venerdì 6 dicembre 2024

Manga - Billy Bat di Naoki Urasawa: i fumetti salveranno il mondo


Manga - Billy Bat di Naoki Urasawa: quando i fumetti salvano il mondo. Recuperiamo quest'altro capolavoro dell'autore di Monster, 20th Century Boys e Pluto

Billy Bat: un altro capolavoro di Naoki Urasawa

"I fumetti sono una cosa stupida". Quante volte ci siamo sentiti dire da qualcuno una frase del genere contro i fumetti e i manga? A parte che, come ben tutti sappiamo, negli ultimi anni questo mercato ha avuto un boom pazzesco ma il punto è un altro: Naoki Urasawa è naturalmente di tutt'altro parere. Oggi infatti voglio parlare con voi di Billy Bat, uno degli ultimi capolavori del mangaka famoso per opere come Monster, 20th Century Boys e Pluto. 


In termini di sceneggiatura, Billy Bat è stato realizzato da Urasawa insieme al Takashi Nagasaki ed è stato pubblicato sulla rivista Weekly Morning dal 16 ottobre 2008 al 18 agosto 2016. Successivamente è stato raccolto e stampato venti volumi, ottenendo altrettanto successo come le opere precedenti di Urasawa. In Italia, Billy Bat ha avuto un percorso particolare ed è arrivato grazie all'editore GP Publishing che ne pubblicò in primi 13 numeri, poi passò in mano alla RW Edizioni che completò l'adattamento degli altri volumi. Oggi, i diritti del manga sono in possesso di Planet Manga e infatti vi consiglio la recente edizione della Panini: 4 cofanetti con 20 volumi, quindi parliamo di una cosa molto semplice e comoda sia in termini di conservazione sia di lettura. 

Kevin Yamagata, il fumettista che dà inizio alla storia

In questi anni Urasawa è stato uno degli autori giapponesi maggiormente esaltati dalla critica e molti fan sono strettamente legati a capolavori come Monster, considerato il suo lavoro più importante. Ebbene, per quanto Monster possa considerarsi l'opera massima di Urasawa (così come altre), Billy Bat è probabilmente il manga con la trama più complessa, contorta ma soprattutto più matura tra tutti i lavori del maestro. Con Billy Bat probabilmente Urasawa si è spinto oltre ogni immaginazione, confermando il suo profilo d'autore a metà strada tra genio e follia. Chiamatelo artista o visionario, fatto sta che Urasawa ha messo in piedi una storia molto intricata che unisce, più che mai, la realtà umana con elementi soprannaturali affinché si possano spiegare (in qualche modo) gli eventi più importanti e tragici della storia del mondo. Urasawa crea il suo libro del male, spiegando le origini di questa condizione attraverso i temi della divinazione, della cospirazione (tipico dei suoi lavori) e mettendo un potente accento sul ruolo dell'arte del fumetto in tutto questo. 

La trama vede il fumettista nippo-americano Kevin Yamagata diventare famoso grazie a Billy Bat, un pipistrello antropomorfo protagonista di storie hard boiled che lavora appunto come detective in una città abitata da creature fantastiche come lui. Billy deve indagare su un caso di infedeltà coniugale ma ben presto si ritroverà al centro di una situazione ben più complicata. Partendo da questo prologo, Kevin scopre che in Giappone, sua terra d'origine, c'è un manga che ritrae un pipistrello uguale per filo e per segno a Billy Bat: preoccupato di un possibile plagio, Yamagata si reca nella terra del Sol Levante per fare chiarezza, lasciando tutto in mano al suo assistente Chuck Culkin. Una volta giunto a destinazione Yamagata rimarrà sconvolto da diverse rivelazioni: Billy Bat esiste davvero ed è un'entità soprannaturale che appare a coloro che lo disegnano, con lo scopo di guidarli; nel mondo esistono altri autori che hanno creato storie con il medesimo personaggio; le sue storie a fumetti sono premonizioni di fatti che hanno segnato e continueranno a segnare la storia dell'uomo. Iniziano quindi le peripezie di Kevin che lo porteranno a conoscere il maestro Zofu e a inserire, col passare dei capitoli, un altro personaggio principale come Kevin Goodman (suo erede nello sviluppo di Billy Bat in Usa).

