Cinema - Ghostbusters di Ivan Reitman: un "colossal soprannaturale" che rimarrà per sempre nel cuore di chi ha vissuto gli anni '80 e non solo.
E chi chiamerai? Ghostbusters!
"Un colossal soprannaturale". Così fu definito Ghostbusters di Ivan Reitman in occasione della sua uscita presso i cinema degli Stati Uniti nell'8 giugno 1984. Dopo quarant'anni questo cult movie continua a essere ricordato e recuperato dai nostalgici, senza dimenticare che il periodo di Natale è ormai alle porte e quindi, Ghostbusters, tornerà saldamente a far parte del palinsesto televisivo Mediaset.
Il progetto di Ghostbusters nacque da un'idea di Dan Aykroyd che è da sempre un grande appassionato del paranormale. Del resto, la famiglia dell'attore è sempre stata molto credente sull'esistenza dei fantasmi, a tal punto da sostenere di averli visti e di averli contatti: dai tempi del suo bisnonno, Dan ha sempre coltivato questo interesse, arrivando a raccogliere anche le testimonianze della madre e ad ereditare il libro scritto da suo padre, A History of Ghosts. Aykroyd sviluppò ulteriori idee sulla futura sceneggiatura del film dopo aver visionato un articolo dedicato al rapporto tra fisica quantistica e parapsicologia sul The Journal of the American Society for Psychical Research, rivista che tra l'altro fu utile anche per concepire la struttura per le famose trappole per fantasmi. Ghostbusters sarebbe poi dovuto diventare anche un film atto a modernizzare i lungometraggi comici sui fantasmi visti intorno alla metà del XX secolo e basati su famosi fumetti come Abbott e Costello (Hold That Ghost, 1941), Bob Hope (The Ghost Breakers, 1940) e i Bowery Boys (Ghost Chasers, 1951).
Dopo l'intera stesura della sceneggiatura, Aykroyd cominciò a lavorare di fantasia sul cast degli attori e all'epoca avrebbe tanto voluto lavorare con Eddie Murphy e all'amico fraterno John Belushi, il quale non riuscì a prendere parte alla produzione a causa della sua morte avvenuta nel 1982. Distrutto dalla perdita di Belushi, Aykroyd decise comunque di non abbattersi e andò avanti chiedendo a un altro amico e collega, Bill Murray, di accettare il ruolo di uno dei protagonisti di Ghostbusters. Murray accettò senza un accordo esplicito, metodo di lavoro che era tipico del'attore soprattutto tra gli anni 80' e gli anni 90'. Aykroyd quindi aveva cominciato a pescare gli eroi della pellicola dal Saturday Night Live ma non si sarebbe certamente fermato al noto programma comico televisivo statunitense.
Nel frattempo, l'idea dei suoi acchiappafantasmi prendeva sempre più forma: Aykroyd era convinto che la cose migliore fosse non renderli come dei comuni eroi ma come dei veri e propri disinfestatori, un po' come gli addetti alla derattizzazione. Naturalmente, al film mancava ancora un regista e per Dan Aykroyd il nome più papabile sarebbe stato unicamente quello di Ivan Reitman, famoso in quel periodo già per aver lavorato, tra produzione e regia, a opere come Animal House e Stripes. Il cineasta era a conoscenza della sceneggiatura sia prima della morte di Belushi sia dopo e per questo motivo incontrò Aykroyd all'Art's Delicatessen di Studio City di Los Angeles, spiegandogli che la sua trama era bella ma troppo dispendiosa in termini economici. In principio, Ghostbusters era ambientato infatti in una storia intergalattica con diversi gruppi di cacciatori di fantasmi, con toni molto più seri e paurosi. Reitman sosteneva che un film del genere sarebbe costato almeno 200 milioni di dollari e che quindi sarebbe stato impossibile realizzarlo: a quel punto, sarebbe stato molto meglio ambientarlo interamente sulla Terra con elementi straordinari basati sul comico e nel contempo sul realismo. Reitman era convinto che pensando Ghostbusters in questo modo avrebbe potuto rendere più credibile anche la gigantesca figura dell'Uomo Marshmallow. La ciliegina sulla torta arrivò quando il regista propose a Dan Aykroyd di partire dall'inizio nel vero senso della parola, quindi parlando anche delle origini dei quattro protagonisti. Aykroyd accettò di modificare la sceneggiatura e fu affiancato da Harold Ramis, il quale aveva in precedenza lavorato con Reitman. Ramis sarebbe stato colui che avrebbe dato a Ghostbusters un taglio decisivo alla commedia soprannaturale che Reitman ed Aykroyd avevano partorito dopo ore di lunghe chiacchierate, per non parlare del fatto che il buon vecchio Harold (pace all'anima sua) sarebbe poi diventato uno dei quattro acchiappafantasmi.
