venerdì 26 ottobre 2018

Fist of the North Star: il terrificante film su Ken il guerriero


Il cinema è da sempre la materializzazione dei nostri sogni grazie al fatto che è l'unico strumento di intrattenimento (a parte la tv) capace di dare a una storia tutto quello che serve: sonorità, dinamicità ma soprattutto realtà

In quanti spesso abbiamo pensato a una proiezione filmica del nostro fumetto o manga preferito, di un libro che ci ha tanto affascinati oppure di una cartone animato o anime che ci è piaciuto così tanto da diventare un'ossessione? Ebbene, a volte è meglio non desiderare cose simili, soprattutto se l'opera è tanto complessa quanto lunga da poter essere racchiusa in una singola pellicola cinematografica. 

Il problema tuttavia non è da ricondurre solo ai tempi di produzione cinematografica ma in particolar modo al budget che una major può avere a disposizione, concretizzando spesso la scellerata idea di realizzare adattamenti scadenti e lontani anni luce dalla trama originale di un prodotto, così lontani da stravolgere ogni particolare di quell'opera e tirare fuori  qualcosa che si trova a metà strada tra il basfemo e la violenza psicologica.

Uno degli esempi più eclatanti riguarda Hokuto No Ken, cioè il mitico Ken Il Guerriero, probabilmente l'anime che ha lasciato maggiormente il segno negli anni '80 per le tematiche profonde che gli hanno permesso di essere più volte recuperato nel tempo con nuovi manga e nuovi adattamenti animati. Un vero e proprio cult, un mito intramontabile che nel 1995 fu lanciato nel mercato home video dal regista Tony Randel (Hellraiser II) con il titolo Fist Of The North Star (in italiano Il Ritorno di Kenshiro).




Fist Of The North Star è stato realizzato nel nel 1995 dal regista Tony Randel e riprende solo la prima parte, tra l'altro in maniera non proprio fedele, dell'opera cartacea di Tetsuo Hara e Buronson. La storia è stata completamente ambientata in un contesto occidentale, dove i personaggi originali dai nomi orientali vengono interpretati da attori che di giapponese non hanno proprio nulla. La produzione infatti è di marca statunitense e cinese, dura ottantotto minuti e riprende il genere dell'avventura fantascientifica in un contesto post-apocalittico, dove a dominare la storia sarà l'intreccio amoroso tra Ken, Julia e Shin.

Kenshiro è interpretato dall'attore britannico Gary Daniels, un'artista marziale famoso per aver preso parte a molti film d'azione che possono essere tranquillamente catalogati nella sezione B-Movie o Trash Movie.

Costas Mandylor veste invece i panni di Shin, mentre il personaggio di Julia è stato affidato all'attrice Isako Washio. Il maestro Ryuken invece è legato all'attore Malcom McDowell, passato alla storia per la sua fenomenale recitazione nel film Arancia Meccanica nei panni del protagonista Alex DeLarge.


LA TRAMA

Il mondo è sconvolto da un cataclisma che ha portato il genere umano a regredire e a lottare ogni giorno per la sopravvivenza. I popoli si affidano al potere di due scuole di arti marziali, la Croce del Sud e la Stella del Nord (o Orsa Maggiore), le quali hanno il compito si sorreggere l'equilibrio dell'universo e liberare il mondo dal caos. 

Tra le due scuole vige la regola che mai e poi mai avrebbero dovuto combattersi ma Lord Shin, capo della Croce del Sud, decide di infrangere tale regola e uccide Ryuken per assumere il controllo totale. Come se non bastasse Shin si è anche accanito sul figlio di Ryuken, cioè Kenshiro, al quale è stato portato via non solo l'affetto paterno ma anche l'amore di Julia, rapita da Shin che alla fine decide di umiliare ulteriormente il rivale imprimendogli sette cicatrici sul petto che corrispondono alla costellazione dell'Orsa Maggiore.

L'affranto Ken, una volta ripresosi dalla batosta, comincia a girovagare per il deserto consapevole di dover rispondere all'eredità lasciatagli da suo padre, affrontando un conflitto interiore che non gli da un minuto di pace.

Durante una giornata di pioggia acida, Kenshiro trova riparo nel villaggio di Paradise Valley, dove incontra Bat (non Bart ma Bat) e sua sorella (?) Lynn, una dolce bambina non vedente. Grazie ai suoi poteri, Ken restituisce il dono della vista a Lynn e scopre che il villaggio è afflitto da terribili scontri tra i Crossmen di Shin guidati dallo spietato Jackal e da un gruppo di ribelli. 

