Fumetti: Samuel Stern 47 - Il cavallo nero. La recensione del secondo albo dedicato alla saga dell'Apocalisse firmata Bugs Comics.
È in edicola il numero 47 di Samuel Stern: Il cavallo nero
A partire da oggi è possibile acquistare in edicola il numero 47 di Samuel Stern, Il cavallo nero. Questo è il secondo di 12 albi che tratteranno per i prossimi mesi la saga dell'Apocalisse sulle pagine dell'esorcista di Edimburgo, come sempre edite dalla casa editrice Bugs Comics. Nell'albo precedente abbiamo cominciato a scoprire qualcosa in più sul vero passato del Rosso e sul vero ruolo della varie parti in causa, come nel caso di Angus Derryleng, padre Cornelius e la madre del protagonista. Soggetto e sceneggiatura sono di Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago, mentre i disegni portano la firma di Alberto Canale.
Sinossi e trama in breve
Procede a grandi passi l’Apocalisse di Samuel, ma non solo. Uno dei suoi compagni di viaggio, l'ispettore Cranna, è chiamato ad affrontare un fantasma del proprio passato e a superare una prova. È il turno di una nostra vecchia conoscenza. Nel frattempo, Samuel e Duncan, affrontano una sorta di strana, nuova inquisizione mentre indagano sul passato del libraio di Edimburgo.
Recensione
"Il cavallo nero" è un chiaro riferimento a uno dei quattro cavalieri dell'Apocalisse e gli amici della Bugs Comics partono proprio da alcuni versetti del libro della Rivelazione (6:5, 6): “E vidi un cavallo nero, e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: una chenice di frumento per un denaro e tre chenici d’orzo per denaro, e non danneggiare né l’olio né il vino”. Viene quindi introdotta la figura del cavaliere rappresentante la carestia che, nel caso di Samuel Stern, non rappresenta una povertà di beni materiali, bensì di sentimenti. Mentre Samuel e Duncan sono alla ricerca di ulteriori risposte su passato del Rosso (in un interminabile colloquio con il misterioso Cornelius), Cranna si ritrova ad affrontare una vecchia questione lasciata in sospeso molti anni addietro, trovandosi protagonista di un thriller horror degno della vecchia scuola cinematografica.
"Il cavallo nero" è senza dubbio uno degli albi più forti, violenti e drammatici mai letti su Samuel Stern. Ogni pagina è intrisa di tensione, come se tutte le minacce del mondo fossero pronte a sbucare fuori dal nulla per sconvolgere la vita dei nostri personaggi. Ognuno di noi nasconde un lato oscuro, un passato tormentato anche da un singolo episodio spiacevole che può generare una personale Apocalisse: ne sa qualcosa Samuel che piano piano si avvicina alla verità e a nuove rivelazioni, ne sa qualcosa Duncan che ormai sembra non saper più a cosa credere, ne sa qualcosa l'ambiguo Cornelius insieme ai suoi "bambini maledetti" e ne sa qualcosa Cranna, costretto a salire sulla bilancia della giustizia e a stabilire il peso della propria anima. Proprio il freddo poliziotto amico/nemico di Samuel, comincerà ad avere una visione diversa delle cose, rendendosi conto che tutti abbiamo bisogno di un Samuel Stern pronto a spiegarci l'inspiegabile: ma cosa accade quando egli non c'è? Beh, non resta altro che andare incontro al proprio destino, assumersi le proprie responsabilità e accettare cosa la vita abbia in serbo per noi.
Come se non bastasse, personaggi incontrati in altri albi continuano a sbucare fuori come funghi e questa volta ecco riapparire la scimmia parlante Ambrose e Madame Hecate Cornelius (già visti ne "I giostrai dell'Apocalisse"). Il ruolo di quest'ultimi sembra fondamentale per scatenare qualcosa, un evento che certamente andrà prima o poi a influire nelle trama di vita di Samuel Stern. Tuttavia qualcosa lega il Rosso ai suoi amici: Breve allerta spoiler sottolineata! Cranna viene nominato da Ambrose e da Hecate come "uno dei cavalieri la cui Apocalisse servirà per avvicinare l'esorcista alla propria". Questo mi fa venire in mente qualcosa e cioè l'Extra 2021 di Samuel Stern (I 4 cavalieri) che conteneva quattro storie inedite con protagonisti Panny, Angus, Duncan e... Cranna!
Guerra, fame, peste, morte. I cavalieri dell'Apocalisse sono 4 e gli amici di Samuel sono altrettanti. Nel numero precedente, Samael, abbiamo potuto capire finalmente chi è davvero Angus Derryleng, senza dimenticare quella "particolare" visione che Samuel ha avuto nei riguardi di Penny. Duncan è un prete continuamente in crisi e Cranna è il protagonista della prima menzione all'Apocalisse di Giovanni (il cavallo nero, appunto). La Bugs Comics quindi potrebbe non avere dato per scontata la creazione dell'Extra 2021 e che già all'epoca abbia messo sul piatto dei lettori interessanti aspetti sull'evoluzione della trama. Insomma, qui sembra di essere in un manga di Miura, dove niente viene lasciato al caso. A questo punto, è lecito pensare che ognuno dei personaggi vicini al nostro eroe siano destinati a vivere la propria Apocalisse.
Intanto, il percorso di Samuel si infittisce di mistero e nuovi nemici appaiono a minacciare la sua stabilità e quella degli altri. Cornelius diventa sempre di più il centro nevralgico di qualcosa che si ha paura di far uscire dal vaso di Pandora. La sceneggiatura anche in questo caso fa la differenza e il lettore non può fare altro che rimanere incollato al fumetto sperando che ogni cosa venga a galla quanto prima possibile. Una cosa è certa: la stragrande maggioranza degli albi di SS non sono a sé stanti ma sono spaventosamente collegati ad hoc grazie all'ottimo lavoro degli autori. Tutto ciò che sembrava scontato in realtà aveva un valore specifico per gli ulteriori svolgimenti della storia e anche in "Il cavallo nero" ce ne rendiamo perfettamente conto. Tutti, ma proprio tutti, dovranno far parte di questo battesimo di sangue che attende solo di esplodere come la bomba atomica.
Qual è il significato del cavallo nero in questo albo? Esso scalpita e corre nelle nostre anime, premendo il tasto su una nuova carestia, quella che ci porta a fare i conti con noi stessi, con le nostre azioni, con i nostri sentimenti. Del resto, oggi come oggi la povertà che fa più paura è soprattutto quella legata ai valori, all'anima, al cuore umano. In queste pagine il lettore avrà modo di capire molte, ma molte cose.
I disegni di Alberto Canale sono diversi da quelli di Catalano (autore di Samael) ma "l'eredità" affidatagli è stata mantenuta e rispettata in pieno. Canale si è rivelato molto bravo a disegnare i volti dei protagonisti, mostrando ogni espressione e ogni sguardo con molta precisione. Più che dignitose anche le tavole che raffigurano i momenti violenti di questo volume che, naturalmente, lascia tutti noi col fiato sospeso fino alla fine del mese di ottobre.
E a proposito di questo, Samuel Stern tornerà in tutte le edicole a fine ottobre con l'albo 48, La cella, la cui copertina lascia già intendere parecchie cose sui prossimi personaggi in entrata.
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