Mao Dante: il manga "diabolico" di Go Nagai che precede Devilman. L'opera è incompiuta ma ha trovato la sua conclusione nella versione animata.
Mao Dante: il manga/anime che capovolge situazioni e posizioni
Mao Dante è una delle principali opere di Go Nagai, nonostante sia stato interrotto a pochi capitoli dal suo esordio editoriale nel 1971. La serializzazione ebbe inizio in Giappone grazie alla casa editrice Kodansha da gennaio a maggio di quell'anno, mentre in Italia giunse nel 1998 prima tramite Granata Press poi passò a Dynamic Italia. Nel 2008, una nuova ristampa in tre volumi fu effettuata dalla d/visual, la stessa che un anno dopo portò nel nostro Paese "Mao Dante - Nuova Serie" (un remake/sequel del manga originale rimasto incompiuto fino a quel periodo). Oggi, i diritti di Mao Dante sono in mano a J-Pop, così come tutte gli altri lavori di Go Nagai. Tuttavia, il manga ha trovato la sua prima vera conclusione nel 2002, tramite un anime di 13 episodi distribuiti in Italia da Dynit.Mao Dante precede un capolavoro intramontabile come Devilman, di cui viene considerato il precursore. La trama vede il protagonista, Ryo Utsugi, vittima di continui incubi che in qualche modo cercano di metterlo in contatto con il potente re demone Dante. La situazione a un certo punto si fa pesante e senza volerlo Ryo si ritrova tra le gelide montagne dell'Himalaya, dove incontra e libera l'infernale entità. Tuttavia, Dante ha fame e si nutre del corpo di Ryo per rimettersi in sesto, senza rendersi conto che questo avrebbe scatenato un effetto collaterale irreversibile: l'umano riesce a prendere il controllo del demone e diventa lui stesso Dante. Con il passare della storia e in seguito a un rito satanico di richiamo, Ryo incontra Medusa, una vecchia conoscenza di Dante che gli porterà alla mente la verità sul suo passato: il ragazzo in realtà e la reincarnazione proprio di Dante, il re demone un tempo sconfitto da Dio. Da qui, parte una narrazione molto dettagliata, dove Dio è un realtà un'entità proveniente dallo spazio e che millenni addietro distrusse Sodoma per avviare la sua campagna di sterminio degli umani e di conquista della Terra. Durante gli attacchi, Dante e Medusa erano due umani che vivevano insieme: a causa di una strana fusione tra il potere di Dio e i dinosauri, i due finirono per trasformarsi in mostri demoniaci. Alla fine, anche Gomorra fu costretta a cedere allo strapotere di Dio e gli unici sopravvissuti a quella carneficine furono coloro che oggi vengono chiamati demoni e satanisti. Dante invece fu invece sconfitto da Dio e intrappolato per due mila anni tra i ghiacci dell'Himalaya. Una volta recuperata la memoria Ryo smette di esistere e il re demone Dante torna più che determinato che mai, anche se la sua sensibilità viene ulteriormente urtata quando Medusa gli spiega che gli esseri umani oggi presenti sulla Terra non sono tali, ma sono delle riproduzioni di tante piccole parti spirituali di Dio: il manga si conclude con il re demone pronto a riunirsi a Satana e a richiamare l'intero esercito di demoni per dichiarare nuovamente guerra a Dio.
Mao Dante è un manga che fece molto scalpore ai suoi tempi, specie perché presenta al lettore un Dio distruttore e privo di pietà. Il finale della storia non è dato conoscerlo, almeno stando fino al 2002, anno d'uscita dell'anime che chiuse finalmente la trama (con varie differenze rispetto al cartaceo). Come si vedrà in Devilman, in Mao Dante Go Nagai ci rifà vedere l'idea della coincidenza degli opposti, cioè che il male appare come un forma di bene e il bene come male. Si tratta di un concetto che aveva trovato le sue radici nei secoli precedenti. Dal Medioevo al Rinascimento, infatti, abbiamo già potuto notare un rovesciamento della visione di Dio e Diavolo tramite le idee dei cabalisiti che arrivarono ad evolversi fino a giungere a una singolare idea del male, pensato come un residuo inerte della vita dello spirito che può manifestarsi in modo demoniaco solo attraverso l'alimentazione del peccato umano, il quale mantiene ugualmente un elemento divino. Purtroppo, tali studi furono completamente fraintesi o interpretati male, così numerosi praticanti di magia arrivarono a diffondere la convinzione che Dio e Satana fossero un unico essere ma con due volti opposti.
In effetti, Go Nagai per la stesura di Devilman studiò approfonditamente la cultura occidentale di quegli anni, facendo riferimento a riti, religioni e manuali di demonologia. Siccome Mao Dante precede Devilman solo di un anno, è molto probabile che il maestro avesse già avviato questi studi, così da creare storie inquietanti presiedute da un Dio non più portatore di equilibrio ma fatto di pura malvagità, una malvagità accompagnata dalla totale sfiducia dell'autore nei confronti dell'umanità. Su certi aspetti, i manga di Go Nagai sono "leggermente" biografici, nel senso che il maestro ha sempre riportato i suoi stati d'animo e le sue situazioni: negli anni '70, Nagai nutriva un forte odio nei confronti di coloro che criticavano le sue opere e verso la società che lo aveva ritratto come un nemico pubblico. Ecco spiegato il perché gli eroi o gli antieroi di Go Nagai siano così propensi a sottolineare i limiti e le debolezze degli esseri umani. I demoni appaiono dunque come la parte buona della storia, attraverso la figura del re conquistatore Mao Dante.
