venerdì 11 maggio 2018

Death In Music 1970-1971: le maledizioni del soul e del Club27


1970: Billy Stewart, Darrel Banks, Tammi Terrell, Kid Thomas, Alan Wilson, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Baby Huey

Billy Stewart è il primo artista di successo, morto in circostanze tragiche, ad aprire la Death In Music dedicata agli anni '70. Classe, 1937, Stewart è stato uno dei cantanti e musicisti soul più attivi tra gli anni '50 e '60. Da piccolo aveva cominciato a esibirsi nel gruppo della madre, fino a sostituire il leggendario Marvin Gaye nei Rainbows. Fu Bo Diddley a notarlo e ad aiutarlo a incidere il suo primo singolo, Billy's Blues

La carriera di Stewart è stata tra le più attive nel panorama soul e R&B, infatti, è riuscito a pubblicare ben quattro album dal 1965 al 1969, più uno postumo alla sua morte nel 1982. Tuttavia, la sua carriera è stata molto condizionata da continui problemi di salute che gli anno impedito di avere maggior continuità: malato di diabete, Stewart aveva anche seri problemi di peso, superando abbondantemente i 100 chili. 

A ucciderlo però non è stato il diabete, bensì un incidente automobilistico avvenuto il 17 gennaio 1970: sull'auto erano presenti anche i musicisti del gruppo "Soul Kings". A 32 anni, Stewart lasciò ai suoi fans canzoni indimenticabili come Fat Boy, Reap What You Sow, Strange Feeling, Count Me Out, I Do Love You e decine di rifacimenti da far invidia alle versioni originali.




Dopo Stewart, la musica soul perse un altro importante interprete: Darell Banks, ucciso il 24 febbraio 1970 dai colpi di pistola di un poliziotto intervenuto durante un litigio tra il cantante e la sua fidanzata. E' conosciuto per singoli come Open The Door To Your Heart (accreditata poi a Donnie Elbert), Somebody (Somewhere) Need You, Here Come The Tears e ha pubblicato tre album (Darrell Banks Is Here del 1967, Darrel Is Here To Stay del 1969 e la compilation postuma The Lost Soul del 1997). 




A questo punto, sembra essere cominciata una specie di maledizione per il mondo del soul, una maledizione che ha fortificato le proprie radici un mese dopo, quando il 16 marzo, la bellissima cantante Tammi Terrell morì all'età di 24 anni. 

Famosa per aver duettato in diverse occasioni con Marvin Gaye e per essere stata principalmente legata alla Motown Records, la Terrell avviò la propria carriera da solista nel 1965. E' ricordata soprattutto per i duetti realizzati insieme allo stesso Gaye come Ain't Nothing Like the Real Thing, You're All I Need to Get By, Ain't No Mountain High Enough e Your Precious Love

La prematura scomparsa della cantante è avvenuta dopo aver contratto un tumore al cervello, diagnosticatole dopo un malore che la colpì durante un concerto  il 14 ottobre 1967, proprio quando si stava esibendo insieme a Marvin Gaye. La giovane Terrell combatté per tre anni poi, a soli 24 anni, disse addio ai suoi cari. Distrutto dal dolore della sua perdita, il maestro dei soul interruppe la propria carriera per circa due anni. 




Il 5 aprile 1970, il mondo del rock perse Kid Thomas, un musicista americano considerato tra i chitarristi e gli armonisti più indemoniati della sua epoca. Cominciò la carriera suonando insieme a colleghi come Bo Diddley, Muddy Waters ed Elmore James. Nel 1955 pubblicò il suo primo singolo, Wolf Pack, seguito dopo diverso tempo da Rockin 'This Joint To-Nite, The Hurt Is One e Wail Baby Wail

La carriera di Thomas è stata molto particolare e sfortunata, infatti, gli amanti del genere impararono a conoscerlo realmente diversi anni dopo la sua morte. Per questo motivo, negli anni '60 si vide presto costretto ad arrangiarsi con lavori più umili, uno su tutti, il camionista: nel 1969, mentre era impegnato proprio a guidare il suo camion, Thomas investì accidentalmente un ragazzo che morì sul colpo. 

Thomas venne denunciato e processato per il reato di omicidio colposo, ma riuscì a vincere la causa per mancanza di prove, così il padre della vittima decise di farsi giustizia da solo aspettando l'imputato fuori dal tribunale e uccidendolo con una pistola. Thomas morì qualche minuto dopo in ospedale all'età di 35 anni. 

