domenica 18 febbraio 2024

[Cinema] The Warrior - The Iron Claw: la storia della famiglia Von Erich


[Cinema] The Warrior - The Iron Claw: la recensione sul film che parla della storia della famiglia Von Erich, una delle più famose dinastie del wrestling. 

La storia dei Von Erich nel film "The Warrior - The Iron Claw"

Un film difficile, forse anche troppo vista la complicata storia della più sfortunata dinastia della storia del wrestling! Si tratta di "The Warrior - The Iron Claw" (noto in Usa solo come "The Iron Claw"), film uscito in Italia l'1 Febbraio e che racconta la tragica storia di Kevin Von Erich e dei suoi fratelli, quest'ultimi deceduti uno dopo l'altro nell'arco di poco tempo tra gli anni '80 e gli anni '90. Questa pellicola mi ha incuriosito molto in questi giorni e così ho preferito recarmi al cinema per vedere quanto le recensioni americane fossero attendibili nei confronti dell'opera del regista semisconosciuto Sean Durkin. In tv e sui giornali si è parlato di potenziali candidature agli Oscar e di un Zac Efron da accostare al grande Robert De Niro quando vestì i panni di Jake LaMotta. Cosa dire? The Warrior non è Toro Scatenato ma è un grande film che racconta un terrificante dramma familiare, dove le ambizioni di un padre possono influenzare negativamente le vite dei suoi figli: così si potrebbe sintetizzare la trama, dato che il wrestling c'è ma non in maniera così invasiva come magari uno potrebbe aspettarsi all'inizio della proiezione. 


Andiamo con ordine. La trama parla di Jack Barton Adkisson, noto ai nerd del wrestling come Fritz Von Erich, nonché ex lottare e padre di sei figli maschi: Jack Junior (morto nel 1959 per un tragico incidente a soli sette anni), Kevin (oggi l'unico sopravvissuto), David (deceduto nel 1984, a 26 anni per una forma di enterite), Kerry (suicidatosi nel 1993, a 33 anni), Mike (morto per suicidio a 23 anni) e infine Chris (anch'egli deceduto per suicidio nel 1991, a 22 anni). Nel lungometraggio però non si fa alcuna menzione del più piccolo dei Von Erich, mentre il tema della maledizione riecheggia a partire dalle prime immagini. I Von Erich hanno fatto la storia della NWA e soprattutto della WCCW, di cui Fritz fu presidente per molti anni. Inoltre, hanno preso parte anche a diverse stagioni della WWE (all'epoca WWF) per poi entrare a far parte della Wall of Fame della Federazione il 16 marzo 2009.

Tornando alla trama, oltre ai combattimenti sul ring, l'accento viene messo soprattutto sulle vite private dei vari membri della famiglia, in particolare su come poco alla volta la loro tragedia si sia consumata sia fuori sia dentro le mura domestiche di casa Adkisson/Von Erich (quest'ultimo era il cognome di una nonna dei ragazzi). Zac Efron interpreta il protagonista Kevin, mentre i ruoli degli altri fratelli sono stati assegnati a Harris Dickinson, Jeremy Allen White e Stanley Simmons. Holt McCallany e Maura Tierney sono i coniugi Fritz e Doris, genitori dei protagonisti. Infine, a Lily James è spettato il ruolo di Pam, moglie di Kevin. Gli attori si sono fatti dunque strada attraverso storie di combattimenti sul ring, titoli vinti, match perduti, depressioni, dipendenze a sostanze stupefacenti, incidenti mortali, suicidi e un rapporto tra padre e figli iniziato bene ma mai decollato.


Come nasce "The Warrior"? Il nome originale "The Iron Claw" è preso dalla mossa finale che Friz usava quando combatteva da giovane. Il regista Durkin già da diverso tempo stava lavorando su una possibile realizzazione del film, essendo stato tra l'altro un grande appassionato di wrestling nel periodo dell'adolescenza. Nel 2015 cominciò dunque a raccogliere materiale e a tirare su la sceneggiatura, eliminando tuttavia la figura di Chris Von Erich, il più giovane dei fratelli morto tra l'altro prima di Kerry e dopo Jack jr., David e Mike. Quando il progetto fu approvato dai produttori, Zac Efron fu ingaggiato per il ruolo di Kevin e subito dopo anche White e Dickinson furono immediatamente inseriti nel cast. 

