Fumetti DC - "Batman, il Cavaliere Oscuro III: la razza suprema" di Frank Miller, Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janson.
Batman: "La razza suprema" è il terzo (e quasi ultimo) capitolo della saga del Cavaliere Oscuro di Miller
"Batman, il Cavaliere Oscuro III: la razza suprema" è il terzo capitolo della saga ideata da Frank Miller a partire dagli anni '80 con l'indimenticabile "Dark Knight Returns". Il nuovo episodio DC dedicato al Crociato Mascherato di Gotham City (The Dark Knight III: The Master Race) è stato realizzato negli USA dal 25 novembre 2015 fino a giugno 2017, in collaborazione con Brian Azzarello alla sceneggiatura e con i disegni di Andy Kubert e Klaus Janson (oltre a quelli dello stesso Miller). In Italia, "La razza suprema" è stato diffuso nello stesso periodo della sua pubblicazione originale grazie a RW Edizioni, per poi passare in mano a Panini Comics. L'edizione che vi propongo è come sempre "Supereroi: Le Leggende DC", speciale ristampa di qualche anno fa che usciva settimanalmente in edicola grazie alla straordinaria collaborazione tra la stessa casa editrice di Modena e "La Gazzetta dello Sport". Diamo quindi uno sguardo al sequel de "Il cavaliere oscuro colpisce ancora", partendo dal presupposto che la saga comprende un quarto fumetto, cioè "Il bambino d'oro", e il prequel "L'ultima crociata". Tuttavia, è comunque certo che "La razza suprema" concluda i fatti legati al ritorno di Batman intento a ricominciare la sua battaglia contro il crimine, seppure con metodi ancor più estremi rispetto al passato.
L'idea di "The Dark Knight III: The Master Race" fu pensata da Frank Miller già nel 2011, soprattutto dopo aver manifestato all'amico Jim Lee il desiderio di concludere quanto cominciato nel 1986. Le voci arrivarono a Dan DiDio, redattore e responsabile creativo della DC, il quale approvò il progetto del terzo fumetto milleriano su Batman. Tre anni dopo arrivò il primo script ma ad opera di Azzarello che quindi convinse le varie parti in causa a creare un'opera in co-realizzazione. Tuttavia, in base a quanto dichiarato, Miller si sarebbe occupato solo alla supervisione dei lavori senza influenzare la vena artistica di Azzarello, il quale si occupò principalmente della storia e dei testi. Secondo fonti vicine alla DC, sembra che inizialmente fosse stato chiamato Scott Snyder alla sceneggiatura ma, a causa di problemi in famiglia, fu costretto a rinunciare. Tra l'altro Snyder era anche molto impegnato a portare avanti, insieme a Capullo, la serie regolare di Batman.
The Dark Knight III: The Master Race, è una miniserie di nove numeri che mette al primo posto una nuova consapevolezza per il vecchio Bruce Wayne. La trama riparte tre anni dopo i fatti narrati nel secondo fumetto, con un mondo che appare cambiato a partire dalla sensibilità dello stesso Miller, intento a chiudere il cerchio senza nascondere le sue idee e la sua filosofia. Carrie Kelley, un tempo Robin e poi Catgirl, adesso è diventata la nuova Batgirl, con lo scopo di portare avanti la missione del suo maestro ormai troppo vecchio e troppo stanco per poter scendere in campo. Il combattimento contro Lex Luthor in Dark Knight Strikes Again l'ha letteralmente disabilitato e da allora sembra non essersi mai ripreso fisicamente: insieme a lui anche tutti gli altri supereroi sembrano spariti e di Superman non si hanno più notizie. A quanto pare, l'Uomo d'Acciaio ha deciso di vivere abbandonandosi tra i ghiacci della propria Fortezza della Solitudine, finendo intrappolato proprio in un blocco gelido come la sua anima, ormai sfiduciata e incapace di reagire alle delusioni. Colui che fu anche Clark Kent non crede più nella sua utilità per la causa umana. Eppure, l'assenza di eroi si rivelerà un arma pericolosa non solo per la mancanza di ideali ma anche per l'arrivo di una nuova minaccia che sarà rappresentato dal ritorno dei kryptoniani di Kandor.