Il 3 Settembre 1970, il Club27 si allarga con la morte Alan Wilson, cantante e chitarrista statunitense dei Canned Heat. Wilson era abile sia nell'arte della chitarra che in quella dell'armonica a bocca ed è merito suo se i Canned Heat riuscirono a farsi strada nel mondo della musica grazie a singoli come On The Road Again e Going Up The Country, rispettando a pieno le tradizioni blues, blues rock e boogie rock. Morì a 27 anni a causa di un'overdose di barbiturici ma, stando alle testimonianze di chi lo conosceva, in passato aveva tentato più volte il suicidio.




Londra, 18 settembre 1970: il mondo della musica, in particolare quello del rock, si ferma per la scomparsa di colui che viene ricordato, a detta di molti, come il migliore chitarrista di tutti i tempi, cioè James Marshall Hendrix, in arte Jimi Hendrix. Come Alan Wilson e Brian Jones, Hendrix morì a 27 anni ma (a differenza loro) per soffocamento dovuto dal suo stesso vomito generato da un mix di alcol e tranquillanti. 

Fin da piccolo, il compianto Jimi mostrò una certa propensione per la chitarra, così suo padre gliene regalò una per destrosi, dimenticando che il figlio fosse mancino. Per il bambino però non fu un problema, anzi imparò a suonare quella stessa chitarra alla rovescia facendo in modo che questo particolare diventasse fondamentale agli occhi di chi avrebbe un giorno conosciuto lui e la sua musica. 

Durante la fine degli anni '50, Hendrix ebbe modo di esibirsi con alcuni gruppi blues di Seattle, poi venne arrestato nel 1961 perché trovato a bordo di un'auto rubata. Costretto all'arruolamento per evitare il carcere, Hendrix passò alcune settimane nell'esercito per poi rituffarsi nella musica collaborando dal 1961 in poi con diversi musicisti e gruppi come i King Kasual con il bassista Billy Cox, Sam Cooke, Jackie Wilson, Supremes e soprattutto gli Isley Brothers Band. 

La vita della futura rock star però cambio quando, a Londra, conobbe Chas Chandler degli Animals che rimase colpito dal talento musicale del ragazzo di Seattle, a tal punto da decidere di aiutarlo a comporre la sua band, The Jimi Hendrix Experience, che trovò il suo completamento nelle figure del chitarrista Noel Redding e del batterista Mitch Mitchell, senza dimenticare la presenza del bassista Billy Cox che era già un grande amico di Jimi. Il primo singolo della band fu Hey Joe del 1966, seguito immediatamente da altri due successi come Purple Haze e The Wind Cries Mary che entrarono poi a fare parte dell'album Are You Experienced che ottenne 5 dischi di platino in USA e uno d'oro in Gran Bretagna

Eric Clapton, Jeff Beck e Paul McCartney rimasero profondamente colpiti dal loro talento, soprattutto dalla tecnica di Hendrix il quale ebbe modo do conquistare l'immortalità artistica nel giugno 1967 al Monterey International Pop Festival dove fu capace di fare di tutto - ma veramente di tutto - con la sua chitarra riproducendo sonorità straordinarie mentre mimava rapporti sessuale con essa oppure mentre la sollecitava con i denti, dietro la schiena, contro le casse per poi incendiarla e spaccarla definitivamente sul palco. Quella performance lo rese chiacchierato e famoso in tutto il mondo.

Dal 1967 al 1968 la Jimi Hendrix Experience pubblicò altre tre album di successo come Axis: Bold as Love (1967), Electric Lady Land e Smash Hits (1968), poi la band si sciolse ed Hendrix fondò la Band Of The Gypsys insieme allo stesso Cox e Buddy Miles. Insieme al nuovo gruppo ci furono soltanto un paio di album live e dei postumi, poi sappiamo come è andata a finire. Jimi Hendrix, essendo morto a 27 anni, per il mito che si era concentrato intorno a lui negli anni '60, è sicuramente una delle leggende più osannate del Club27 e della musica rock blues.




Volete un altro colpo al cuore? Vi accontento subito! Nemmeno un mese dopo morì invece una delle voci femminili più belle e famose della storia del rock e non solo: Janis Joplin, anche lei 27enne e morta per via di demoniaco vizio della droga. La Joplin è diventata famosa sia per la sua ineguagliabile voce sia per essere stata la carismatica vocalist dei Big Brother and The Holding Company, che in quegli anni si cimentarono con tutto quello che riconduceva, anche minimamente, al rock (psichedelico, acid, blues rock, hard rock). 

