L'attesa è finita! Finalmente è possibile acquistare in edicola il primo albo di "Dylan Dog & Vasco Rossi", con il numero 418 ispirato a Sally, una delle canzoni più celebri del cantautore italiano. Ed è proprio Sally il titolo di questo numero scritto e disegnato dal duo Paola Barbato e Corrado Roi che in passato hanno realizzato molte tra le migliori storie dell'indagatore dell'incubo.
Del resto, lo stesso Blasco ha sempre dichiarato di essere un amante dei fumetti e in particolare proprio quelli di casa Bonelli, tra cui Dylan Dog che ha sempre esercitato un certo fascino su di lui. Non a caso, i due personaggi hanno molto in comune: sono sbucati fuori all'improvviso segnando i rispettivi generi e le proprie epoche con una forza incredibile. Vasco Rossi è uno dei maggiori simboli della musica italiana, mentre l'Oldboy è probabilmente il fumetto italiano che ha avuto maggior impatto sulla cultura di massa anche a livello mondiale.
La storia inizia prendendo spunto proprio da alcuni dei versi della canzone: Sally cammina per la strada senza nemmeno/Guardare per terra/Sally è una donna che non ha più voglia/Di fare la guerra/Sally ha patito troppo/Sally ha già visto che cosa/Ti può crollare addosso/Sally è già stata punita. Questa omonima e misteriosa fanciulla crede di essere morta e Dylan Dog dovrà aiutarla a capire perché non prova più emozioni e sensazioni. Sally è uno zombie umano che vaga senza meta alla ricerca di risposte e di un epilogo alla sua esistenza. Il nostro inquilino di Craven Road dovrà presto rendersi conto che dietro quella figura apparentemente soprannaturale si nasconde qualcosa che supera oltre ogni limite la follia umana.
Immagini prese dal sito internet di Bonelli Editore |
Lo scopo della sceneggiatrice Paola Barbato era quello di riprendere le tematiche principali del brano e renderli degni delle tavole di casa Bonelli, estremizzando i timori e le paure della protagonista. Sally affonda le sue radici nella sconfitta, dettata sia dal desiderio di vivere sia da una senso di ferocia verso la vita. La Sally di Vasco Rossi si pente delle scelta fatte, dei sentimenti provati e dei sogni che non è riuscita a realizzare. Da qui parte il nostro fumetto ed è proprio da questi concetti che Paola Barbato trova la giusta chiave di lettura per inserire Sally nel mondo di Dylan Dog: la ragazza vive di fantasmi che dovrà cercare di respingere e mandare via, per cercare di ritrovare la pace andando oltre la natura umana, andando oltre la vita, anche più volte.
I disegni di Roi riescono come sempre a colpire il lettore e sopratutto nelle battute conclusive ci offre forse quello che è il finale giusto per una storia triste, dove una persona non solo non può scegliere come vivere ma non può nemmeno decidere come morire. Il numero 418 di Dylan Dog non è certamente un capolavoro perché gli stessi autori hanno dichiarato di aver avuto qualche difficoltà nel realizzare la trama di questo albo, ma la cosa certa è che è una buona storia che apre in maniera positiva la trilogia dedicata al Blasco (anche se in alcune pagine si notano forse delle forzature dettate dal desiderio di seguire di pari passi il testo originale della canzone). Nei prossimi due mesi usciranno anche "Albachiara" e "Jenny". Voi intanto, cosa pensate di questo progetto tra Bonelli e Vasco Rossi? Siete convinti del successo o la trovate una forzatura?
Inoltre, oltre a ricordarvi che l'appuntamento con Dyd è per venerdì 30 luglio, vi invito a non dimenticare che sempre questo mese è prevista l'uscita del 418 bis con la storia inedita "Quertyngton".
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Personalmente la storia mi è piaciuta molto! Nonostante la difficoltà di doversi mantenere vicini al testo della canzone Barbato e Roi sono riusciti a tirare fuori una storia ben godibile anche senza conoscere l'ispirazione! Capisco che la copertina con Vasco Rossi dovesse essere la principale per una questione commerciale ma mi fa sorridere che la copertina regolare apri gli inserti su Vasco e Vasco apri la storia regolare 😂 Non vedo l'ora per la prossima storia, la copertina di Albachiara sarebbe da incorniciare da quanto è bella!
RispondiEliminaÈ una buona storia ma non un capolavoro.Troppe forzature ma credo che la Barbato se la sia cavata bene. Roi poi è il re delle tenebre, quindi...
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