venerdì 8 marzo 2024

Caro Akira ti scrivo...


Tante volte mi ero promesso che avrei scritto qualcosa su "Dragon Ball". Tante volte pensavo "ora comincio eh", rileggendo il manga e rivedendo più e più volte le puntante delle prime due serie. Stesso discorso vale anche per "Dr. Slump e Arale", altro anime che ha accompagnato la nostra infanzia. Alla fine ecco la notizia che non ti aspetti, appena sveglio, senza aver preso il primo caffè della giornata: Akira Toriyama è morto a 68 anni. La gente dirà che è una cosa normale, certo, non però quando si parla di un autore che ha letteralmente segnato intere generazioni, soprattutto la mia, quella che seguiva le avventure di Goku sulla syndication di Junior Tv prima e su Italia 1 dopo. 

Dopo aver appreso della tua dipartita, caro Akira, ho sentito un vuoto dentro, diverso da quello che ho provato quando è morto Kentaro Miura. Berserk ha segnato la mia esistenza a partire dall'adolescenza ma Dragon Ball, invece, è stato l'inizio della vita per molti di noi, è stata l'infanzia che pensavamo dimenticata e che invece non è mai veramente andata via. Del resto, come diceva Zerocalcare in una sua opera, "non si guarisce mai dalla propria infanzia" e tu sei stato sicuramente una delle cause legate a questa bellissima ed eterna "malattia". Sono qui a scriverti, con le lacrime agli occhi, sperando che in qualche modo il messaggio di uno dei tuoi tanti fan ti arrivi, ovunque tu ora sia. 

Sai Akira, odio quella gente che dice "e vabbè, tanto manco lo conoscevi, era un personaggio famoso che sicuramente se ne sarebbe fregato del tuo dispiacere". Odio questa gente perché non si rende conto che anche un anime può lasciare il segno, sviluppando in un individuo ciò che potrebbe fare anche un romanzo di formazione perché, secondo me, Dragon Ball è stato anche questo. È ancora questo! Te ne sei andato anche tu all'improvviso, una settimana fa, lasciandoci di stucco e senza parole, un po' come fanno i miti come te. Hai creato un universo meraviglioso, straordinario e unico nel suo genere, motivando i ragazzini di tutto il mondo a non dimenticare l'importanza della fantasia, l'irrefrenabile desiderio di sognare e sperare di essere come i nostri eroi. 

Tante volte abbiamo sperato di imparare la tecnica dell'onda energetica, tante volte avremmo voluto trovare una nuvola speedy, tante volte avremmo voluto riunire le sette sfere e invocare il drago Shenron, tante volte avremmo voluto incontrare personaggi fantastici come Piccolo, Re Kaioh, Popo, il Supremo, Re Yammer, Kaioshin e tanti altri. Quante volte avremmo voluto essere Goku, avere la coda e diventare super Saiyan pur sapendo di non poterci riuscire a prescindere. Ci hai regalato un mondo colorato, ricco di personaggi e di battaglie, ci hai donato il personaggio di Goku che (come altri) ci ha insegnato che il duro lavoro paga sempre e che la forza di volontà può spingerci oltre ogni limite. Soprattutto, ci hai fatto capire che il mondo può essere un posto migliore e che persone positive possono aiutare gli altri a diventare migliori: Piccolo, Tenshinhan, Yamcha e in particolar mondo Vegeta. Questo hai fatto tu attraverso le azioni di Goku, azioni che hanno fatto scuola e hanno influenzato anche altre opere (anche Naruto ad esempio ha fatto la stessa cosa, per non parlare di One Piece).

Sei stato capace di farmi odiare così tanto Vegeta da renderlo, alla fine, il mio personaggio preferito di Dragon Ball. Solo tu potevi riuscirci? Può darsi! Chi lo sa? È vero che tali lezioni di vita sono sicuramente provenute anche da Hokuto No Ken, L'Uomo Tigre, i cartoni animati di Go Nagai, I Cavalieri dello Zodiaco ma il tuo capolavoro ha qualcosa di diverso perché si basa sulla semplicità, senza troppe congetture narrative e sceneggiature eccessivamente complesse. Probabilmente è proprio per questo che hai reso Dragon Ball come un manga/anime accessibile a tutti, sia ai grandi sia ai piccoli. Del resto le avventure di Goku hanno lavorato molto profondamente sull'evoluzione dei battle shonen negli anni '80, un'evoluzione che non si è mai fermata e che oggi fa parlare ancora di sé. Magari Dragon Ball sarà stato davvero un manga "commerciale" come tanti dicono, ma ha lasciato anch'esso una grande eredità, un'eredità che sicuramente continuerà a essere tramandata di generazione in generazione, un'eredità che ha insegnato e insegnerà.

E ricordo ancora quelle interminabili merende davanti alla tv ai tempi di Junior tv per seguire Goku bambino. Porto ancora nel cuore le faticose corse per tornare a pranzo e mettere Italia 1 per Dragon Ball Z. Simpaticamente impreco ancora sulla collezione di videocassette di Dragon Ball GT che ho ancora qui in casa. Dragon Ball Super aspettavo che finisse per comprare i volumi ma seguo l'anime: e adesso come si fa senza di te? Come si fa senza chi è stato come un fratello maggiore, un padre, uno zio per tanti di noi? Quel cantastorie invisibile un giorno lo rivedremo? 

Ci hai regalato i primi veri amici "immaginari" della tv e ci hai reso piccoli uomini grazie alla Bulma adolescente (il mio primo "amore animato"). Ci hai fatto ridere attraverso le spericolate avventure di Goku bambino, ci hai fatto piangere durante la saga dei Saiyan in Z, ci hai spaventato quando hai creato Majin Bu (il tuo miglior cattivo) ma una cosa è certa: con te le emozioni non avevano limite e sarà sempre così. 

Dragon Ball è stato soprattutto il sogno della tua vita, la materializzazione della tua inventiva, della tua semplicità, la concretizzazione del bambino che era dentro di te. Grazie di cuore, Akira! Grazie per tutte le cose che ti ho detto prima. Grazie per essere stato, fino all'ultimo, bambino insieme a noi!

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