Nel 1983, l'idea della nuova sceneggiatura fu proposta a Frank Price della Columbia Pictures e l'incontro non fu proprio favorevole a Reitman, nel senso che la major fu disposta a cacciare un cifra non proprio elevata per la produzione e obbligò il regista a realizzare il film per una sua distribuzione solo per giugno 1984. In 13 mesi, l'intero staff mise mano alla realizzazione di Ghostbusters senza una sceneggiatura scritta in maniera completa, senza uno studio di effetti speciali e senza una data di inizio riprese. Per andare sul sicuro Reitman assunse i suoi precedenti collaboratori Joe Medjuck e Michael C. Gross come produttori associati. L'idea di Ghostbusters fu considerata così folle e utopistica da costringere Fay Vincent, CEO della Columbia, a inviare il suo avvocato a Los Angeles per convincere Price a non andare avanti con il film. Tuttavia, Price respinse la richiesta del legale e l'avvocato stabilì che Price fosse totalmente "fuori controllo".
Effettivamente la realizzazione di Ghostbusters non fu proprio semplice, a partire specialmente dal suo titolo. Quel nome era infatti legalmente legato allo show per bambini degli anni '70 "The Ghost Busters" della Universal Studios (da cui poi derivò il cartone animato Ghostbusters Filmation), quindi gli autori cominciarono a pensare a nuovi appellativi come "Ghoststoppers", "Ghostbreakers" e "Ghostsmashers". Il colpo di scena però arrivò quando Price lasciò la Columbia e divenne proprio il capo della Universal Pictures, quindi, successivamente si mosse per vendere il titolo alla Columbia per 500mila dollari più l'uno per cento dei profitti del film. Date le pratiche contabili di Hollywood, un metodo utilizzato dagli studi per gonfiare artificialmente i costi di produzione di un film per limitare i pagamenti di royalty o tasse, il film tecnicamente non ha mai prodotto un profitto tale da far sì che la Universal dovesse un pagamento. Alla fine, per la questione della cessione dei diritti e altro, il film riuscì a ottenere il titolo Ghostbusters.
Per riscrivere la sceneggiatura del film, i tre dell'Ave Maria arrivarono addirittura a sequestrare sé stessi e le loro famiglie a Martha's Vineyard, nel Massachusetts, dove Aykroyd aveva una casa e lavorò notte e giorno nel suo seminterrato (insieme a Reitman e Ramis) per almeno quindici giorni. Aykroyd creò le situazioni divertenti e il gergo paranormale, mentre Ramis si occupò della rifinitura delle battute e dei dialoghi. Naturalmente non mancarono parti tagliate e a metà luglio 1983 terminarono la prima bozza della sceneggiatura, mentre a inizio agosto si arrivò quasi alla conclusione. In seguito anche Bill Murray partecipò per suggerire alcune modifiche alla sceneggiatura e al suo personaggio, ottenendo soddisfazione anche grazie alle sue passate collaborazioni con Ramis.
I primi tre protagonisti di Ghostbusters avrebbero dovuto avere un capo ma Ramis mise in dubbio la cosa convincendo i colleghi a pensare alle loro controparti come uomini liberi e in grado di controllare il proprio destino. Peter Venkman, Raymond Stantz ed Egon Spengler furono immaginati come la versione umana dello Spaventapasseri, del Leone e dell'Uomo di Latta del romanzo "Il Mago di Oz" e ognuno avrebbe rappresentato una parte (metaforica) del corpo umano: Peter (Murray) la bocca, Ray (Aykroyd) il cuore e Ramis (Egon Spengler) il cervello. Alla fine ne uscì un risultato straordinario perché i tre personaggi nacquero con personalità distinte e separate, infatti, Peter sarebbe stato come un freddo venditore moderno, Ray come la parte onesta del gruppo e Egon come l'intellettuale stoico e fattuale.
