Musica - Stan di Eminem: quando un'ossessione diventa un tormento mortale. Il brano appartiene all'album The Marshall Mathers LP.
A quanti piaceva la canzone "Stan" di Eminem?
In quanti ricordano Stan, una delle canzoni più belle e apprezzate del rapper Eminem? Era il novembre 2000 quando mister Marshall Bruce Mathers III pubblicò questo singolo che ottenne un successo mondiale stratosferico e conquistò i dischi d'oro e di platino in molti Paesi tra cui USA, Italia, Belgio, Francia, Australia e l'intero Regno Unito. Ero praticamente un ragazzino quando ascoltai per la prima volta questo pezzo e ancora oggi, a quasi quarant'anni, avverto sempre quel senso di meraviglia quando sento l'intro di Dido e arrivo alla tragica conclusione del pezzo.
Compresa nell'album "The Marshall Mathers LP", Stan nacque da un piccolo "capriccio" del Dj e produttore americano The 45 King, il quale decise di giocare con i suoi strumenti sulla canzone di Dido "Thank You", facente parte della colonna sonora del film Sliding Doors del 1998. The 45 King inventò in loop un campione della traccia con l'aggiunta di una linea di basso, poi girò la registrazione alla Interscope Records che, a sua volta, passò la palla a Eminem tramite il suo agente Paul Rosenberg: il rapper pensò che sarebbe stato perfetto per un canzone dedicata un ipotetico fan ossessionato dal suo cantante preferito, specialmente dopo aver visionato la parte testuale "But your picture on my wall / It reminds me that it's not so bad, it's not so bad". In effetti, Eminem da diverso tempo stava pensando a un lavoro serio che potesse dare una svegliata ai suoi ammiratori rimasti fortemente influenzati dai contenuti dell'album precedente. In quel periodo, Mathers aveva ricevuto numerose lettere inquietanti che gli fecero capire che il mondo era abitato anche da fan malati e ossessionati, quindi era necessario inventarsi un testo ammonitore.
Un lavoro tanto semplice (Eminem aveva già tutto in testa) quanto complicato visto che durante le registrazioni di Stan uno dei suoi collaboratori sovrascrisse accidentalmente la terza strofa del pezzo. Quando Eminem chiese di registrare di nuovo le ultime righe, l'ingegnere che commise l'errore finì per riavvolgere interamente il nastro fin dall'inizio, costringendo l'artista a dover rifare tutto da capo. Nel 2016 lo stesso Eminem raccontò l'incidente al sito Genius, dichiarando di reputare la prima versione decisamente migliore rispetto a quella che oggi tutti conosciamo.
Il testo di Stan è un avviso ai fan esaltati del rapper e di qualsiasi altra star della musica mondiale. La trama racconta, in maniera romanzata, la storia di Stanley "Stan" Mitchell, il quale è da sempre il "più grande fan di Slim". Le prime tre strofe sono cantante ovviamente da Eminem con un tono diverso dal solito proprio per poter dar voce al personaggio immaginario di Stan, mentre l'ultima strofa viene impersonata proprio dal cantante. Stando alle fonti, l'autore avrebbe scelto il nome Stan perché il suo utilizzo combaciava perfettamente con l'unione delle parole "sta-lker" e "fa-n" (Sta-n) e non fu un caso che, dopo la diffusione del singolo, il termine fosse diventato un vocabolo gergale del web per identificare proprio coloro che sono ossessionati da qualcosa o qualcuno. Solo dopo alcuni anni, l'agente Paul Rosenberg dichiarò che la scelta del nome Stan fu del tutto legata alla rima con "fan" e che quindi la parola macedonia "stalker/fan" non c'entrasse nulla con le strategie del suo assistito.
