Retrogaming - Darkwatch per Sony PlayStation 2: il West ha un nuovo sceriffo ed è un vampiro. È stato uno degli sparatutto più belli della sua generazione.
Ricordate lo sparatutto Darkwatch per Sony PlayStation 2?
Dinamico, divertente, cupo, cattivo, oscuro, soddisfacente e carico di vampiri: signori, stiamo parlando di Darkwatch, un videogame del 2005 per Sony Playstation 2 e Xbox che reputo a mani base uno dei più divertenti sparatutto della sua generazione. Questo titolo fu sviluppato dalla High Moon Studios (ex Sammy) e pubblicato dalla Capcom negli Stati Uniti e da Ubisoft in Europa e in Australia anche con il titolo "Darkwatch: Curse of the West".
Darkwatch si presentò al pubblico come un videogioco molto originale per via dell'unione di vari generi come western, horror e steampunk, con elementi grafici e ambientazioni che convinsero anche buona parte della critica a elogiarlo tra le migliori uscite del 2005. La trama di Darkwatch è ambientata verso la fine dell'Ottocento e il protagonista si chiama Jericho Cross, un ex veterano della Guerra Civile Americana diventato fuorilegge e trasformatosi in vampiro dopo essersi imbattuto nella figura di Lazarus Malkoth, signore dei vampiri e acerrimo nemico dell'organizzazione che porta lo stesso nome del videogioco: Jericho entrerà a far parte dei Darkwatch come agente d'élite, con il compito di eliminare Lazarus e il suo esercito demoniaco.
Lo sviluppo di Darkwatch risale al 2002, epoca in cui il primo gruppo di sviluppo interno di Sammy Studios pensò al gioco come un brillante raccoglitore di stereotipi fantascientifici, fantasy e militari da esprimere attraverso un mondo divertente fatto da vampiri in stile "cartone animato" e da un protagonista goffo. Nonostante tali idee furono approvate, gli sviluppatori e in particolare il lead designer, Paul O'Connor, decisero di cambiare le carte in tavola concependo Darkwatch come qualcosa a metà strada tra Blade e Men In Black, quindi tra dark e ironia. Alla fine però il progetto finì per assomigliare più ai film "L'armata delle Tenebre" e "I predatori dell'arca perduta", con narrazione e personaggi naturalmente indipendenti dalle influenze delle pellicole di Sam Raimi e Steven Spielberg. Non a caso, la l'accentuazione "oscura" di Darkwatch ha permesso ai suoi ideatori di creare un personaggio a dir poco perfetto (se non iconico) come Jericho.
Darkwatch fu sviluppato in contemporanea per PlayStation 2 e Xbox, anche se gli addetti ai lavori tentarono di piazzarlo anche per GameCube ma alla fine dovettero abbandonare l'idea per questioni di mercato legate alla consolle Nintendo. Per quanto riguarda lo stile sparatutto, si pensò di programmare Darkwatch come la sintesi di Halo e Silverado, buttando nel mezzo anche le influenze di Half-Life, Medal of Honor, Metroid Prime, TimeSplitters e addirittura Metal Slug (in quest'ultimo caso però solo per la creazione di uno dei boss di Darkwatch). Naturalmente, non potevano mancare anche contaminazioni dal mondo dei pistoleri del vecchio West, quindi perché non buttare dentro riferimenti come Billy The Kid (fuorilegge) e Wyatt Earp (tutore della legge).
Geniale fu anche la concezione della colonna sonora, infatti, gli sviluppatori ottennero la licenza per remixare e inserire (niente di meno) il tema de "Il buono, il brutto e il cattivo" di Ennio Morricone. Il resto delle musiche invece furono elaborate da Mike Reagan (un veterano compositore di musica per film e videogiochi) e Asdru Sierra. Inizialmente la diffusione di Darkwatch fu prevista per gennaio 2004 ma a causa di varie problematiche rischiò di rimanere come un sogno nel cassetto, un cassetto che per fortuna venne aperto da Capcom su proposta di High Moon Studios: nel maggio 2005 il videogioco fece il suo ingresso nel mercato videoludico domestico ma solo dopo una ricca campagna di comunicazione che contribuì suo successo.
Passando alla modalità di gioco, Darkwatch permette all'utente di potersi divertire nei modi più disparati. Innanzitutto, Jericho è munito di "Scudo di sangue" per indicare un campo di forza rigenerante, "Salto di vampiro" per eseguire un doppio salto, "Visione del sangue" per una affidarsi anche a una visione termica utile a notare nemici e oggetti (funge anche da zoom). Durante le varie fasi delle missioni, Jericho viene anche messo in condizione di compiere delle scelte buone o cattive che determineranno le sue posizioni morali e gli permetteranno di ottenere nuovi poteri, noti nel gioco come i Marchi. Tali poteri cambiano in base alla natura delle scelte di Jericho e possono essere attivati per poco tempo a partire dal completamento della barra del sangue HUG (alimentata dal numero di anime che si raccolgono durante il gioco).
Tuttavia, Darkwatch non è un gioco scontato e infatti, trattandosi di una storia di vampiri, quando Jericho si trova a combattere di giorno non può affidarsi ai suoi poteri, quindi è costretto a combattere normalmente con una scelta molto ampia di armi (e in casi estremi si può passare al corpo a corpo). In alcune fasi Jericho può anche sfruttare veicoli ben equipaggiati che possono favorire le sue prestazioni. La versione per PlayStation2 di Darkwatch permette di giocare anche in due o addirittura in quattro se si fa riferimento a un dispositivo multitap. Tuttavia, non sono consentite interazioni online a differenza dell'edizione Xbox che, al contrario, permette si sfruttare un modalità multigiocatore fino a 16 utenti connessi via internet.
Il successo di Darkwatch fu grande e ancora oggi viene ricordato come uno dei maggiori titoli sparatutto degli anni 0 del 2000. I grandi risultati ottenuti in termini di vendite e critica portarono alla realizzazione di un Art Book del gioco, a un CD con l'intera colonna sonora e a un fumetto prequel sulla rivista Heavy Metal. Nel 2007 fu previsto un sequel di Darkwatch ma purtroppo il secondo capitolo non ha mai visto la luce per via della cancellazione del progetto, mentre ancora oggi si attendono risposte sulla possibilità di una trasposizione cinematografica.
Darkwatch è stato uno dei miei videogiochi preferiti ai tempi dei miei passionali massacri su PlayStation 2. Ricordo molto bene il fascino che le ambientazioni e i mostri esercitarono sulla mia fantasia, da sempre abituata a sguazzare in scenari alternativi alla realtà quotidiana. La giocabilità per me fu a dir poco eccellente, per non parlare del dinamismo delle azioni e dello sviluppo della storia che oltre a creature mostruose inseriva anche donne decisamente affascinanti. Se siete appassionati di retrogaming e se avete ancora una PlayStation 2 o una Xbox a disposizione vi consiglio di vivere e rivivere questa esperienza.
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