Dopo la sceneggiatura e la prima parte del cast, bisognava pensare agli effetti speciali e a come rendere l'obiettivo della storia. Servivano uno scopo e un cattivo ma la cosa si rivelò più complicata del previsto dato che i fantasmi e Marshmallow Man avevano bisogno di una valida motivazione per apparire. Proprio la creatura gigante avrebbe dovuto fare la sua comparsa dopo soli 20 minuti dall'inizio della pellicola, un azzardo che Aykroyd preferì rettificare anche in seguito alle preoccupazioni di Reitman in merito al tono relativamente realistico che il film stava assumendo. Nel frattempo, Richard Edlund fu reclutato per lavorare agli effetti speciali.
Piccolo appunto: sapevate che Slimer nacque per volere di Aykroyd e in omaggio al compianto John Belushi? |
Per il ruolo di Peter Venkman, oltre a Bill Murray erano stati selezionati anche altri candidati come Michael Keaton, Chevy Chase, Tom Hanks, Robin Williams, Steve Guttenberg e Richard Pryor furono presi in considerazione per il ruolo. Come detto in precedenza, Aykroyd preferì puntare tutto su Murray dato che lo conoscevano ed erano vecchi amici, inoltre lo stesso Bill aveva stipulato un patto finanziario con Price per la realizzazione del futuro "The Razor's Edge" (Il Filo del Rasoio). Per la parte di Egon invece furono candidati anche Christopher Walken, John Lithgow, Christopher Lloyd, Jeff Goldblum e ancora Michael Keaton. Dopo aver confermato Ramis nel ruolo di Egon, questi per modellare il suo personaggio prese come esempio la copertina di una rivista di architettura astratta che ritraeva un uomo vestito con un abito di tweed a tre pezzi e che indossava occhiali con montatura metallica (oltre a portare i capelli diritti). Il nome del personaggio fu estrapolato da un rifugiato ungherese con cui aveva frequentato la scuola, mentre il cognome è ispirato dallo storico tedesco Oswald Spengler.
Ernie Hudson dovette affrontare cinque provini per avere la parte di Winston Zeddemore. Hudson era estremamente affascinato da Winston, a tal punto da accettare solo metà del suo stipendio. Tuttavia, l'attore all'inizio conobbe il passato di Zeddemore come esperto di demolizioni dell'aeronautica con un elaborato retroscena, in seguito si ritrovò in mano un copione diverso e parecchio ridotto (questo però non lo fermò nel suo intento). Per anni Dan Aykroyd sostenne che Eddie Murphy avrebbe dovuto vestire i panni di Winston, d'altra parte Reitman ha sempre negato la cosa, sostenendo che anche Gregory Hines e Reginald VelJohnson furono presi in considerazione per il ruolo.
Sigourney Weaver fu scritturata per il personaggio di Dana Barret perché considerata più adatta a differenza di altre papabili attrici come Daryl Hannah, Denise Crosby, Julia Roberts e Kelly LeBrock. Decisioni che però fu anche molto discussa per via del fatto che la Weaver aveva sempre interpretato ruoli seri ed era reduce da pellicole di successo come Alien (1979) e Un anno vissuto pericolosamente (1982). Eppure, tutti gli scettici furono costretti a ricredersi perché l'attrice non solo tirò fuori un ottimo lato comico (che sviluppò alla Yale School of Drama) ma durante il provino riuscì a camminare a quattro zampe e a ululare perfettamente: fu proprio lei tra l'altro a suggerire a Reitman e Aykroyd di consentire a Zuul di possedere Dana, un dettaglio che si sarebbe poi rivelato fondamentale per risolvere alcuni aspetti sull'atto conclusivo del film. La Weaver contribuì a modificare in maniera importante il profilo di Dana, infatti da modella passò a musicista, con un temperamento severo ma con un'anima perché "suona il violoncello".
