Un mese è finalmente passato e in edicola è possibile acquistare il numero 92 di Rat-Man di Leo Ortolani. Eccoci con la seconda parte della parodia horror tutta dedicata agli zombi: La Città dei Morti Viventi. Nel numero precedente avevamo potuto notare i riferimenti a The Walking Dead e ai film del genere, con uno sguardo tutto concentrato sul mondo dei mangiacervelli visto dall'autore per la prima volta nel 2015, con la sua solita ironia e la sua solita irriverenza.
I nostri protagonisti sono giunti dunque a Appathowanna, quello che un tempo era famosa come la città del fumetto e adesso è diventata la dimora di un fittissimo gruppo di mostri guidati dal loro capo, Anubi. Quest'ultimo è un gigantesco zombi vestito da Batman e che è riuscito a mantenere le sue capacità mentali esattamente come colui che si fa chiamare "Topoman". Anubi è il dio dei morti viventi e in effetti il nome prende spunto dal dio egizio dei morti. A quanto pare, questo energumeno un tempo era un cosplayer e sarebbe stato lui a mordere i partecipanti alla fiera del fumetto.
Perché una tale ambientazione? Quando nel 2015 Ortolani realizzò questa storia, lo fece pensando esclusivamente al caos del Lucca Comics. Spesso si poneva la domanda di come sarebbe stato quel mondo se fosse stato preso d'assalto non da tanta gente normale, bensì da un'orda di zombie. Ecco il risultato! Tra l'altro, tra le pagine di questo fumetto spunta fuori un riferimento allo stesso Rat-Man e il nostro personaggio principale cercherà proprio di ispirarsi alle imprese di un eroe che ammette di non conoscere.
In un certo senso, la parodia zombie di Ortolani è una sorta di riscoperta del mito di Rat-Man. Come dire, è un Rat-Man dentro Rat-Man, una sorta di meta fumetto se così si può definire, un po' come il metacinema di Quentin Tarantino che pone nei suoi film riferimenti e rimandi ad altre sue pellicole. La cosa affascinante però è che le capacità ragionative di Anubi hanno portato a un sovvertimento dell'ordine delle cose e in particolare della catena alimentare: gli uomini diventano prede e vengono allevati dagli zombi esattamente come mucche e bestiame vario.
Le donne e i bambini vengono risparmiati per far andare avanti la razza umana, destinata a essere mandata al macello per soddisfare la fame dei morti viventi. C'è una tanto ironica quanto spietata visione della vita da parte di Ortolani, il quale ha messo in campo tutto il suo interesse per le tematiche trattate con una certa cura e attenzione, rispettando le influenze provenienti da altre opere ma mantenendo fede alla propria filosofia.
La comicità di questo Rat-Man è più spinta del solito, forse spietata dato che viene ispirata da un ambiente violento, crudele, dove si sopravvivere con ogni mezzo e si combatte contro creature immonde e che non dovrebbero realmente esistere. Eppure, ogni dieci pagine, sembra che una speranza per un mondo migliore ci sia: occhio però ad Anubi e al finale di questa seconda parte del "gigante".
Rat-Man Gigante torna tra un mese esatto con la parte conclusiva della raccolta risalente al 2015: "Il Trionfo dei Morti Viventi".
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