giovedì 25 febbraio 2021

Death In Music 1981: l'addio a Bob Marley, Steve Currie, Guy Stevens e giovani promesse


Torna la rubrica "Death In Music" con una nuova puntata dedicata alle morti più tragiche e famose della storia della musica. Nel precedente articolo abbiamo affrontato il 1980, un anno a dir poco terrificante che ha visto le dipartite di Bon Scott, John Bonham e John Lennon. Questa volta spazio al 1981, un altro momento molto particolare perché vedremo la triste fine di alcune giovani promesse ma anche di mostri sacri come Bob Marley, Steve Currie e Guy Stevens.

Mike Bloomfield


Il 15 febbraio del 1981 morì Mike Bloomfied che in quel periodo era uno dei migliori chitarristi di blues revival presenti nella città di Chicago, negli Stati Uniti. La sua affermazione ebbe inizio dalla metà degli anni '60 e fino alla fine degli anni '70. Il suo nome è legato a complessi musicali come "The Paul Butterfield Blues Band" e "The Electric Flag". Aveva solo 38 anni quando il suo corpo fu ritrovato privo di vita a San Francisco: la causa del decesso fu ricondotta a un'overdose


Bob Hite


Soprannominato Bob The Bear, Hite morì il 6 aprile 1981 mentre era in viaggio con la sua band: stando alle fonti sarebbe stato ucciso da un attacco di cuore dovuto dall'assunzione di un ingente quantità di eroina per via nasale (l'aveva infatti scambiata per cocaina). È stato per alcuni anni voce e musicista dei Canned Heat di cui ne fu anche fondatore. Aveva 38 anni.


Steve Currie


Steve Currie è stato il bassista del gruppo musicale T.Rex (quelli di 20th Century Boys) dal 1970 al 1981. Ha fatto parte di quelli che probabilmente sono stati i migliori anni della band inglese che fece sentire la propria influenza nel panorama glam rock degli anni '70. Purtroppo, Currie è deceduto in seguito a un grave incidente stradale avvenuto in Portogallo l'8 aprile del 1981. 


Bob Marley


11 maggio 1981: il mondo dice addio al maestro della musica reggae Bob Marley. Cantautore e musicista di grandi capacità, Marley si fece conoscere anche in qualità di attivista contro il razzismo e in favore all'unificazione dei popoli. Indimenticabili le sue più celebri canzoni come I Shot the Sheriff, No Woman, No Cry, Is This Love, Natural Mystic, One Love, Exodus, Africa Unite, Catch a Fire, Could You Be Loved, Get Up, Stand Up, Three Little Birds, Jammin', No More Trouble, Waiting in Vain, Redemption Song e Stir It Up. 

La sua esistenza fu segnata da un maledetto melanoma maligno che partiva dall'alluce del piede destro e che lo portò a peggiorare le proprie condizione di salute a partire dal 1977. La soluzione sarebbe stata l'amputazione dell'alluce ma per motivi religiosi Marley rifiutò. Il cancro alla fine giunse al cervello e purtroppo per lui non ci fu più nulla da fare. Esemplare tuttavia fu la sua forza di volontà che lo portò a esibirsi in diversi concerti per il mondo. La sua fine segnò il mondo della musica al pari di grandi colossi come John Lennon, Bon Scott, Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin. 

 

Chuck Wagon


Il 28 giugno 1981, a soli 24 anni, morì anche il giovane musicista americano Chuck Wagon. Si suicidò a San Fernando Valley, Los Angeles, California. Le cause dell'estremo gesto furono ricondotte dalla traumatica fine della sua relazione sentimentale con la storica fidanzata. Era legato al gruppo punk rock "The Dickies". 


Rushton Moreve


Un incidente stradale in California strappò il 32enne Rushton Moreve ai suoi affetti più cari. Dal 1967 al 1981 è stato il bassista della rock band americana degli Steppenwolf. 


Hubert Johnson


Hubert Johnson è stato cantante e frontman del gruppo R&B "The Contours". È deceduto a Detroit l'11 luglio 1981 per suicidio: i medici e le forze dell'ordine riscontrarono la presenza di veleno per topi nel suo corpo e una ferita da arma da fuoco autoinflitta alla testa. A quanto pare soffriva di una grave forma di depressione. Aveva 40 anni. 


Harry Chapin


A 32 anni morì anche Harry Chapin, per la precisione il 16 luglio 1981 a Jericho. È stato uno dei più abili interpreti della musica folk rock della sua generazione e tra le sue canzoni più famose si ricordano "Taxi", "W*O*L*D" ed il successo "Cat's in the Cradle" che arrivò prima nella Billboard Hot 100 nel dicembre 1974. Ha perso la vita per un attacco di cuore provocato da un brutto incidente stradale che lo vide coinvolto. 


Sandra Tilley


Sandra Tilley è stata la vocalist di due gruppi R&B come i Velvelettes e le Martha and the Vandellas. Nel 1979 sviluppò una tumore al cervello che poi la portò a ulteriori complicazioni fino al 9 settembre 1981, giorno della sua morte. Aveva 38 anni. 

LEGGI ANCHE: 

6 commenti:

  1. Che anno funesto per la musica! A parte Bob Marley non conoscevo questi artisti, grazie Pakos.
    Voglio immaginare l'al di là come una grande Woodstock dove su un immenso palco si alternano tutti questi straordinari artisti. Buona serata.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì, se esiste un paradiso per questi artisti deve essere un'infinita e meravigliosa Woodstock

      Elimina
  2. Conoscevo solo Bob Marley e mi conosola sapere che lo stesso vale per Sinforosa che ha molti più anni di me.
    Attenderò i prossimi post della serie, sperando di essere più preparata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In quelli precedenti di nomi noti anche a te ne noterai parecchi. Anche io non li conosco tutti per molti sì

      Elimina
  3. Tanti musicisti di cui porto nel cuore la musica... Steppenwolf, Canned Heat (Bob the Bear era grande grande, ma la sua voce era piccola piccola, e meravigliosa), Bob Marley... Che tristezza!

    RispondiElimina