John Candy fu chiamato per essere Louis Tully, ma la buon'anima dell'attore non riuscì a capire nulla del suo personaggio, per questo poco dopo suggerì di recitare la sua parte con un accento tedesco e più pastori tedeschi sul set. La proposta fu naturalmente respinta dai registi convinti che di cani ce ne fossero già troppi per la pellicola. Candy alla fine rinunciò alla parte e Rick Moranis fu chiamato da Reitman, il quale ottenne un sonoro sì. Anche Moranis contribuì per lo sviluppo del suo personaggio, trasformato alla fine in un contabile e capace di improvvisare il lungo discorso nella scena della festa di Tully. Annie Potts invece divenne la segretaria dei Ghostbusters Janine Melnitz dopo il no da parte di Sandra Bernhard. William Atherton divenne Walter Peck, mentre per il dio sumero Gozer fu ingaggiata la modella jugoslava Slavitza Jovan, la quale fu truccata prendendo come modelli di riferimento l'aspetto androgino di Grace Jones e David Bowie. La scelta della Jovan fu una trovata geniale, figlia del fatto che in precedenza il ruolo di Gozar (pensato come un architetto in giacca e cravatta) sarebbe dovuto andare a Paul Reubens. Tuttavia, per Gozer servì un doppiatore e questi fu Paddi Edwards, il quale non fu tuttavia accreditato in quanto tale. La moglie di Reitman e i loro figli, Jason e Catherine, filmarono un cameo in qualità famiglia in fuga dall'edificio di Dana, ma la scena fu tagliata perché Jason era troppo spaventato dall'ambientazione per effettuare una seconda ripresa.
Le riprese di Ghostbusters ebbero inizio a New York il 28 ottobre 1983 e terminarono dopo sei settimane, poco prima di Natale. Tra l'altro girare il film a New York fu considerato un azzardo per due motivi: il primo, in caso di ritardi si temeva che il terribile inverno newyorkese potesse bloccare i lavori; il secondo, la metropoli negli anni '80 era vista come un luogo di disastro economico e di efferata violenza, quindi in molti preferivano Los Angeles. In un'intervista del 2014, Reitman dichiarò di aver scelto New York perché "Volevo che il film fosse ... il mio film di New York". In mezzo a battute comiche e a scene bizzarre, furono buttate dentro anche riprese di guerriglia con l'inserimento di scene spontanee in luoghi iconici di New York, come ad esempio Rockefeller Center dove gli attori furono cacciati via da una vera guardia di sicurezza. Un'altra scena singolare riguarda quella girata a Central Park West, dove alcune comparse cantavano "Ghostbusters" prima che il nome fosse stato cancellato. Medjuck contattò lo studio, esortandolo a ottenere il permesso di usare la parola come titolo.
L'edificio al 55 Central Park West servì come casa del personaggio di Dana e come ambientazione della battaglia culminante tra i Ghostbusters e Gozer. I responsabili della parte artistica utilizzarono piani e abbellimenti extra con dipinti opachi, modelli ed effetti digitali per creare il punto focale dell'attività spettrale. Per l'atto conclusivo del film, i funzionari della città consentirono la chiusura delle strade adiacenti durante l'ora di punta, così da accrescere il traffico in una vasta fascia della città. Tali decisioni crearono non pochi problemi tra automobilisti e forze dell'ordine: per giustificare quel caos di auto, qualcuno ebbe la brillante idea di dare la colpa a Francis Ford Coppola, alle prese con il film The Cotton Club. Dulcis in fundo, Marshmallow Man fu messo in condizione di camminare sulla chiesa luterana della Santissima Trinità, proprio accanto al 55 di Central Park West.
Per il Quartier Generale dei Ghostbusters fu sfruttata una vera caserma dei pompieri (Hook and Ladder Company 8): la Columbia University permise che la sua Havemeyer Hall sostituisse la fittizia Weaver Hall, a condizione che l'università non venisse identificata per nome. Altri luoghi includevano il New York City Hall, la filiale principale della New York Public Library, il Lincoln Center for the Performing Arts, Columbus Circle, l' Irving Trust Bank sulla Fifth Avenue e Tavern on the Green. la Columbia University permise che la sua Havemeyer Hall sostituisse la fittizia Weaver Hall, a condizione che l'università non venisse identificata per nome.
Conclusa la parte dedicata a New York City, le riprese si spostarono poi a Los Angeles, tra Natale e Capodanno. Per gli effetti pratici del film, Reitman si affidò a tecnici qualificati residenti principalmente in città e teatri di posa che a New York non c'erano. La maggior parte delle riprese effettuate a Los Angeles avvennero all'esterno della città o su set ai Burbank Studios, nonostante l'ambientazione dei Ghostbusters fosse tutt'altra. Non a caso, i location scout hanno cercarono edifici in grado di replicare gli interni degli edifici girati a New York. Reitman provò a usare l'interno di Hook & Ladder 8 ma non riuscì a riprenderlo abbastanza a lungo perché era una stazione dei pompieri attiva. Le riprese dell'interno della caserma dei pompieri furono invece scattate nella dismessa Fire House No. 23 nel centro di Los Angeles.
