lunedì 11 marzo 2024

Fumetti - Rat-Man: Venerdì 12 di Leo Ortolani. Una spaventosa commedia di San Valentino


Fumetti - Rat-Man: Venerdì 12 di Leo Ortolani. Una spaventosa commedia di San Valentino. L'opera è stata pubblicata tra il 1996 e il 2004.

Rat-Man presenta Venerdì 12: l'amore "horror" secondo Leo Ortolani

Venerdì 12 è una delle opere a fumetti migliori che Leo Ortolani abbia mai realizzato in vita sua. Più che una parodia, si tratta di una vera e propria storia a parte, ambientata più nel contesto di San Valentino che in quello di Halloween (o potrebbe anche essere una perfetta via di mezzo). Venerdì 12 fu lanciato nel mercato editoriale a partire dal maggio 1996 sul mensile L'isola che non c'è per poi passare, dal 5 marzo 1998, su Rat-Man Collection di Panini Comics prima con le ristampe dei primi capitoli e poi con la pubblicazione delle storie inedite. Nel gennaio 2004 il fumetto trovò la sua conclusione e questo convinse la casa editrice a lanciare una nuova edizione in quattro volumi tra il 2001 e il 2005: Venerdì 12 - Le origini, Venerdì 12 - La solitudine, Venerdì 12 - Il risveglio e Venerdì 12 - La conclusione!, pubblicate tra aprile 2001 e agosto 2005. Nel 2008, invece, è stata realizzata una versione Omnibus di tutta l'opera.


La trama narra le avventure dello sfortunato Aldo, il quale è rimasto vittima di una mostruosa trasformazione in seguito a una maledizione. Il tutto gira intorno alla figura di Bedelia, discutibile amore del protagonista e dotata di una certa propensione alla promiscuità sessuale. Prima della tragedia, per il compleanno della donna Aldo decide di regalarle un carillon acquistato in un negozio sinistro come il suo titolare. Proprio quest'ultimo mette in guardia il nostro comico eroe: se regalerà l'oggetto a una donna che non lo ama allora diventerà una creatura deforme e solo l'amore sincero di un'altra persona (o il sangue di una vergine) potrà spezzare l'incantesimo. In quel Venerdì 12, giorno del compleanno di Bedelia, la vita di Aldo cambierà drasticamente e solo attraverso la compagnia del servitore Giuda (un nome, una garanzia) cercherà di ricominciare da capo, seppure deforme e ossessionato come non mai dal suo amore infranto. L'obiettivo di Aldo è dunque quello di far innamorare per davvero Bedelia di lui e quindi recuperare le sue reali sembianze (ammesso che tutto ciò sia possibile).


Venerdì 12 nacque in maniera interessante perché le sue origini sono tutt'ora da riscoprire nella vita privata di Leo Ortolani. Nel 1985, infatti, l'autore aveva scritto e disegnato un fantasy intitolato "Il signore delle zucche", dove molti elementi furono in seguito estrapolati per poi essere inseriti in Venerdì 12. Tuttavia, questo fumetto è da reputarsi autobiografico perché Leo Ortolani riportò nero su bianco una delusione amorosa. Durante un Capodanno passato in Francia, il fumettista raccontò la trama de "Il signore delle zucche" a una ragazza che poco dopo diventò la sua fidanzata ma nel 1995 la loro storia finì: tale evento lo sconvolse a tal punto da provarle tutte per tornare con lei, imparando addirittura a suonare la chitarra (come fa appunto Aldo). Alla fine, Ortolani capì che la cosa migliore era dimenticarla. Quello stesso anno, a Lucca Comics, Giacomo Michelon gli propose di realizzare una serie a fumetti per il mensile L'Isola che non c'è. Ortolani accettò e si mise subito a lavoro concependo il tutto come una parodia horror: la versione mostruosa di Aldo avrebbe avuto le fattezze di Jason Voorhees della saga cinematografica "Venerdì 13" ma il tutto sarebbe stato sviluppato come un'amara storia d'amore atta a evidenziare l'incapacità di Aldo di diventare un mostro spietato e famelico (ecco perché Venerdì 12).