Durante la canzone abbiamo avuto modo di ascoltare Stan, un ammiratore sfegatato di Eminem abituato a scrivere raffica di lettere al suo beniamino che tuttavia non ricevono mai risposta. Il giovane, fidanzato e in attesa di un figlio, è molto deluso dalla mancata corrispondenza da parte del rapper e giorno dopo giorno gli descrive la propria frustrazione. Il malessere di Stan cresce strofa dopo strofa e alla fine lo costringe a commettere una pazzia: legare la fidanza incinta, chiuderla nel bagagliaio della propria auto e guidare la stessa vettura sotto gli effetti di alcol e anti-depressivi. Stan conduce il veicolo sotto una fitta pioggia e contemporaneamente beve della vodka, come spiegato anche ad Eminem citando alcune parole di "My Name Is": "I drank a fifth of vodka, you dare me to drive?". Oltre a questo, secondo una leggenda metropolitana, l'uomo avrebbe menzionato anche "In The Air Tonight" di Phil Collins usando le parole "In The air of the Night".
Nella ultima strofa Stan registra tutta la situazione a Eminem, incluso anche il fatto di aver rinchiuso la fidanzata incinta del portabagagli. Stan sfreccia con la sua auto sotto la pioggia battente, rendendosi però conto che la sua cassetta non arriverà mai a destinazione, infatti, la narrazione viene interrotta dai rumori di un incidente stradale che condurranno Stan e la fidanzata alla morte. Dopo il ritornello di Dido parte la quarta strofa: qui Eminem interpreta sé stesso e finalmente riesce a rispondere alle lettere di Stan, ignaro della sua dipartita. Il rapper ringrazia il ragazzo per la sua devozione ma, nel contempo, lo invita a riflettere meglio sul significato delle sue canzoni e lo invoglia a farsi visitare da uno specialista visti i suoi evidenti problemi di salute mentale. Eminem gli suggerisce di trattare meglio la sua fidanzata, specie dopo aver visto al telegiornale la notizia di un uomo deceduto insieme alla ragazza incinta per colpa della guida in stato di ebbrezza. Tuttavia, solo poco dopo Eminem si rende conto che Stan e la vittima del sinistro stradale sono la stessa persona. La corrispondenza tra i due viene eseguita con Eminem che interpreta toni differenti, il tutto con il suono in sottofondo delle matite intente a scrivere sui fogli di carta.
La videoclip fu diretta da Dr. Dre e da Philip Atwell, i quali interpretarono letteralmente il testo della canzone. A interpretare Stan ci pensò l'attore Devon Sawa, ammirato da Dr.Dre dopo la visione di uno dei film di Final Destination. Il ruolo della fidanzata di Stan, invece, è stato affidato alla cantante Dido. Secondo fonti vicine alla produzione, sembra che Macaulay Culkin fosse stato visionato dai registi come prima scelta per la parte del protagonista del singolo. Il video della hit è incentrato nell'abitazione di Stan e nella stanza di quest'ultimo piena di poster e foto di Slim Shady. Stan, con i capelli tinti di biondo, continua a scrivere al suo divo manifestando la propria sofferenza per le mancate risposte alle sue lettere: una cosa che non può perdonargli è il fatto di non aver rilasciato l'autografo al fratellino dietro alle quinte di un suo concerto avvenuto sei anni prima. Le cose peggiorano sempre di più, fino alla suo tragico epilogo. Proprio il fratellino della vittima appare insieme alla madre verso le battute finali del filmino, mentre si appresta a visitare la tomba del defunto parente.
La critica elogiò "Stan" considerandola come una delle migliori canzoni in assoluto di Eminem. La rivista Rolling Stone addirittura l'ha inserita nella sua personale classifica delle migliori 100 canzoni della storia del musica mondiale di sempre. Tuttavia, sia il singolo che la videoclip furono sottoposti a forti censure da parte di MTV e della stazioni radiofoniche per via dei contenuti alquanto forti in alcune strofe e in alcune scene. Eppure, questo non arrestò la scalata al successo del singolo che divenne un vero e proprio tormentone in tutto il mondo, influenzando tra l'altro molti altri artisti impegnati sia a omaggiare sia a provocare Marshall Mathers. Ancora oggi, questo capolavoro viene considerato come un manifesto intramontabile del rap statunitense perché, per quanto violento e forte, ha affrontato in maniera profonda problematiche e tematiche che non andrebbero mai sottovalutate: quanto può la passione per il proprio mito incidere così profondamente nel nostro vivere? Stan ha sicuramente fornito la risposta.
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