Terminate le riprese e con la data di uscita imminente, Reitman si ritrovò spesso costretto a montare il film mentre lo girava. Sfruttando quelle circostanze in cui c'era poco tempo per fare poche riprese, il regista lavorò parecchio sugli effetti speciali che dovevano essere storybordati e filmati in anticipo, senza la possibilità di tornare indietro e creare nuove scene.
Un dei tagli più interessanti riguarda la parte in cui Ray ha un incontro sessuale con un fantasma donna. Quella scena avrebbe dovuto avere lo scopo di inserire nella trama una potenziale love story per Ray ma Ramis fermò tutto pensando che la cosa fosse troppo fuorviante ai fini della storia. Per questo motivo, quella scena fu trattata come una sequenza onirica e inserita a metà film. Il montatore Sheldon Kahn inviò a Reitman bobine di sequenze in bianco e nero durante le riprese, le quali non solo gli permisero di apportare modifiche ma lo aiutarono anche a capire come dare un ritmo migliore al film. Kahn completò il primo montaggio tre settimane dopo la conclusione delle riprese. Il montaggio finale durò 105 minuti.
Famosissima sarebbe stata anche la colonna sonora di Ghostbusters, il cui tema principale ancora oggi accompagna tutto il franchise. La colonna sonora presenta ben tre edizioni, la prima in contemporanea con l'uscita del film, la seconda a distanza di 22 anni e la terza in occasione del trentacinquesimo anniversario dell'uscita del film.
Per gli effetti speciali Edlund si basò principalmente su Poltergeist del 1982, specie per creare i fantasmi minacciosi in un contesto fondamentalmente comico. Slimer fu un'invenzione di Steve Johnson, il quale lo rese verde, goloso e viscido, per non parlare anche del fetore che contraddistingueva il suo pupazzo (per questo lo chiamavano il fantasma testa di cipolla). In realtà, l'ectoplasma non aveva ancora un nome, infatti sarebbe stato ribattezzato Slimer a partire dalla serie Tv del 1986 The Real Ghostbusters. Ad ogni modo, Slimer richiese una preparazione di sei mesi e costò la produzione la bellezza di 300mila dollari: secondo le leggende sembra che i dirigenti avessero bloccato per un periodo il progetto e una volta liberato Johnson avrebbe deciso di assumere cocaina per completare il design finale prima delle scadenze previste. Il pupazzo di gommapiuma a grandezza naturale fu indossato da Mark Wilson e filmato su uno sfondo nero. I burattinai manipolavano i movimenti del modello con dei cavi.
Per l'Uomo Marshmallow furono presi come modelli di riferimento l'Omino Michelin e del Pillsbury Doughboy con un cappello da marinaio, mentre l'attore e artista Bill Bryan ne avrebbe vestito i panni imitando i movimenti di Godzilla. Per il personaggio furono utilizzate decine decine di tutte di schiuma (ognuna di un valore oscillante tra i 25 e i 30 mila dollari) ma a causa della tossicità di quest'ultima, Bryan usò una fornitura d'aria separata. Come ben ricorderete, Marshmallow Man si mosse nel film utilizzando solo tre espressioni facciali divise in altrettante teste che furono costruite in schiuma e fibra di vetro, con espressioni e movimenti diversi controllati da meccanismi via cavo. Il costume fu filmato contro modelli in scala per completare l'effetto.
Le creature di Gozer, cioè i Terror Dogs Zuul e Vinz, furono animati da Randy Cook tramite l'utilizzo di pupazzi stop-motion in scala di un quarto. Non poche furono le difficoltà dato che i modelli erano pesanti e poco maneggevoli, guarda caso gli addetti ai lavori impiegarono trenta ore per filmare uno di essi mentre si muoveva su un palco di 30 piedi per la scena dell'inseguimento ai danni di Louis Tully. Per la scena di Dana inchiodata alla sedia da mani demoniache, davanti a una porta che emana luce, Reitman disse di essere stato influenzato da Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Fu usata una porta di gomma per consentire la distorsione come se qualcosa stesse cercando di uscirci attraverso, mentre delle impugnature nascoste in una botola sotto la sedia, la sfondavano indossando dei guanti demoniaci a zampa di cane.