Secondo i racconti di Ortolani, la serie avrebbe dovuto avere una durata inferiore rispetto a quella che oggi conosciamo. Innanzitutto, la prima bozza della trama era stata scritta per vedere Aldo piangersi addosso per circa una ventina di episodi, recuperare il suo aspetto umano ed essere infine abbandonato per disperazione da Giuda (quest'ultimo poi destinato a Bedelia). Anche questa parte della storia avrebbe quindi dovuto recuperare parte della biografia dell'autore, dato che egli fu abbandonato per sfinimento da molti amici.  Tuttavia, mano a mano che andava avanti con la produzione, Ortolani capì che i suoi personaggi non erano per nulla banali e che avevano qualcosa da dire fino alla fine. Concludere Venerdì 12 nel secondo ciclo (La solitudine) sarebbe stato eccessivo e riduttivo, quindi pensò di proseguire la serie con il terzo ciclo, Il Risveglio, dove si vede Aldo andare alla ricerca di un'anima gemella per poter tornare a vivere la sua esistenza infranta. Venerdì 12 trovò quindi la sua fine con il capitolo "Episodio finale!", pubblicato su Rat-Man Collection n. 37 a luglio 2003.


La stesura della parte conclusiva di Venerdì 12 però vide la realizzazione di capitoli molto più lunghi rispetto ai precedenti. I numeri 38, 39 e 40 furono stampati con una lunghezza che andava dalle 28 alle 40 pagine, contro le 6/10 delle puntate precedenti: questo servì per posizionare il fumetto come storia principale della testata di Rat-Man.

Prima della sua versione finale, Venerdì 12 fu sottoposto a molte modifiche. Leo Ortolani è sempre stato un artista brillante e geniale, pieno di idee e citazioni memorabili. Eppure, qualcosa nella sua opera fu costretto comunque e rimuoverla. Ad esempio, l'autore aveva ben pensato per un attimo di far sposare la perfida Bedelia con un uomo che la trattava male e inserire Aldo (tramite sorteggio) come testimone di nozze. Successivamente, fu coniata anche l'idea di sfruttare Aldo e Giuda come parodie di figure famose come il Fantasma dell'Opera, Humphrey Bogart in Casablanca, Luciano Pavarotti, Stanlio e Ollio, senza sorvolare sulla potenziale intenzione di inserire nuovi personaggi (mai introdotti) come Belu, cugino di Giuda ispirato a Bela Lugosi, oppure una donna pelosissima di nome Yeta. Ortolani aveva addirittura pensato di stravolgere il tutto svelando al lettore che Venerdì 12 non era altro che un sogno di Giuda, poi preferì lasciar perdere. 

Il successo di Venerdì 12 fu straordinario e la critica elogiò l'opera di Ortolani, considerandola forse come la migliore tra quelle esterne alla saga principale di Rat-Man. Agli esperti sono piaciuti molti i ruoli di Aldo e Giuda, sempre presenti e in perfetta simbiosi anche con il lettore. Potente risulta infatti il coinvolgimento dei fan durante la scoperta della storia che vede Aldo e Giuda come due maschere in continua trasformazione. La comicità è tipica di quella di Ortolani e su certi aspetti appare anche più spietata e grottesca rispetto alle pagine regolari di Rat-Man, specialmente se si tiene conto del fatto che Venerdì 12 è un mancato horror buttato in un'esistente storia d'amore (ma basata su un'altra storia d'amore realmente avvenuta) che ha comunque un lieto fine. Aldo è tutto ciò che in realtà Jason Voorhees di Venerdì 13 non è mai stato: il secondo è assetato di sangue ma il primo invece di amore. 

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