Samuel Stern 28 - London Calling: la recensione del nuovo numero del fumetto edito dalla casa editrice Bugs Comics.
London Calling: una nuova avventura per Samuel Stern
Samuel Stern torna in edicola con il numero 28, "London Calling". Il titolo è un chiaro omaggio all'omonima e celebre canzone del 1979 dei Clash, senza dimenticare che la trama di questo mese è ambientata in parte a Londra. Non a caso le prime pagine dell'albo mostrano alcune delle maggiori attrazioni della capitale inglese accompagnate dalle parole del testo della rock band.
Soggetto e sceneggiatura sono di Fumasoli, Filadoro e Savegnago. I disegni sono opera di Giampiero Wallnofer, mentre la copertina porta la firma del trio Piccioni/Di Vincenzo/Tanzillo e ritrae il nostro povero Samuel vittima dell'amputazione delle gambe.
Trama in breve (no spoiler)
Samuel Stern e padre Duncan si concedono una piccola vacanza a Londra, in Inghilterra. Dopo i fatti di Abisko, i nostri eroi sono particolarmente stanchi ma soprattutto in crisi. Duncan approfitta della situazione per andare a trovare il suo vecchio maestro, padre McKenna, un potente ed anziano esorcista di cui si sono perse le tracce: al posto dell'amico però trova Bianca, una ragazza convinta di essere di nuovo posseduta dal demonio e figlia di Konrad Mazur.
Mazur è uno studioso di demonologia e secondo i racconti di Bianca è stato l'ultimo ad aver avuto contatti con McKenna. La ragazza si unisce ai due uomini per andare alla ricerca delle figure scomparse, ma durante il loro viaggio scopriranno cose terrificanti e angoscianti.
Recensione
"London Calling" è uno degli albi più sconvolgenti di Samuel Stern. Questa storia tende a recuperare parte della filosofia di Go Nagai in Devilman, cioè che a volte i veri demoni siamo noi esseri umani per via delle orrende azioni che compiamo durante la nostra esistenza. Gli autori ci mostrano uno spazio isolato dell'Inghilterra, dove il soprannaturale è figlio della follia e dell'arroganza umana. Fino ad ora abbiamo sempre saputo che i demoni nascono dalle crepe che ognuno di noi porta dentro: in "London Calling" sembra che l'Inferno sia qualcosa capace di confondersi facilmente con il nostro mondo, oltre al fatto che si nutre l'errata convinzione che dopo la morte l'unico piano spirituale esistente sia proprio mondo di Lucifero.
Si arriva a un punto che l'occulto e la demonologia si fondono per creare una scienza capace di avviare esperimenti orribili sugli essersi umani, fino a costruire delle continue riproduzioni dell'Inferno e dei suoi abitanti. Samuel e Duncan scoprono che alcuni uomini possono andare oltre ogni forma di morale e sacrificare anche la propria carne per viaggiare nel mondo degli spiriti alla ricerca degli affetti e delle cose perdute. Non si tratta di semplici esorcismi o di una manifestazione di Legione: qui il male è artificiale e si manifesta in maniera ancor più pericolosa rispetto al solito proprio perché è un male nuovo (ma non del tutto inedito che scaviamo nei vecchi albi di Samuel Stern).
La canzone London Calling poi non è stata scelta sola per l'ambientazione ma anche perché c'è un'interessane assonanza tra i versi del testo e le tematiche del fumetto. Del resto è ormai nota la grande passione che casa Bugs Comics nutre nei confronti della vecchia musica britannica.
La storia può essere pienamente promossa. Ciò che tuttavia non mi ha convinto è la parte legata ai disegni che solo in alcune tavole si sposano perfettamente con l'horror della trama. In altre circostanze i tratti sembrano non distinguersi specialmente per quanto riguarda le barbe e i volti dei due protagonisti. Ovviamente si tratta di stile e quindi non è una critica atta a sminuire Wallnofer, il quale ha sicuramente fatto la sua parte soprattutto nelle fasi critiche di questo volume.
Samuel Stern torna il 31 marzo con il numero 29, "Le anime morte" (possibile rimando all'omonimo romanzo dello scrittore russo Gogol?). Inoltre la Bugs ci ricorda che dal 7 maggio sarà in tutte le edicole il terzo volume del semestrale "Racconti dal Derryleng".
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Un altro grande numero, mi piace anche che, come in altre storie, il ritmo all'inizio sembra lento ma poi si accelera sempre di più fino allo sconvolgente finale
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