Per quanto riguarda le armi dei Ghostbusters, fu chiamato in causa il consulente hardware Stephen Dane, il quale progettò la maggior parte dell'equipaggiamento dei nostri eroi, inclusi gli "zaini protonici" usati per catturare i fantasmi, le trappole per fantasmi e il loro veicolo, l'immortale Ectomobile. Anche in questo caso si andò un po' di fretta perché la produzione ordinò lo staff di realizzare tutto l'equipaggiamento nell'arco delle sei settimane prima dell'inizio delle riprese (vi ricordo settembre 1983). Gli zaini protonici erano nati sul modello dei lanciafiamme dell'esercito americano e consistevano in fucili di neutrini portatili in grado di sparare un flusso di protoni, naturalmente solo tramite al collegamento di un tubo ai rispettivi zaini contenenti un acceleratore nucleare (almeno così dicevano).
Ma perché non parlare di uno dei loghi più belli di tutti i tempi, quindi proprio quello dei Ghostbusters? Dalla sceneggiatura di Aykroyd si capì che il logo degli acchiappafantasmi avrebbe dovuto trovare le sue fondamenta su un segnale di divieto, sovrapposto all'immagine di un fantasma (che quindi resta intrappolato al suo interno). Il logo fu creato da Gross in due versioni: una con il nome del gruppo di cacciatori, l'altra senza nonostante il capovolgimento della barra diagonale. Questa è ancora oggi la versione corretta del cartello che è stata utilizzata in tutta Europa. La versione dal basso a sinistra in alto a destra è stata utilizzata negli Stati Uniti poiché era il design del simbolo "no" in quel Paese.
Nell'estate del 1984 Ghostbusters esordì in tutti i cinema e ottenne un successo stratosferico ai botteghini percependo, alla fine della sua distribuzione, la bellezza di 300 milioni di dollari, diventando di conseguenza la commedia di maggior successo dell'anno, se non proprio degli interi anni '80. Per settimane Ghostbusters mantenne le prime posizioni delle classifiche occidentali e la critica espresse pareri generalmente positivi nei confronti del film. La fama di Ghostbusters diventò in poco tempo un vero e proprio tormentone, particolare che permise ai creatori di sviluppare tre sequel (Ghostbusters II del 1989, Ghostbuster Legacy del 2021, Ghostbusters Minaccia Glaciale del 2024), un reboot nel 2016 e ben tre serie televisive animate tra gli anni '80 e gli anni '90 (tra cui una dedicata a Slimer).
Ghostbusters ancora oggi viene trasmesso dalle reti televisive italiane soprattutto in occasione del periodo delle festività natalizie. Il capolavoro di Reitman resta uno dei lungometraggi maggiormente seguiti dagli anni '80, nonché uno dei più menzionati in altre opere. La stampa esaltò non solo per interpretazioni degli attori ma anche l'uso degli effetti speciali, considerati autentici spettacoli visivi creati con lo scopo di aiutare al cento per cento i personaggi. L'opera ideata da Aykroyd ha una potenza tale da invecchiare davvero bene nonostante siano passati 40 anni dalla sua nascita e ha permesso al generi fantascientifici e soprannaturali di essere un po' parodizzati ma senza perdere il contatto con la realtà cinematografica. Sugli scudi soprattutto l'interpretazione di Bill Murray, tanto cinico quanto eroico da diventare un po' il vero leader del gruppo. Aykroyd appare ancora oggi perfetto nei panni del più timido Ray ma probabilmente il più iconico di tutti resterà Harold Ramis nei panni del supergenio Egon Spengler (che in Italia ha colpito tutti anche per il doppiaggio eccezionale e azzeccato di Mario Cordova).
In realtà ci sarebbero tante altre cose da dire sul questo film ma sinceramente rischierai di rendere l'articolo ancor più prolisso e di finire il discorso domattina. Per questo motivo vi do appuntamento prossimamente per qualche aggiornamento e ovviamente per il pezzo dedicato al sequel Ghostbusters II.
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