Dopo un lungo silenzio torna la Puteca di Pakos e lo fa con una cosa leggera e nostalgica, visti anche i tempi recenti in cui il mondo si trova costretto a combattere con la pandemia da covid 19.
Torna la rubrica dedicata ai leggendari spot della Nike, quella in cui gli eroi del calcio della nostra infanzia combattevano tra di loro e contro perfidi nemici in nome del pallone. Proprio il pallone diventa la reliquia da recuperare nella nuova avventura dell'anno 2000.
Il video
Nel 2000 arriva il quarto spot della nota azienda di abbigliamento sportivo. "The mission", infatti, segue "Good vs Evil" (1995), "The Beach" (1997) e "The Airport" (1998). Quest'ultima pubblicità è stata realizzata dalla coppia Wieden e Kennedy, con la direzione di Tarsem Singh, lo stesso regista che nel 1995 diede vita al primo capitolo della saga.
La trama
Un furgone guidato dal carismatico allenatore Louis van Gaal si ferma davanti a un edificio. L'ex allenatore di Ajax e Barcellona ha il compiuto di guidare una squadra di super professionisti a recuperare il nuovo Pallone Nike, tenuto sotto stretto controllo da un esercito di samurai.
L'edifico in questione è infatti un tempio sacro e accedere al suo interno non è facile visto il particolare sistema di sicurezza caratterizzato da allarmi molto sofisticati.
Gli eroi di questa nuova avventura sono alcuni tra i massimi fuoriclasse dell'epoca: Edgar Davids, Pep Guardiola, Andy Cole, Dwight Yorke, Luis Figo, Oliver Bierhoff, Hidetoshi Nakata e il nostro italiano Francesco Totti.
Durante una lunga serie di passaggi, proprio l'olandese della Juventus e Bierhoff riescono ad abbattere l'esercito di samurai, recuperare il pallone Nike e riuscire a scappare dopo che Van Gaal è riuscito a procurarsi un elicottero per la fuga. Non sappiamo gli altri protagonisti che fine abbiano fatto, ma diversi di loro ne hanno prese di santa ragione. L'esplosione del tempio lascia intendere che tutto.
I protagonisti
Passiamo adesso alla scheda dei calciatori e dell'allenatore che hanno preso parte al progetto che in poco tempo diventò un cult e lanciò soprattutto Edgar Davids, consacrandolo come uno dei maestri del freestyle calcistico.
- Louis Van Gaal: Il capo della spedizione Nike è uno dei più grandi allenatori degli anni '90, uno che si è fatto amare per le sue idee sofisticate del calcio ma anche odiare per il suo carattere non certo docile. Ad Amesterdam, in Olanda, è ricordato come una leggenda visto che vinse la quarta e ultima Coppa dei Campioni firmata Ajax, facendo riferimento tra l'altro a una generazione di calciatori che di lì a poco avrebbe conquistato l'Europa. Tutti giovani, mescolati con qualche campione di esperienza prossimo a concludere la propria carriera. Con quell'Ajax, Van Gaal vinse tutto quello che c'era da vincere, poi nel 1997 lanciò i lancieri per allenare il Barcellona in Spagna: anche qui lasciò il segno, ma non vinse come gli capitò di fare in Olanda. Nel 2000, anno dello spot Nike, Van Gaal passò proprio dai blaugrana alla nazionale di calcio olandese, dove steccò di brutto mancando la qualificazione ai mondiali del 2002.
- Edgar Davids: il centrocampista olandese è stata una delle icone del calcio freestyle di quegli anni. A proposito di Ajax, lui era proprio un di quei giovani sui quali Van Gaal costruì le proprie fortune in Olanda e i Europa. Infatti, il mastino Edgar giocava in coppia con un altro ragazzo con le treccine: Clarence Seedorf. Nel 2000 Davids si era affermato in Italia con la Juventus. Dopo essere stato acquistato dal Milan nel 1996, l'olandese aveva deluso le aspettative insieme ad altri compagni provenienti proprio dall'Ajax. L'allenatore bianconero Marcello Lippi però lo volle a Torino e su di lui creò una delle basi più solide del gioco della Juventus. Davids infatti ha militato insieme a Del Piero e compagni dal 1997 al 2004, per poi rompere i rapporti con la società e provare fortuna altrove.
- Pep Guardiola: non sono sicuro che il tipo con i capelli rasati sia proprio Guardiola, attuale allenatore del Manchester City, ma consultando diversi siti pare che quello intravisto a lanciare un pallone in mezzo alla sala del tempio dei samurai sia proprio l'ex capitano e allenatore del Barcellona. Nel 2000, Pep era ancora un calciatore dei balugrana, ma era ormai ai titoli di coda visto che nella stagione 2001-2002 si trasferì in Italia per vestire la maglia del Brescia (dove poi venne squalificato per doping). In quegli anni comunque Guardiola era reputato uno dei centrocampisti più brillanti e precisi del mondo: non è un caso che i primi veri successi internazionali arrivarono con lui in campo e altri giocatori importanti come Laudrup, Koeman e Stoichkov. L'allenatore era poi un certo Johan Cruijff. Oggi, Guardiola è uno degli allenatori più vincenti e preparati d'Europa (a dirlo è il suo palmares).