Le riprese di The Iron Claw sono iniziate nell'ottobre 2022 a Baton Rouge. Per le scene di combattimento sul ring, gli attori sono stati seguiti dal consulente tecnico per il wrestling Chavo Guerrero (sì proprio lui) e sono così finiti a eseguire autentici match di lotta davanti a un pubblico dal vivo ma all'interno di un negozio di mobili riconvertito per sembrare il Dallas Sportatorium. La colonna sonora invece è opera di Richard Reed Parry degli Arcade Fire, il quale insieme a sua moglie scrisse persino la canzone originale del film, Live That Way Forever. The Warrior include poi canzoni come (Don't Fear) The Reaper dei Blue Öyster Cult,Thank God I'm a Country Boy di John Denver e Tom Sawyer dei Rush (fu la musica intro di Kerry Von Erich dal 1981 al 1983). The Iron Claw è stato lanciato in anteprima mondiale a Dallas l'8 novembre 2023: qui prese parte all'evento il vero Kevin Von Erich che non si vedeva pubblicamente da oltre vent'anni. La distribuzione nelle sale statunitensi è avvenuta il 22 dicembre 2023, mentre in quelle italiane il 1° febbraio 2024.


The Warrior ha ottenuto fino ad ora grandi consensi della critica e sono state davvero poche le recensioni negative, specie su determinati punti della pellicola. Personalmente, ho trovato l'opera montata bene e recitata altrettanto positivamente. La scelta di eliminare Chris Von Erich è stata voluta dal regista perché "sarebbe stata un'altra tragedia che il film non avrebbe potuto davvero sostenere" non solo in termini sentimentali ma anche da un punto di vista di minutaggio della produzione. Fatta questa precisazione, vediamo un Zac Efron pompatissimo ma autore di una recitazione convincente, dove si vede che è riuscito chiaramente a raggiungere il climax drammatico richiesto per la parte di Kevin, colui che negli anni avrebbe avuto il terribile compito di parlare della maledizione della sua famiglia, fino a rimanere l'unico superstite. Kevin è un ragazzo molto silenzioso, rispettoso e pronto a eseguire tutti gli ordini del padre. Tuttavia, c'è una cosa a cui tiene di più: i suoi fratelli e i combattimenti insieme a loro. Kevin infatti è talmente immerso nella sua carriera da lottatore che non sa nemmeno come approcciare una ragazza ed è in maniera timida che conosce sua moglie Pam, la quale gli darà quattro figli e un matrimonio felice. 

Il film mette molto in risalto il rapporto morboso che lega padre e figli. Fritz è un uomo molto fiscale, severo che vive con l'ossessione di non aver mai vinto la cintura di campione del mondo dei passi massimi della NWA, quindi, pressa tutti i figli affinché entrino nel mondo del wrestling, con l'obiettivo di arricchirsi sulle loro spalle e far in modo che vincano tanti titoli in svariate federazioni di wrestling. Kevin è pronto per questa carriera ma i suoi fratelli, invece, tendono a cadere uno alla volta per svariati motivi, specialmente Kerry e Mike che decidono di togliersi la vita quando scoprono che il padre e il wrestling hanno condizionato terribilmente le loro esistenze, a tal punto da non avere più la forza di reagire. Kevin vede i suoi cari fratelli consumarsi poco alla volta con le droghe, le malattie, i loro veri talenti sovrastati dalle ambizioni del padre, tensioni, paure, incubi, depressioni e incidenti di percorso traumatizzanti. Nel momento in cui tutto sta per andare male è qui che emerge il lato oscuro del "falso buon padre di famiglia", quando Fritz lascia l'ultimo dei fratelli nelle mani di Kevin: "tuo fratello desidera morire? È una cosa che dovete risolvere voi", dimostrando che certa gente mette al mondo una prole solo per un tornaconto personale, mettendo dietro a tutto questo un amore costruito, forzato, inesistente a partire dalle basi. Kevin è il primo che scopre questo è per lui è tanta la delusione perché resta lì a rispettare la volontà del padre, rendendosi conto solo poco alla volta di quanto i fratelli stiano soffrendo. Tuttavia, nei film, spesso è sempre troppo tardi.