Appassionata di disegno e sfortunata (o perché no anche fortunata) studentessa universitaria, la Joplin era una grande appassionata di di blues e folk, infatti, furono i primi generi dove prese a cantare in numerosi locali ad Austin e dintorni. Dopo le registrazioni di alcuni standard blues con Jorma Kaukonen (futuro chitarrista dei Jefferson Airplane) e diverse esibizioni in locali che prediligevano la musica country&western, venne ingaggiata dai Big Brother and The Holding Company, insieme ai quali registrò l'omonimo album nel 1967, seguito poi da Cheap Thrills un anno dopo (e contenente il singolo di successo Piece Of My Heart). 

Fu una bella esperienza che però durò poco visto che la vocalist decise di intraprendere la vita solista, realizzando l'album di successo I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! caratterizzato da capacità vocali uniche nel loro genere grazie alle hits Kozmic Blues, Little Girl Blue, Maybe, Work Me e Lord.

La Joplin era una figlia dei fiori che abbracciava ampiamente gli ideali di pace e amore, lottando senza sosta per i diritti dell'uomo e opponendosi con vigore alle discriminazioni razziali. Non è un caso che fu tra i protagonisti assoluti di Woodstock e al concerto in memoria di Martin Luther King. Una volta, è stata addirittura arrestata per disturbo della quiete pubblica ma dal processo ne uscì praticamente assolta dato che il giudice riconobbe che, poco prima dell'arresto, stava soltanto esprimendo le sue idee durante una manifestazione. 

Dopo aver ottenuto il successo mondiale e aver avuto numerose relazioni, tra cui una proprio con Jimi Hendrix, il 4 ottobre 1970 Janis Joplin venne ritrovata priva di vita in una stanza di un albergo a Los Angeles per un'overdose di eroina. Il suo corpo fu rinvenuto 18 ore dopo il decesso, incastrato in mezzo al letto e a un mobile e con il viso riverso sul pavimento inondato di sangue fuoriuscito dalla bocca e dal naso. Nel gennaio 1971, uscì Pearl, il suo album postumo.




Il 28 ottobre 1970 ci lasciava invece Baby Huley, voce del gruppo americano Baby Huley and The Babysitters. Noto all'anagrafe come James Ramey, Huley è considerato come uno degli sviluppatori di quel genere musicale che sarebbe stato conosciuto come hip hop, infatti, oltre ad aver eseguito brani di vecchia scuola, si è cimentato molto con il funk. Fin dalle sue prima apparizioni, Huley ha colpito l'attenzione degli spettatori per via della sua enorme mole, ben 160 kg frutto anche di particolari complicazioni di salute. 

Tuttavia, il ragazzo di Richmond ha sempre preso con filosofia questo suo difetto, non è un caso infatti che il suo nome d'arte sia stato tratto dall'omonimo anatroccolo gigante protagonista della serie animata firmata Paramount Pictures. Huley comincia giovanissimo, a 19 anni, e insieme a Melvin Deacon Jones e Johnny Ross fonda i Huley and The Babysitters che conquisteranno l'America grazie a diversi 45 giri come "Beg Me", "Monkey Man", "Messin' with the Kid" e "Just Being Careful". 

Nonostante il successo e tante occasioni, Huley sviluppò una forte dipendenza dall'eroina, un vizio che lo portò a un peggioramento drastico della propria salute, infatti, arrivò a pesare 180 chili e per quanto avesse provato a disintossicarsi e dimagrire, fu stroncato da un infarto all'età di 26 anni. 



1971: Jim Morrison, King Curtis e Duane Allman

Torniamo al Club27 con un altro nome importante, un vero marchio di fabbrica per la musica blues rock degli anni '60: il super artista Jim Morrison dei Doors. Perché super artista? Morrison vantava un quoziente di intelligenza pari a 149 e fin da piccolo aveva sempre mostrato grande interesse per la letteratura, la poesia e la cultura in generale. 

Si diplomò con ottimi risultati, riuscendo ad attirare l'interesse dei suoi insegnati colpiti dalla vastità della sua cultura e dalla sua erudizione. Tuttavia, dopo il liceo, Jim Morrison cominciò a sviluppare un carattere irrequieto e scontroso. Non a caso, nel 1963 fu arrestato per ubriachezza e disturbo della quiete pubblica durante una partita di football a Tallahasee. Nel 1964, si iscrisse al corso di cinematografica dell'Università della California, dove conobbe il pianista Ray Manzarek, insieme al quale ingaggiò il chitarrista Robby Krieger e il batterista John Densmore per fondate una banda: The Doors!