Il maestro Zofu

In Billy Bat, Urasawa cerca di spiegare in maniera del tutto particolare i fatti della storia, tentando di dare un senso alla percezione che abbiamo del mondo: secondo l'autore dietro a eventi come, ad esempio, l'omicidio Kennedy ci sia un'entità spirituale in grado di scrivere la storia e guidare la narrazione dei fumettisti. La cosa peggiore è che Billy Bat non appare solo ai fumettisti e ai mangaka prescelti ma anche a persone prive di talento artistico ma che, in qualche modo, hanno un legame con i fumetti ritraenti il pipistrello e i loro autori. In qualche modo è come se Urasawa raccontasse i peggiori disastri umani attraverso un semi annullamento del libero arbitrio che, per fortuna, verrà superato da Goodman alla fine del manga. A proposito di finale: Urasawa è stato sempre esaltato per i suoi thriller e nel contempo criticato per i finali ma, nel caso di Billy Bat, penso che questa volta il maestro sia riuscito a creare uno degli epiloghi più belli degli ultimi anni, abbattendo finalmente il suo più grande tabù.

Parlare di Billy Bat non è facile, infatti penso di affrontare una delle recensioni più complicate e serie. Già non fu semplice analizzare Monster, poi mettiamoci anche il fatto che Billy Bat parla dell'intera storia dell'umanità, mettendo le sue radici ancora prima della nascita di Cristo. La genialità di Urasawa sta nell'aver inserito personaggi ed eventi realmente esistiti e accaduti, facendo emergere il lato religioso del pipistrello dalle zone più recondite della storia e del mondo. Esistono due pipistrelli, il bianco e il nero (un malvagio e l'altro non si sa), nati in seguito a un meteorite andato a collidere con Terra milioni di anni addietro: fu questo il momento in cui nacque Billy Bat, colui che appare ai prescelti per corromperli e/o per aiutarli, per creare il caos e/o ristabilire l'ordine. Tuttavia, mentre le cose vanno in questo modo e mentre in specifici punti del mondo appaiono disegni e incisioni simboliche del pipistrello, i più informati cercheranno di studiare la presenza del simbolo di Billy Bat anche sulla Luna. In tutto ciò, il fattore che fa impazzire maggiormente i nostri personaggi è il fatto che i due volatili siano indistinguibili e quindi non si capisce quali dei due sia comparso all'interlocutore. Billy si presenta agli uomini una volta indossando i panni del detective e altre volte nella sua forma animale (mantenendo però quel viso simile a una caricatura). 

Kevin Goodman, l'ultimo erede

Alla base della cosiddetta "cospirazione del pipistrello" c'è un'antico rotolo che al suo interno contiene "il libro del pipistrello nero", trattasi di un'antica pergamena che può consentire al suo possessore di conquistare il mondo (a discapito della propria sanità mentale). Questo rotolo fa capire che dietro Billy Bat c'è un vero e proprio culto: alla ricerca di suoi segreti ci sono numerosi nemici e loschi individui che tenteranno di ledere fino all'ultimo la salute dei fumettisti e dei loro affetti. Zofu Kurama, Kevin Yamagata e Kevin Goodman saranno il cuore dei questa storia a partire dall'eredità che ognuno tramanderà al prossimo, rivelando che l'unica modo per cercare di cambiare gli eventi è il disegno: i fumetti di questo manga non sono solo rivelatori ma possono intervenire in qualche modo per salvare persone o cambiare completamente situazioni, anche se questa cosa in realtà emerge soprattutto nella seconda parte. Le volontà di Billy Bat sembrano indistruttibili e il lettore spesso va in difficoltà perché il pipistrello si mostra sempre con un atteggiamento diverso: spiritoso, cinico, comprensivo, manipolatore, bugiardo, sincero, amichevole, irritante ma del resto solo così è possibile cercare di distinguere il cattivo dal buono(?). Il tutto è reso ancora più complicato perché il bianco e il nero non sono distinguibili visivamente. Mano a mano che si va avanti con la trama, si scopre che il bianco dovrebbe essere quello veramente da temere: rieccoci davanti all'ennesimo caso di capovolgimento simbolico del bianco e del nero nei manga, dove i loro significati vengono scambiati stravolgendo di conseguenza la scontatezza dei soliti luoghi comuni. È una cosa che conosciamo molto bene dato chell'abbiamo già vista in altri capolavori del fumetto nipponico come Devilman (Akira/Ryo) e Berserk (Guts/Griffith). 

