Nel mondo dell'intrattenimento sono stati scritte intere opere sul tema del dolore e soprattutto della vendetta. Libri, fumetti, videogiochi e film di svariati autori hanno messo in risalto quanto sia possibile creare storie di grande significato da dolore dei proprie personaggi, indipendentemente dalle origini e dalle influenze che li hanno creati.
Uno delle opere che mi ha maggiormente colpito in tal senso è "Il Corvo", fumetto creato negli anni '80 da James O'Barr, il quale aveva consegnato ai suoi lettori una pietra miliare di cui ancora oggi se ne parla tanto, senza che passi di moda. "Il Corvo" è stata fonte di ispirazione anche per molti altri autori di fumetti e pellicole cinematografiche. Il successo ottenuto da Eric Draven e dagli altri personaggi di questa storia sono stati tali non solo da creare un'immagine iconica ma anche da indurre il regista Alex Proyas a dirigerne una trasposizione cinematografica nel 1994, con l'interpretazione del compianto Brandon Lee, morto proprio durante le riprese del film (ma questo ne parleremo in un altro articolo). Il lungometraggio è stato poi il passo finale che ha permesso alla versione cartacea di ottenere ancora più successo ed essere conosciuto in tutto il mondo.