Il guerriero si ritrova così di fronte al suo destino e affronta coraggiosamente gli avversari utilizzando i poteri dell'arte marziale legata alla Stella del Nord. Durante gli scontri però il povero Bar viene brutalmente ucciso da Jackal e Ken scopre di non poter venire più meno al suo destino: inseguendo i Crossmen avrà l'occasione di affrontare nuovamente Shin e di poter salvare l'amata Julia.

Una volta giunto a destinazione, Ken elimina alcuni soldati e infine si ritrova faccia a faccia con l'odiato Shin, il quale, durante il combattimento che inizialmente lo vede in svantaggio, destabilizza l'ingenuo Ken rivelandogli che Julia è purtroppo morta. Ignaro che Julia fosse ancora viva e alle prese con Jackal che si ostina a picchiarla, Kenshiro accusa il colpo venendo apparentemente sconfitto da Shin che applica su di lui le tecniche da "taglio" della Croce del Sud. Proprio quando tutto sembra finito, Ken percepisce che Julia sia ancora viva e reagisce massacrando Shin fino alla morte.

Il film termina con Ken che esce vittorioso dallo scontro e rincontra l'amata Julia sfuggita dalle grinfie di perfido aguzzino. I soldati di Shin, appena capiscono che il loro padrone è ormai morto, si inchinano dinanzi al nuovo dominatore della terra.



ANALISI, CRITICA E DIFFERENZE 

Fist Of The North Star è un film a dir poco terrificante, la peggior trasposizione audiovisiva che si potesse realizzare sulla saga della scuola di Hokuto. Le differenze con l'opera originale sono numerosissime e questo spiega il perché il film non è mai stato distribuito presso le sale cinematografiche, per non parlare delle numerose critiche negative che lo bersagliarono dopo la sua uscita.

L'ambientazione è sicuramente quella post apocalittica ritratta nell'anime, ma nulla lascia intendere che ci sia traccia delle influenze di Tetsuo Hara e Buronson. La prima cosa che balza all'occhio è il fatto che il regista abbia lasciato interpretare ad attori occidentali i ruoli di personaggi orientali: i nomi di Kenshiro, Shin e Ryuken sono senza ombra di dubbio giapponesi ma i loro profili sono stati spietatamente lasciati nelle mani di Gary Daniels, Costas Mandylor e Malcom McDowell, mentre Julia è l'unica a mantenere i tratti somatici orientali grazie all'attrice Isako Washio.

Nel film si parla di due scuole di arti marziali, cioè la Croce del Sud e l'Orsa Maggiore, ma non viene fatto alcun riferimento alla scuola di Nanto e a quella di Hokuto. Di conseguenza, essendo la trama concentrata sui primi episodi della serie animata, personaggi importanti come Raoul, Toki, Rei, Shu e altri ancora non vengono minimamente menzionati, come il fatto che la stessa Julia non è semplicemente la classica fanciulla da salvare, bensì una ragazza dotata di grandi poteri e legata alla scuola di Nanto essendo sorella di Ryuga. Insomma, il meraviglioso universo di Ken Il Guerriero è stato completamente ribaltato a partire dalle sue fondamenta ed è stato sintetizzato in maniera estrema.

Il nome di Bart viene storpiato in Bat, il quale è fratello maggiore della cieca Lynn. Nel manga e nell'anime i due non sono mai stati fratelli ma sono cresciuti insieme a Ken fino a diventare adulti e cominciare a nutrire sentimenti più profondi durante la saga di Kaio. Inoltre, sempre nell'opera originale, Lynn non è cieca ma muta e Kenshiro le restituisce la capacità di parlare usando le tecniche di Hokuto. Bart invece non morirà mai.

Kenshiro è di conseguenza presentato come figlio unico e biologico di Ryuken. Nel film di Randel appare come un abile esperto di arti marziali ma solo in una o due occasioni lo vediamo fare esplodere i nemici colpendo i loro punti di pressione (con effetti speciali tra l'altro molto scadenti e goffi). Per il resto, lo vediamo fare spesso facce da ebete e aver improvvisi attacchi di crisi muovendo le mani come i Ninja di Naruto per recuperare forza e calma.