- Andy Cole e Dwight Yorke: non potevano mancare in questo video i Calypso Boys che aveva fatto faville ai tempi del Manchester United sotto la guida di sir Alex Ferguson. Il primo inglese, il secondo del Trinidad e Tobago. In quattro anni che hanno giocato insieme, Cole e Yorke sono stati l'incubo peggiore delle difese e dei portieri di mezza Europa, mettendo gol e grinta in ogni partita che giocavano. Erano amati da tutti e ancora oggi sono considerati come una delle coppie di attaccanti più forti mai viste nel nostro continente. Con i Red Devils hanno vinto la Coppa dei Campioni nella stagione 1998-99.
- Luis Figo. Poteva mai mancare un pallone d'oro in questa fantastica avventura della Nike? Certo che no ed ecco che Luis Figo. Il portoghese in quell'anno era stato reduce da un buon europeo con la sua nazionale di calcio, fermata in semifinale dalla Francia di Zidane che poi avrebbe vinto il torneo. Il 2000 fu un anno importante per Figo non solo per lo spot Nike e per il pallone d'oro che vinse qualche mese dopo, ma anche per il suo trasferimento dal Barcellona (dove era un indolo) agli acerrimi nemici del Real Madrid: tale passaggio, è considerato ancora oggi come uno dei più grandi tradimenti della storia. Figo con il Real Madrid vince la Champions League, la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e due scudetti.
- Oliver Bierhoff. Il tedesco diventato famoso per aver avuto la testa più precisa d'Europa. Infatti, i suoi colpi di testa hanno permesso Germania di aggiudicarsi gli Europei del 1996, grazie appunto a due miracoli dell'ex gloria di Udinese e Milan che era entrato nel secondo tempo. La carriera di Bierhoff è stata molto particolare. Dopo aver fatto piangere a suon di gol la serie B con l'Ascoli, fece altrettanto con l'Udinese in Serie A, arrivando ad aggiudicarsi il titolo di capocannoniere nella stagione 1997-98 con 27 reti, a discapito del secondo classificato Ronaldo (il brasiliano). Proprio in quella fortunata annata, l'Udinese finì il campionato al terzo posto, convincendo il Milan di Berlusconi a ingaggiare lo stesso Bierhoff e l'allenatore Zaccheroni. L'avventura rossonera non fu fortunatissima: dopo aver vinto lo scudetto (alla fine di una straordinaria rimonta in classifica), il tedesco lasciò Milano dopo tre stagioni e una media gol che calò inesorabilmente anno dopo anno. Il suo nome però rientra per tanti motivi nei cuori di chi l'ha visto giocare. Nello sport Nike lo vediamo abbattere il capo dei samurai con un tiro al volo: una cosa inverosimile se si pensa che la sua specialità era il colpo di testa. Non importava in che punto del campo di trovasse: quando Bierhoff toccava la palla con quel testone biondo c'era poco fa fare perché nel 90 per cento dei casi era gol.
- Hidetoshi Nakata. Forse il miglior giapponese mai visto in Italia e in Europa. Nakata è stato uno dei pochi asiatici a fare vedere buone cose con i piedi. Arrivato nel 1998 a Perugia, l'idolo del Sol Levante si mise in mostra segnando subito una doppietta contro la Juventus in un match campionato che vide i bianconeri vincere con fatica in terra Umbra con il risultato di 3 a 4. Nakata conquistò la folla del pallone e la sua consacrazione arrivò nel gennaio 2000 quando la Roma di Sensi lo acquistò per 30 miliardi di lire. L'anno dopo vinse lo scudetto con i giallorossi a discapito della Juventus di Ancelotti. Uno dei suoi gol fu infatti fondamentale nel pareggio in rimonta terminato poi 2-2 proprio contro i bianconeri. L'avventura sotto all'ombra del Colosseo però durò poco. Infatti Nakata passò al Parma, dove vinse una Coppa Italia. In un'occasione è stato anche tra i candidati al Pallone d'Oro.
- Francesco Totti. Ultimo (ma non per demeriti ma per ovazione) è il nostro Pupone, leggendario capitano della Roma che vinse lo scudetto nella stagione 2000-2001. Nell'anno di "The Mission", Totti era arrivato ormai al punto più alto della sua carriera nonostante fosse ancora giovane. Aveva infatti conquistato un argento agli Europei del 2000 (persi in malo modo contro la Francia di Zidane) e poi si aggiudicò il tricolore insieme a Nakata, Montella e Batistuta. In quel periodo ebbe anche un paio di nomination al Pallone d'Oro, senza però vincere l'ambito premio. A cavallo tra gli anni '90 e gli anni 2000 (prima dell'infortunio del 2006), Er Pupone era considerato il miglior trequartista al mondo proprio insieme allo stesso Zidane (ancora in forza alla Juventus prima del doloroso passaggio al Real Madrid).
Ecco il link dove vedere il video dello sport Nike "The Mission" del 2000:
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Che figata che erano gli spot della Nike, veri e propri film!
RispondiEliminaQuella che ricordo meno fra le 4 citate... anche se forse addirittura la confondevo con l'aeroporto...
RispondiEliminaComunque... non ho capito: l'esplosione del tempio lascia intendere che tutto... cosa?
Moz-
che il resto dei calciatori "muore", visto che vediamo scappare solo Davids e Bierhoff insieme a Van Gaal...
EliminaStravedevo per i Calpyso Boys e per il Manchester United, che è sempre stata la mia seconda squadra! Beckham, Giggs, Schmeichel, i fratelli Neville, Keane...che goduria la Champions del 1999!
RispondiEliminaComunque questo spot non lo ricordavo per niente. E non credo che muoiano, anzi :)
Non vedo l'ora di rivedere quello con la musica remix di Elvis!
Come tazzo ho scritto Calypso :D aahah
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