Abbiamo dunque compreso che Billy è antichissimo e per sua stessa ammissione non ricorda se sia anche più "vecchio di Dio". Quali sono gli avvenimenti storici e i profili che Urasawa ha voluto ricalcare per dare risalto all'entità del pipistrello? Nei primi capitoli del manga vediamo la storia della Crocifissione di Gesù, quindi si ripercorrono i fatti che hanno portato al tradimento di Giuda Iscariota: secondo la licenza narrativa di Urasawa, fu Billy Bat a corromperlo e a indurlo a vendere il suo maestro. In tutto ciò, mentre il figlio di Dio andava incontro al suo destino, i disegni del pipistrello avevano già iniziato a fare la loro comparsa. Tra le altre cronache del mondo, l'attenzione poi si sposta in Giappone, in occasione dell'invasione della provincia di Iga da parte dell'esercito di Oda Nobunaga, feudatario vissuto nel cinquecento che tramite una serie di campagna militari conquistò gran parte del Giappone. In questo flashback vengono narrate le avventure di Kuroda Yoshitaka, più famoso come il ninja Kanbei (uno dei portatori del rotolo del pipistrello) e Hattori Hanzo (famoso samurai in lizza per la pergamena e noto alle cronache per il ruolo che ebbe nell'unificazione del Giappone).


Nella parte legata all'omicidio di Sadanori Shimoyama si parla della Ferrovie Nazionali Giapponesi (di cui lo stesso Shimoyama nel manga ne era presidente). Kevin si ritrova, senza volerlo, implicato nella faccenda e Urasawa racconta in maniera romanzata la precaria condizione che i vertici delle ferrovie hanno vissuto fino agli anni '80 a causa di continue crisi economiche (che portarono le linee in questione a essere privatizzate). Poteva non mancare anche l'omicidio del Presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy? Certo che no, quindi ecco apparire tra i protagonisti del manga anche Lee Harvey Oswald, il quale viene raccontato da Urosawa e nelle pagine di Yamagata come capro espiatorio, quindi sia l'autore reale sia quello frutto della sua creazione sposano la teoria dei sosia. È doveroso precisare che non so se Urasawa abbia trattato in questo modo l'argomento per convinzioni personali o per una semplice questione narrativa.


Urasawa narra le premonizioni del pipistrello anche in merito allo sbarco sulla Luna e all'attentato alle Torri Gemelle di New York dell'11 settembre 2001, con conseguenti riferimenti alla guerra in Afghanistan. Facciamo però un netto passo indietro perché tutto questo ha inizio con Francisco Xavier (Francesco Saverio), gesuita e missionario spagnolo vissuto nel Cinquecento e proclamato santo nel 1662 da Papa Gregorio XV. Il merito di quest'ultimo fu quello di aver diffuso il Cristianesimo in Asia, in qualità di rappresentante della monarchia portoghese. Nel manga di Urasawa, Saverio è stato il primo dei personaggi storici ad aver incontrato Billy Bat quando era bambino: il pipistrello gli avrebbe assegnato la missione di evangelizzazione del Giappone. Inoltre, lo stesso Francesco Saverio è stato il primo a possedere il famigerato rotolo

Dopo aver menzionato tutti questi individui ed eventi storici, Urasawa ha anche attraversato i secoli, mettendo in risalto lo sviluppo degli effetti speciali del cinema giapponese (con conseguente declino) e gli anni d'oro dell'economia statunitense. Esempio eclatante della supremazia finanziaria americana è ad esempio la Golden Cola, azienda che in qualche modo dovrebbe rappresentare la più nota Coca Cola. Non è un caso che Kevin Goodman sia l'ultimo discendente della Golden Cola e che la sua nascita sia stata una delle parti fondamentali della storia. Egli eredita il nome di Yamagata dopo che questi lo aveva salvato dalla sparatoria che portò alla fine del presidente Kennedy perché, è evidente, il giovane Goodman è senza ombra di dubbio il prescelto per eccellenza di Billy Bat, colui che alla fine darà alle vicende narrate la meritata conclusione, consegnando al fumetto la giusta dignità artistica che merita. 


