lunedì 16 agosto 2021

Diabolik Anastatika 32 - Il Genio della rapina: recensione e curiosità


Diamo uno sguardo veloce al 32esimo numero di Diabolik Anastatika che rilancia "Il Genio della rapina", albo 8 della II Serie, Anno IV e pubblicato per la prima volta il 19 aprile 1965. Ho atteso qualche giorno per la recensione di questa storia a causa della morte improvvisa del maestro Enzo Facciolo, il quale è proprio l'autore dei disegni de "Il Genio della rapina". Il soggetto e la sceneggiatura sono ovviamente di Angela Giussani. Per me è il modo migliore per ricordare il compianto disegnatore, artista e fumettista che ha lasciato un vuoto enorme nei cuori proprio della redazione di casa Astorina

La prima ristampa R risale al 22 ottobre 1979, mentre la Swiisss apparì per la prima volta il 27 gennaio 1997. Come sempre, il nostro punto di riferimento resta l'affidabile fascicolo trattato dal direttore Mario Gomboli e dal curatore Andrea Agati. 

Trama e personaggi

Diabolik ed Eva Kant sono interessati a rubare i gioielli sfaccettati dal tagliatore Mario Renard. Tuttavia, sulla loro strada si intromettono altri due criminali che puntano al medesimo bottino dei padroni del terrore. I protagonisti sono ovviamente Diabolik, Eva e Ginko ma tra gli altri personaggi si contano:

  • Wanda e Rosita: le due donne che per la prima volta occupano insieme la retrocopertina di un albo;
  • Mario Renard: famoso tagliatore di pietre preziose;
  • Benson: uomo di fiducia di Renard;
  • Pablo Ortega: capo di una banda di rapinatori insieme a Tom Small;
  • Nikolay: ricco principe che possiede dieci preziosissimi diamanti azzurri;


Senza censura

Nel periodo in cui questa storia fu tradotta e pubblicata in Francia, era evidente la presenza di due belle fanciulle con un abbigliamento più osé rispetto a quanto visto in Italia. Si pensò che tale cosa fosse opera dell'adattamento transalpino e del fatto che in quel paese c'era più libertà espressiva in tema di fumetti. Invece, in origine fu proprio Facciolo ad aver disegnato in quel modo Wanda e Rosita in maniera provocante. 

Purtroppo, negli anni '60 anche Diabolik finì nel mirini dei perbenisti insieme a tutti gli altri fumetti reputati "erotici". Ovviamente, il termine "erotico" non apparteneva né all'Astorina né al nostro re del terrore, ma purtroppo le Giussani furono costrette ad autocensurarsi e a chiedere a Brenno Fiumali di eliminare scollature e tutto ciò che potesse apparire "provocante". Se anni dopo i lettori hanno potuto rivedere le tavole originali è perché Fiumali non intervenne sulla carta ma sulle pellicole di stampa. 


Tempi di pandemia

Tra il 1955 e il 1960 ci fu una pandemia di influenza asiatica che sterminò oltre 4 milioni di persone. Il virus in realtà circolava anche nel periodo in cui le Giussani scrissero la sceneggiatura de "Il Genio della Rapina". Le autrici sfruttarono questo albo anche per promuovere la campagna vaccinale avviata nel '62 dopo la presentazione del farmaco da parte degli Stati Uniti e del virologo Albert Sabin. È interessante notare che sia nella vita reale sia nel fumetto, viene utilizzata la tecnica di somministrazione tramite zolletta di zucchero. Ancora più singolare il fatto che un anno dopo la pubblicazione del volume, in Italia passò la legge che approvò i vaccino. 

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