Kevin cerca di aiutarli, tenta disperatamente di evitare che anche Kerry (l'ultimo ad andarsene) si spari un colpo di pistola al cuore, un'arma da fuoco che suo padre (nel giorno del ringraziamento) aveva ricevuto come regalo ma che non aveva voluto provare per la gioia dello stesso Kerry, di colui che aveva portato finalmente in quella casa la cintura di campione del mondo. L'ultima grande vittima aveva già i suoi fantasmi, i suoi demoni, i suoi mostri interiori da gestire, ma quando questi prendono il sopravvento non c'è nulla da fare. La scena in cui Kerry dice a Kevin di volere una famiglia lascia intendere quale sia stata la salvezza dello stesso Kevin: lui nel film è l'unico a crearsi una famiglia nata dalla sua unione con Pam. Kevin è talmente ossessionato dalla maledizione dei Von Erich che alla fine dà a suoi figli il vero cognome della famiglia, cioè Adkisson. Dopo un periodo di allontanamento, un giorno capisce che la cosa migliore è stare con loro e vederli crescere, tenendoli lontani dal wrestling e dalle influenze di suo padre. 

Piccola precisazione. Tutti i fratelli Von Erich nella vita reale erano sposati, incluso Kerry. Tuttavia, molti di loro divorziarono dalle mogli, specialmente David che nel 1978 vide morire la sua unica figlia pochi mesi dopo la nascita. Gli unici a non mai essersi sposati sono stati Frank jr. per ovvie ragioni legate al suo decesso da piccolo e il più giovane Chris. Mike invece passò a miglior vita due anni dopo il matrimonio con la moglie Shani Danette Garza.


Tornando al discorso sulla famiglia, laddove vince Kevin c'è anche spazio per la sconfitta di suo padre Fritz: decisamente toccante la scena quando rientra in casa e chiede alla moglie cosa ci sia per cena, ma lei risponde "non ho fame" e continua a dipingere. Doris, sua moglie, è infatti un'altra vittima sacrificale del vecchio Fritz perché anche lei da giovane ha dovuto rinunciare a tante cose per seguire il compagno in giro per il mondo (non dipingeva da prima della nascita dei suoi figli). E questo a cosa ha portato? Una famiglia devastata e un marito incurante delle conseguenze di tragici eventi sulla psiche della moglie. È come se la donne avesse voluto dire all'uomo "da oggi in poi bada a te stesso". Una scena che fa da sintesi ai peccati e agli errori di un soggetto che ha solo ingannato tutti. In sintesi, nonostante la triste sorte di David, Kerry e Mike, il vero sconfitto è Fritz perché perde l'unico amore che gli è sempre interessato, quello della moglie. Del resto il percorso è stato dei meno promettenti: muore David e si pensa al titolo mondiale, muore Mike ma la cintura deve entrare in quella casa, muore Kerry e la colpa è di Kevin, il quale tra l'altro scopre che padre ha intascato i reali guadagni dei figli dopo ogni incontro.

Devastante la parte in cui il protagonista immagina i suoi defunti fratelli rincontrarsi tutti insieme nell'aldilà, incluso al fratello maggiore Frank jr che appare ancora come un bambino. In The Warrior la morte fa vibrare la propria ascia come le corde di una chitarra, lasciando nel cuore dello spettatore la sensazione che prima o poi accada qualcosa, come se veramente nessuno dei personaggi fosse al sicuro. C'è come la sensazione che qualcuno possa decedere anche durante una semplice chiacchierata, per un attacco improvviso di cuore. 

Chi è i vero guerriero in questo film? Non è il lottatore di wrestling! Il vero combattente è colui che riesce a sopravvivere ai colpi bassi inflitti dalla vita, dalle pugnalate che ogni singolo evento può darti alle spalle. Il vero guerriero è colui che riesce ad andare contro ogni avversità, nonostante nulla possa evitare ciò che il destino ha scritto per ognuno di noi. Il lottare è colui che alla fine riesce a sopravvivere ai propri demoni, specie dopo aver imparato tanti dei mostri interiori degli altri. Kevin è esattamente tutto questo e la vera storia dei Von Erich lascia intendere il resto: per tanti anni, egli ha vissuto in un ranch insieme alla moglie, quattro figli e tredici nipoti!

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1 commento:

  1. Un film che aveva tutte le potenzialità per essere un'opera interessante e commovente, ma che su di me ha fatto l'effetto di un ininterrotto effetto di sfighe assurde, non sono riuscita a provare un minimo di empatia per i per i personaggi, ho trovato ci fosse proprio qualcosa di "sbagliato" nel ritmo e nella sceneggiatura.

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