L'essenza di Hokuto e Nanto viene comunque meno se si tiene presente che Ryuken non viene ucciso da Shin come tutti ci aspetteremmo, ma grazie all'uso di una pistola... una bestemmia in piena regola se si pensa che nell'anime l'esplosione della bomba atomica costrinse gli umani a fare nuovamente uso di armi come archi, frecce e spade senza dimenticare che tra i maestri della varie scuole di arti marziali le questioni venivano risolte a suon di pugni, calci e una poesia da far commuovere anche i meno sensibili. A dirla tutta, nella storia originale Ryuken non viene nemmeno ucciso da Shin ma dal figlio adottivo Raoul che poi diventerà una dei tre dittatori del mondo insieme allo stesso Shin e a Souther.

Nel lungometraggio compare anche Jackal che presenta molti aspetti in comune con Jagger, uno dei fratelli maggiori di Kenshiro presenti nella versione animata. Il particolare che spicca su tutti è la maschera a imbragature che porta per evitare che la testa gli scoppi, proprio come faceva Jagger.
Shin ha i capelli castani ma tutto lo conosciamo per la sua lunghissima chioma bionda. Tuttavia, pur parlando di Croce del Sud e non propriamente di Nanto, ci viene spiegato brevemente che codesta scuola è divisa in 108 gruppi, ognuno guidato da un maestro.

Julia è una ragazza dolce e indifesa, quindi non dotata dalle grandi qualità che l'hanno contraddistinta in Hokuto No Ken. In questo film Kenshiro scopre in breve tempo che lei è ancora viva, mentre nell'anime dovrà aspettare diversi episodi per sapere la verità sulla sorte dell'unica donna che abbia mai amato.

Il film è senza ombra di dubbio scadente, fatto con pochi soldi, infedele all'originale e diretto da un regista abituato al genere horror. In Italia è stato trasmesso per la prima volta su Rai 4 nel 2014 e non ha mai sfondato nei canali di distribuzione cinematografica. 

I fans presero molto male questo adattamento e la critica lo bocciò su tutti i fronti, catalogando Fist Of The North Star come un B-Movie senza gloria. Sicuramente è da apprezzare il coraggio da parte dei produttori e del regista, ma l'impressione che ho avuto è che la realizzazione di questa pellicola sia stata in un certo qual modo forzata, come se fosse tanto necessario quanto obbligatorio ricreare Kenshiro in carne ed ossa.

First Of The North Star rientra senza dubbio in quella lista di adattamenti cinematografici che nessuno avrebbe e dovrebbe mai realizzare, un po' come accaduto con Tomb Raider, Tekken, Street Fighter e il secondo capitolo di Mortal Kombat.

Noi ridiamo e scherziamo, ma secondo voi come avrà reagito il povero Ken dinanzi a tale scempio?

6 commenti:

  1. Io ricordo sempre la recensione di Benkyo! su tale opera: mi piscio sotto di risate ancora oggi **
    Alla fine, questo film lo riuscii a vedere, eh. In tv.
    Beh, è orribilissimo, come dici giustamente. Forse oggi è un cult del trash.

    Moz-

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  2. Credo che neanche gli amanti del trash lo amino. IL problema è che con questo film si parla di un'opera che ha segnato profondamente due anche tre generazioni, quindi, sputtanarla in questo modo ha reso questo film anche meno importante di Sharknado (e sai di cosa stiamo parlando)

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  3. Shin che ammazza Ryuken con una pistola, già questo dice tutto 😆

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  4. Uno si sarebbe aspettato una decapitazione in vecchio stile Nanto, ma manco quella oh. Terrificante!

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  5. Da amante del trash adoro questo film, anche se il mio lato fan si deprime al pensiero che questa opera è collegata al manga di Tetsuo Hara e Buronson.

    Il film è una collezione di scene assurde o decisamente stupide, come le disperate mosse di Gary Daniels per cercare di scimmiottare il cartone o il maestro Ryuken in versione zombi che tormenta un Ken poco interessato alla salvezza del mondo.

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    1. Beh se uno è amante dei B-Movie o Trash Movie allora sono d'accordo con te. Il problema è che si parte sempre dal manga e dall'anime: in questa circostanza (e lo sai meglio di me sicuramente) è davvero difficile, anche solo per un istante, riuscire a nutrire simpatia per questo film.

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