Tuttavia, per i nostri eroi le cose non sono così semplici perché dietro la ricerca del rotolo ci sono varie organizzazioni, alcuni delle quali vogliono salvare i fumettisti di Billy, altri invece vogliono eliminarli insieme alle loro creazioni. Tra questi gruppi cospirativi (alcuni anche governativi), spiccano il personaggio di Kurusu (l'uomo del fatale karate chop) e il falso Chuck Culkin. Partiamo da quest'ultimo.

Quando Yamagata parte per il Giappone lascia la serializzazione di Billy Bat al suo assistente, Chuck Culkin. Chuck è un uomo fedele e devoto al suo maestro, ma quando nella sua vita entrerà un uomo misterioso tutto sarà destinato a cambiare drasticamente. Yamagata resta bloccato in Giappone e il misterioso uomo corrompe Chuck prendendo il suo nome e rubando a Kevin il progetto, costringendo senza particolari minacce il suo assistente a diventare un fantasma e limitarsi semplicemente a portare aventi le nuove avventure di Billy Bat. Il nuovo Chuck Culkin diventa un personaggio famoso, un miliardario paragonabile a Walt Disney e in grado di costruire i parchi di divertimenti Billy Land in tutto il mondo. Il falso Culkin ha anche un format televisivo che una volta a settimana tiene incollati milioni di telespettatori davanti al televisore per parlare di Billy Bat e promuovere anche le puntante della serie animata. Ma chi è realmente costui? Non si sa! Sappiamo che ha origini europee, che è stato nei campi di concentramento e che per volere di Hitler è stato spedito nel nuovo mondo per cercare il pipistrello e farlo conoscere al mondo intero. Sì, avete capito bene, anche Hitler vedeva Billy Bat ma non potendo cambiare il proprio destino affidò il suo sogno a un straniero. Del resto è noto che il capo del nazionalsocialismo in Germania aveva una certa carica artistica e addirittura si ritroverà a parlare del pipistrello insieme ad Albert Einstein. Il premio Nobel per la fisica del 1921 viene ritratto da Urasawa in un paio di occasioni in merito al viaggio nel tempo e alla possibilità di cambiare gli eventi (ma su questo ci torneremo dopo).

Il falso Culkin tra l'altro non solo ricorda Disney per la crescita del franchise di Billy Bat ma gli assomiglia. Urasawa infatti ha disegnato questo personaggio prendendo probabilmente come fonte d'ispirazione il padre di Mickey Mouse e uno dei suoi autori, vale a dire Les Clark. La somiglianza c'è con entrambi e a proposito di Topolino si potrebbe dire che il Billy Bat di Culkin ricordi tanto il primo topo antropomorfo della storia dei cartoni animati e dei fumetti. Guardando il tutto in chiave analitica e critica, forse Billy Bat potrebbe essere pensato come una parodia o un rifacimento alternativo di Walt Disney e della sua prima produzione artistica. Questo però è un altro discorso. 

Il falso Chuck Culkin

C'è una certa somiglianza con Walt Disney ma...

... la somiglianza più evidente è quella con il disegnatore Disney Les Clark


Billy Bat quindi è onnipresente. I principali personaggi della storia l'hanno visto e c'hanno parlato. Alcuni l'hanno ignorato e sono sopravvissuti, altri l'hanno ascoltato e hanno dovuto fare i conti con conseguenze inevitabili. Non è dato sapere quale dei due Billy abbiano incontrato ma è certamente interessante l'incontro avvenuto a inizio Novecento tra il maestro Zofu (il creatore del Billy Bat nipponico) e Einstein. Da questo preciso punto emerge il tema dei molteplici universi e si scopre che la Terra è andata distrutta in molti di essi. La Terra che vediamo in questo manga è l'ultima rimasta e il tentativo di cambiare la storia potrebbe non essere necessariamente una soluzione per la sopravvivenza della razza umana. 