In questo terzo fumetto della trilogia avrà molto più spazio Lara, la figlia di Superman e di Wonder Woman, giovane aspirante eroina che è costretta a convincere con una certa difficoltà (ed avversità) nei confronti della Terra: la ragazza si sente decisamente sola perché incapace di scavare sia nelle sue origini aliene sia nella sua adozione terrestre. Sarà proprio Lara, insieme alle tecnologie di Atom, a giocare un ruolo decisivo per la liberazione dei suoi simili di Kandor, riuscendo addirittura a "donargli" gli stessi poteri del padre per via dell'esposizione ai raggi del sole giallo. Pessima scelta per la giovane Kent, infatti, Padre Quar dei kryptoniani di Kandor la influenzerà a tal punto da unirsi a lui in guerra contro gli umani e anche contro i suoi stessi genitori.
Nel giro di poche pagine è subito guerra! Vediamo l'esercito di Quar liberarsi dalla bottiglia e lanciarsi contro le città più potenti del mondo, lasciando esplodere i suoi membri come vere bombe nucleari. Vista la situazione, specie dinanzi a un cospicuo numero di nuovi supermen, Batman decide di liberare l'amico Clark Kent dalla sua prigionia di ghiaccio e, dopo una prima sconfitta, riconvocare tutti gli altri supereroi, tra cui Flash e Lanterna Verde. Tuttavia, non sarà così semplice affrontare quella che può essere considerata come la "invasione degli dei".
Miller ci mostra l'evoluzione del suo mondo, un globo reso in maniera più ironica e distorta nella sua realtà narrativa. Tali elementi erano già presenti ne "Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora" ma, in quell'occasione, Miller non ottenne i risultati rivoluzionari sperati, specie dopo aver riscritto la terza parte del fumetto in seguito alla tragedia degli attentati dell'11 settembre 2001. Per questo motivo, quindici anni dopo, l'autore di Sin City è tornato in gara per avviare un nuovo progetto sull'Uomo Pipistrello insieme all'aiuto di Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janson, i quali accettarono volentieri di adattare i loro stili narrativi e artistici a quello di Miller. L'argomento principale dell'opera rimanda appunto all'incubo della matrice terrorista: ecco un gruppo di invasori estremisti intenti a sottomettere i popoli senza alcuna pietà. A rendere ancor più tragica la storia ci ha pensato il buon vecchio Frank ponendo Lara contro i suoi genitori, al resto dei supereroi e al mondo intero. La giovane Super viene portata quindi a tradire i suoi cari ed è per questo che gli autori le hanno messo contro Carrie Kalley, perfetta controparte umana ormai celebre nella serie de "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" per le sue grandi capacità intellettive e fisiche. Proprio l'intraprendenza e il coraggio della nuova Batgirl saranno utili per inquadrare la nuova generazione di eroi a cui la vecchia classe dovrà consegnare una pesante eredità.
"La razza suprema" però rappresenta non solo la fine della trama principale ma anche un nuovo inizio, specie se andiamo a rileggere le pagine della "rinascita" di Bruce Wayne e quindi di Batman. Frank Miller torna quindi indietro nel tempo, riavvolge il nastro del suo racconto per ricominciare da capo o per lo meno da dove tutto ha avuto inizio: basti pensare che una delle ultime pagine del fumetto rimanda inesorabilmente il Pipistrello e la sua aiutante alla copertina del primo numero de "Dark Knight Returns" del 1986 (seppure con qualche bella e importante modifica). "La razza suprema" è stato diviso in nove libri concentrati sulla storia e in nove parti di "approfondimento" che in alcuni casi riportano alla mente gli albi in cui Superman e Batman hanno fatto i loro esordi negli anni '30 (stiamo parlando di Action Comics e Detective Comics). Tra l'altro, approfittando anche dell'aiuto di Eduardo Risso e John Romita Jr. per i pezzi dedicati a Wonder Woman e Lanterna Verde, Miller ha voluto concedersi una piccola licenza "poetica" inserendo nelle battute finali anche Bruno, ex aiutante di Joker famosa per le svastiche tatuate sui seni e sulle natiche. "Batman, il Cavaliere Oscuro III: la razza suprema" si conclude mostrando Lara accettare gli esseri umani, a tal punto da chiedere al padre di insegnarle a stare sulla Terra proprio come ha fatto lui: un chiaro messaggio di speranza per un futuro pronto a una nuova stirpe di campioni.