Il punto però sta altrove, quindi nelle reali intenzioni dell'autore che non sono mai state realmente comprese. Quando si parla di Dio in Go Nagai non si tenta di screditare il Cristianesimo, bensì si punta tutto nel criticare il Dio creato dall'uomo a propria immagine e somiglianza, si tenta di osteggiare quella credenza basata si un ordinamento dispotico, fatto di ragione ed etica esteriore, una dottrina che tende a limitare la libertà individuale e la creatività artistica innovativa.
Il Dante di Go Nagai è un personaggio positivo, viene disegnato e descritto come un eroe coraggioso, incurante del divario tra le sue capacità e quelle di Dio. Dante è pronto ad arrivare fino in fondo per vendicarsi e ridare lustro agli antichi abitanti della Terra. Go Nagai ha quindi rielaborato i fatti narrati nella Bibbia, sovrapponendo Mao Dante al Satana del poema "Il Paradiso Perduto" di John Milton: il re dell'Inferno infatti viene descritto all'inizio come un guerriero valoroso dal poeta inglese, poi emerge tutto il suo lato negativo.
In sintesi, il senso che emerge da Mao Dante è il fatto che il Dio crudele del manga e i suoi seguaci sono la metafora della nostra società malata, fatta di pregiudizi e pronta a condannare il diverso. Almeno così era fino a qualche anno fa, mentre oggi sembrerebbe esserci più libertà d'espressione per alcuni autori e contesti. Il desiderio di rivalsa di Mao Dante corrisponde a quello dell'autore di andare avanti con i propri sogni e i propri progetti, incurante delle critiche e delle possibili ripercussioni su suoi fumetti. Go Nagai compie tutto questo trovando la sua identità del mondo occidentale e traendo ispirazione dalla Bibbia, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri (guarda caso) e dalle illustrazioni di Gustave Doré (cosa più volte rimarcata nelle mie analisi dedicate a Devilman). Una volta trovati gli elementi da lavorare, il maestro li sviluppò in maniera del tutto personale, capovolgendo i ruoli dei personaggi negativi in individui buoni. C'è poi un'accurata scelta dei nomi dei demoni: in Mao Dante vediamo il protagonista nominare entità infernali realmente legata alla demonologia cristiana e occidentale, come ad esempio Amon, Astaroth e Belzebù. Non mancano ovviamente rimandi alla mitologia greca e infatti basti guardare Medusa, nata dalla famosa figura della Gorgone ma inserita in Mao Dante come personaggio positivo. Le figure cristiane e quelle mitologiche saranno più volte riprese e inserite da Nagai nei suoi manga e nei suoi anime.
Tanto caro fu (ed è) l'Himalaya per Go Nagai. Non è la prima volta che i monti dell'Himalaya vengano considerati come posti pericolosi e ignoti a tal punto da suscitare le fantasie demoniache di autori e religiosi. Ad esempio, già nel poema sanscrito di Kalidasa si racconta la storia di cinque fratelli che morirono, uno dopo l'altro, dopo aver tentato di scalare il monte Meru: la loro fine li porta a raggiungere gli Inferi. In molte religioni occidentali e orientali, la montagna rappresenta un luogo misterioso e tortuoso, un'area così ignota che solo le divinità possono affrontare. Il sistema montuoso Himalaya non lo abbiamo visto solo in Mao Dante ma anche nell'anime di Devilman: qui è stato importante per spiegare le origini del protagonista e del perché Akira Fudo finisca per vivere in casa dei Makimura (cosa del tutto inesistente nel manga).
Mao Dante nacque quindi allo stesso modo di Devilman, con studi molto approfonditi ma meno maturi rispetto alla realizzazione del manga ritraente la triste vicenda di Akira Fudo. Mao Dante avrebbe potuto conquistare molti più lettori se non fosse rimasto incompiuto. Tuttavia, grazie all'anime del 2002 è possibile ammirare la conclusione, anche se per arrivare a questo è stato necessario cambiare molte cose della sceneggiatura originale e dare maggior risalto a Saori, la sorella di Ryo: la ragazza finirà per diventare la guerriera di Dio e affrontare il fratello in una lotta terribile. Il finale dovremmo conoscerlo tutti bene o male ma, per sicurezza, evitiamo di fare spoiler per qualcuno (il manga invece ve l'ho spoilerato perché è del 1971, quindi problemi vostri).
Ad ogni modo, per chi come me è un estimatore di Go Nagai, vi consiglio di recuperare il manga originale. L'edizione che ho usato io per parlare di Mao Dante è quella di Manga Cult, edita da Dynamic Italia negli anni '90. Tra le fonti è doveroso citare le prefazioni di Silvio Greco. Per concludere vi lascio i link con tutti i manga recensiti e analizzati, a partire proprio da quelli di Go Nagai.
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