Eppure, nonostante le tante parti in causa coinvolte, Billy ha sviluppato un gioco curioso, cioè quello di mostrare le due premonizioni attraverso i fumetti perché solo le parole accompagnate sopratutto dalle immagini possono rendere alla perfezione l'idea. Ai fumettisti viene assegnato il compito di scrivere la storia e nel contempo di cambiarla perché il culto del pipistrello ha preso forma a partire dai tempi degli uomini delle caverne, quando le incisioni sui muri (disegni fondamentalmente) rappresentavano le prime forme di fonti comunicative. È lì che Billy ha lasciato il segno e nei (di)segni ha trovato la sua affermazione, non nelle scritture (che sono arrivate dopo). Urasawa esalta il potere dell'arte del fumetto e lo pone al centro delle sorti del mondo: il fumettista diventa narratore, martire ed eroe, come succede proprio al trio Zofu-Yamagata-Goodman

Il vero Chuck Culkin in età avanzata

Kevin Yamagata è il martire per eccellenza di Billy Bat. Da lui hanno inizio gli eventi nella trama principale e purtroppo vediamo che ne passa di tutti i colori: vede gente morire, capisce che Billy non è una sua invenzione (anche se tutti dicono che l'originale sia il suo), perde il progetto e si ritrova ad andare in giro per il mondo per scoprire cosa ci sia dietro la cospirazione del pipistrello. Rischia di morire, passa tutta la sua vita come un eremita, invecchia e il suo corpo subisce dolori atroci eppure, nonostante tutto, continua a disegnare perché nei fumetti sa che troverà la soluzione al più grande rompicapo della storia. L'ispirazione artistica fa da padrona, le idee e la fantasia diventano i veri elementi per sperare in un mondo migliore, un mondo da costruire giorno dopo giorno. Yamagata ha ereditato questo da Zofu e alla fine lascerà tutto il suo sapere in mano a Goodman, l'eroe che riuscirà finalmente a risolvere il rompicapo.

Perché il Billy Bat di Yamagata viene considerato l'originale? Proprio perché ha cercato di andare controtendenza, proprio perché è riuscito a mettere in discussione il colosso della Culkin Enterprise, proprio perché senza vere e proprie armi è riuscito a mandare sottosopra le organizzazioni interessate al rotolo. Soprattutto, il vero Billy Bat resta quello di Yamagata perché è figlio di quello di Zofu e padre di quello di Goodman, il quale finalmente riuscirà a incontrare i tre pipistrelli.

Eh sì, perché tra bene e male ci deve essere "il mezzo", ci deve essere "equilibrio". Una volta faccia a faccia con il bianco e il nero, Goodman incontra il terzo Billy, quello che rimase sulla Luna dopo la collisione del meteorite contro la Terra. Da lì, questo pipistrello guardava e seguiva ogni cosa, quindi è stata l'entità che meglio degli altri ha compreso la fragilità degli esseri umani. Gli esseri umani per lui sono creature inutili, superficiali e vera causa di tutti i mali della storia. Goodman non può evitare la fine, nonostante qualcuno sulla Luna ne avesse la possibilità. 

Hitler e Einstein: anche loro vedono il pipistrello

Kevin Goodman ricorda all'essere tanto amato e odiato che ci sono persone e persone: alla fine il mondo ha bisogno degli esseri umani per sentirsi vivo. Le opere di bene, la solidarietà, la fratellanza, il superamento dei pregiudizi, la pace, l'amore e la giustizia sono gli elementi utili per realizzare il perfetto fumetto conclusivo e magari consentire a Goodman di fare arrivare a noi alcune storie ancora aperte di Yamagata. Un bambino assetato che riesce a provocare la pietà di due soldati di fazioni opposte, in mezzo a una marea di cadaveri, è la perfetta sintesi di ciò che serve per la fine di una buona storia. Bill Bat è un susseguirsi di metafore e similitudini atte a far capire una semplice cose al lettore: il libero arbitrio esiste e gli uomini sono gli unici responsabili delle proprie azioni. Billy Bat è la reincarnazione della sudditanza psicologica scatenata nei secoli dalle religioni e l'idea di mettere tanti fumetti in un fumetto si presta come la risoluzione della complicata questione della morale umana. 