Dal momento dell'uscita del primo numero della nuova fatica di Miller nel 2015, la DC riuscì finalmente a rifiatare e ad uscire da una vera crisi editoriale dovuta soprattutto dai successi della Marvel Comics in quel periodo. La concorrenza infatti stava spopolando ovunque sia per le nuove storie a fumetti sia per i film dell'Universo Cinematografico Marvel e ancora di più per i fumetti e le nuove pellicole legati alla saga di Star Wars (editi sempre da Marvel). In quegli anni la DC vantava solo tre titoli nella top 30 dei comics più venduti e, per sua fortuna, "La razza suprema" riuscì a conquistare il primo posto e a stare stabilmente nella top ten albo dopo albo. La critica fu molto generosa nei confronti dell'opera, rivolgendo critiche negative solo ai disegni di Miller inseriti nelle mini storie Dark Knight Universe Presents. Per il resto, ci fu anche chi difese lo stile dell'autore, mentre l'opera intera ottenne voti alti per via della sceneggiatura generale e i disegni di Kubert e Janson. Il nuovo successo convinse la DC per la realizzazione di un altro capitolo della saga, mentre Miller poté avviare altri progetti anche con Dark Horse.
Passando alle considerazioni personali, beh, devo dire che la trilogia dell'anziano Batman milleriano mi è davvero piaciuta. Su certi aspetti, la "razza suprema" appare come una storia più leggera rispetto ai suoi predecessori, ma questo non deve indurci in errore pensando che sia più superficiale e banale. "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" e "Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora" lasciarono il segno per la loro elaborazione, la loro complessità, le loro simbologie e i loro messaggi. Stilisticamente, sia nei testi sia nei disegni, Miller apparì molto più ossessionato dai dettagli e dalla descrizione di una società americana ormai marcia e lontana dagli ideali di un tempo. "La Razza Suprema" invece si legge molto più velocemente ed offre uno scontro diverso, attraverso un'invasione di kryptoniani dotati degli stessi poteri di Superman. I temi del terrorismo e dell'invasione estremista sono trattati con più leggerezza, mostrando un Batman ormai consapevole del cambiamento dei tempi e della necessità di avviare un nuovo mondo accompagnato dalle nuove leve di supereroi.
Nuove consapevolezze per Bruce Wayne ma anche per Miller. Finalmente, il maestro ha deciso di cambiare il suo punto di vista su Superman e di restituirgli dignità come mai fatto prima. Il suo Uomo d'Acciaio torna con una potenza per anni nascosta a tutti, con lo scopo di non tradire gli insegnamenti dei suoi genitori adottivi e di evitare cattive influenze sui propri figli. Dopo essere stato massacrato, umiliato e preso in giro nei primi due capitoli della trilogia ecco che il nostro "boyscout" fa sentire di nuovo la sua voce (e anche i pugni). Proprio per questo, Clark Kent farà perdere le sue tracce per dedicarsi all'educazione della figlia Lara, troppo confusa dalle sue origini per poter ricevere subito l'eredità del padre. In tutto ciò, Miller è riuscito a fare crescere Carrie Kelley in una vera donna prima e in una grande eroina dopo. Il lavoro eseguito dall'ex autore di Daredevil è stato egregio visto che ha preso la ragazzina de "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" e l'ha fatta maturare facendole vestire tutti i panni dei vecchi alleati dell'Uomo Pipistrello: Carrie è stata Robin, Catgirl, Batgirl e infine è diventata Batwoman, come segno della sua definitiva maturazione. In effetti Miller l'ha creata a immagine e somiglianza di Bruce/Batman, fino al punto da convincere proprio il vecchio riccone di Gotham a dover cominciare a imparare qualcosa dalla sua allieva. "La razza umana" è praticamente la rinascita è il completamento di ciascuno dei personaggi a partire dai due "pipistrelli", passando per la famiglia Super e fino ad arrivare ad Atom, Flash e Lanterna Verde Hal Jordan.
Le matite di Kubert e le chine di Janson sono spettacolari, per non parlare dei colori applicati da Peter Steigerwald. I disegni non lasciano spazio alla confusione: sono resi in maniera lineare, precisa e accattivante. I tratti degli autori, inclusi quelli di Miller, non possono non essersi sposati a meraviglia con la sceneggiatura di Azzarello, il quale ci regala un'altra storia avvincente sul Crociato Mascherato di Gotham dopo aver letto già tanti capolavori sia sul personaggio sia sui suoi compagni d'armi. Le ambientazioni apocalittiche rendono "La razza umana" come un capitolo degno delle migliori conclusioni seriali, la ciliegina sulla torta di una serie tanto discussa quanto amata, tanto capito quanto incompresa se andiamo a calcolare la somma totale delle critiche e dei consensi tra giornalisti e fans. Personalmente, credo che i Batman di Miller siano da dieci e lode, meritevoli di entrare tra i migliori di sempre.
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