Dopo diverse esibizioni nei locali più famosi della California, nel 1967 l'Elektra Records si offrì di pubblicare il loro primo album, The Doors, composto da 11 canzoni tra cui capolavori eterni come Break On Through, The Crystal Ship, Alabama Song, Light My Fire e la bellissima The End. A quel successo ne furono seguiti molti altri: Strange Days del 1967, Waiting For The Sun del 1968 e The Soft Parade del 1969, anno in cui i Doors vennero denunciati per i disordini provati durante un loro concerto al Coliseum di Phonenix, seguiti poi dal caos scoppiato durante il concerto di Miami del primo marzo in seguito al discorso di un delirante Jim Morrison, sconvolto dagli effetti dell'alcol e della droga. Morrison rischiò di pagare le conseguenze di quei disordini a un prezzo altissimo ma per fortuna se la cavò con qualche condanna per capi di accusa minori. 

Eppure, il tramonto era dietro l'angolo e infatti, dopo la pubblicazione degli album Morrison Motel e L.A.Women, il frontman decise di lasciare la band  e trasferirsi a Parigi dove trovò misteriosamente la morte il 3 luglio 1971 nell'abitazione di un palazzo Beaux Arts al numero 17 di rue de Beautreillis che divideva insieme alla fidanzata Pamela Courson. Il medico legale, che trovò il corpo di Morrison in vasca da bagno, stabilì che la causa del decesso fosse riconducibile a un arresto cardiaco, ma tale verdetto non ha mai convinto nessuno perché l'autopsia non fu mai effettuata. 

Per questo motivo, è logico pensare che intorno alla dipartita del leader dei Doors ci sia un fitto alone di mistero che porta a pensare a diverse soluzioni in merito alla sua morte o presunta tale: in molti sostengono che lui non sia mai morto e che abbia inscenato la sua fine per trasferirsi in Africa e seguire le orme del suo poeta preferito, Arthur Rimbaud; i complottisti invece sono convinti che Morrison sia stato ucciso dalla CIA per via della sua mentalità ribelle che induceva i giovani alla cultura hippie e a prendere le distanze dalla guerra del Vietnam; infine, c'è chi pensa che la sua morte sia dipesa da una storia di droga. Una cosa è certa: il mondo aveva perso uno dei personaggi più influenti di quel periodo. 




Il 13 agosto 1971, a New York, il sassofonista americano King Curtis fu accoltellato a morte durante una lite, lasciando tutti i suoi affetti a 37 anni. Originario del Texas, Curtis ha saputo spaziare in tutti i generi musicali: dal soul al rhythm&blues, dal funck al rock passando ovviamente per il jazz. Nella sua intensa carriera ha avuto la possibilità di lavorare come turnista in numerosi eventi e di registrare tanti 45 giri insieme ad artisti affermati come Aretha Franklyn, i Beatles, Andy Williams, Oliver Nelson, Jimmy Forrest, Nat Adderley, Wybton Kelly, Buddy Holly  e Nona Simone. Nel 1970 è stato anche insignito del Grammy Award per la migliore interpretazione musicale R&B per la canzone Games People Play. 




Chiudiamo questa prima parte della Death in Music '70 con Duane Allman che è stato voce e chitarra degli Allman Brothers Band e dei Derek and The Dominios. Duane è sempre stato molto legato a suo fratello Gregg, infatti, la loro formazione cultura si è sviluppata di pari passo, scoprendo tra l'altro il loro amore del jazz dopo aver aver assistito a un concerto di B.B.King. Insieme, infatti, fondarono gli Allman Brothers Band grazie ai quali però riuscì a partecipare alla realizzazione di soli due album perché il 29 ottobre 1971 morì per un incidente in moto a Macon, in Georgia





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2 commenti:

  1. Mamma mia, in così poco tempo tanti grandi nomi che se ne sono andati via.
    Quando non è per malattia, come il tumore al cervello, o magari per incidente stradale, di mezzo c'è sempre un qualcosa che descrive queste personalità come tormentate e mai tranquille...

    Moz-

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  2. Sono anime tormentate prima di tutto, ma molte altre vanno proprio a cercarsela

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