Il vero protagonista di Billy Bat non è Yamagata, non è Goodman e non è nemmeno il pipistrello ma il fumetto, quell'arte tanto umiliata e sottovalutata per anni che oggi viene vista come una rivoluzione letteraria e visiva. Non è un caso che nella prima parte del manga ci sia un pezzo in cui anni fa il fumetto veniva considerato come un prodotto di scarso valore culturale, privo di un elemento intellettuale come i libri. Urasawa pone il fumetto ai vertici del mondo e lo fa all'ennesima potenza: del resto, sappiamo quanto oggi la nona arte sia fondamentale per il cinema e quanto abbia influenzato le masse. Oggi il fumetto non è più una cosa da nerd sfigati (a parte che i nerd non sono sfigati) ma è un mondo tutto da scoprire, qualcosa dove testo scritto e immagini ti catapultano in qualcosa di straordinario, qualcosa che spesso viene reso meglio anche di un romanzo o addirittura di un film (può esistere qualcosa più chiaro di un film? Forse il fumetto?).

Kurusu, l'uomo che poteva distruggere il mondo (ma questo è troppo spoiler)

Goodman capisce che per trovare le risposte serve disegnare. Disegnare, disegnare e disegnare. Scrivere sceneggiature e piazzarle su un foglio bianco dando forma a personaggi e luoghi. Passa tutto il resto della sua vita a fare questo, fino a invecchiare e morire con il mondo che ha trovato la sua via, incluso anche lo stesso Billy delle opere, finalmente in grado di risolvere l'ultimo dei suoi misteri. Alla fine i fumetti hanno salvato il mondo e hanno abbattuto l'arroganza della Culkin, le cui ambizioni di potere hanno rovinato la vita di molte persone che credevano proprio nel loro Billy Bat. Il falso Chuck Culkin è il vero sconfitto di tutta la faccenda: non ha mai visto il pipistrello; il suo Billy è stato solo una macchina di soldi ma non ha mai avuto la credibilità dell'originale; sente di aver tradito la fiducia del Fuhrer; sua figlia lo odia e proprio per questo, sul punto di morte, chiede a un figlio illegittimo (Timmy) di prendere in mano le redini dell'azienda con l'inganno. Timmy, più che portare avanti il nome del padre (che poi nessuno viene a sapere che fossero realmente padre e figlio) ha continuato la sua sete di fama e denaro, estremizzando all'ennesima potenza la campagna di epurazione degli altri Billy Bat. Alla fine, come ogni cattivo che si deve, finirà con il rovinarsi da solo. Nel frattempo, i fumetti continuano a salvare il mondo. 

La sceneggiatura è tipica di Urasawa, infatti, anche qui vediamo tanti personaggi e sottotrame che vanno a incanalarsi in quella principale, così che ogni cosa possa quadrare e far parte del colpo di scena finale. Il mangaka come sempre si inoltra in situazioni complicate e paradossali per poi uscire dal tunnel in maniera pulita. Ogni volta che sembra impossibile superare qualche situazione, Urasawa riesce sempre a trovare una soluzione logica e per nulla banale. I disegni non tradiscono lo stile tradizionale del maestro: chiaroscuri invitanti, espressioni facciali grottesche, dinamismo facilmente percettibile e atmosfere adattate a un plot sito a metà strada tra il reale e il soprannaturale. 


A pensarci bene, in Billy Bat mi sembra di aver scrutato qualcosa che riconduca un po' alle sue opere precedenti. Ad esempio, il percorso di Yamagata porta un po' alla mente il personaggio di Kenji Endo di 20th Century Boys, seppur con epiloghi differenti. Il martirio di Yamagata riporta più alla mente quello del dottor Tenma in Monster, il quale è stato costretto a sostenere un'avventura fuori dal comune. L'elemento che differenzia Yamagata dagli altri due è il fatto che invecchi soffrendo non solo spiritualmente ma anche fisicamente, una cosa che Urasawa aveva in precedenza risparmiato agli altri due. L'eredità passata a Goodman è un passaggio di testimone che in qualche modo mi ha fatto rivedere Death Note di Takeshi Obata: potrebbe anche essere che Naoki abbia tratto ispirazione anche da questo manga che risale al 2003 mentre Billy Bat iniziò nel 2008. Mai dire mai insomma. 

Per la prima volta posso anche dire di aver apprezzato al cento per cento un finale di Urasawa, cosa che in passato ha lasciato perplessi molti lettori. Eppure, Naoki come sempre ci sorprende e anche con Billy Bat ha raggiunto un risultato sorprendente, tale da renderlo (secondo me) il suo miglior manga dopo Monster

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