venerdì 9 dicembre 2022

Asterix e i Pitti: la ristampa del volume 35 (fumetti Panini Comics)


Asterix e i Pitti: la ristampa della storia a fumetti numero 35 edita come sempre da Panini Comics. Diamo uno sguardo a questo volume.

Asterix e i Pitti è il numero 35

"Asterix e i Pitti" è l'albo numero 35 della serie a fumetti di Asterix. Questa storia è stata pubblicata per la prima volta in Francia il 24 ottobre 2013, con la sceneggiatura di Jean-Yves Ferri e i disegni di Didier Conrad: si tratta dunque del primo albo realizzato da autori diversi da Uderzo e Goscinny. Proprio Uderzo, in quegli anni si rese conto che non fosse giusto far morire Asterix insieme a lui, quindi su suggerimento della famiglia di Goscinny preferì lasciare il fumetto ad altri autori e soprattutto al pubblico di lettori affezionati.

Tuttavia, Uderzo non fece mancare il suo supporto alla produzione del volume 35 e collaborò sia ai disegni sia ad alcune battute. Guarda caso, in copertina oltre ai nomi di Conrad e Ferri si può notare anche quello del primo ideatore di Asterix.

In Italia, "Asterix e i Pitti" fece il suo esordio nell'ottobre 2013 sotto il nome della casa editrice Mondadori, per la traduzione di Michele Foschini

La trama in breve

Durante un rigido inverno, Asterix e Obelix trovano sulla spiaggia del villaggio un uomo ibernato in un blocco di ghiaccio, e lo portano dal druido Panoramix, che lo individua come un Pitto, nativo della lontana Caledonia (l'attuale Scozia). Panoramix libera dal blocco di ghiaccio lo strano individuo, che però è colpito da una singhiozzante afonia e incapace di esprimesi, persino nel linguaggio dei segni. L'unico indizio della sua storia è un anello d'oro che gli cinge la mano.

Uno sguardo all'albo 

È la seconda volta che Asterix e Obelix mettono piede in Gran Bretagna, la prima era stata nell'albo Asterix e i Britanni; in questa storia i due sbarcano in Caledonia, terra dei Pitti, descritti come un indomito popolo guerriero, caratterizzato da vistosi tatuaggi e dall'abitudine di disegnare o incidere sulle pietre dei pittogrammi, riferimento ai reperti archeologici noti come pietre pitte. Altrettanto attestata storicamente è l'esistenza di un Re dei Pitti. 

I Pitti rappresentati nel fumetto hanno molte similitudini con i Galli, e si esprimono in una lingua simile a quella celtica parlata dai protagonisti; Panoramix nella storia li definisce "cugini" rispetto ai Galli. Non mancano comunque voluti anacronismi comici; fra questi vi sono i tartan e i kilt utilizzati dai Pitti e distintivi di ciascun clan (nella realtà un'invenzione di gran lunga posteriore, risalente al secolo XVIII) ed il whisky, da loro bevuto in gran quantità e chiamato "acqua di malto". Inoltre compaiono le cornamuse, simbolo scozzese per eccellenza, e il gioco del lancio dei tronchi, a cui Obelix si appassiona, che fa parte degli Highland games. 

Le mucche pelose incontrate dai protagonisti sono un richiamo alla razza bovina nota come Highlander. I nomi dei guerrieri pitti, infine, iniziano tutti con "Mac", particella comune e contraddistintiva di molti cognomi scozzesi odierni. Nell'albo fa la sua comparsa anche il Mostro di Loch Ness, o per meglio dire un antenato della leggendaria creatura, di nome Afnor; nelle ultime tavole si ha inoltre un accenno al Vallo di Adriano, fatto costruire (come correttamente sottolineato nel fumetto) dall'Imperatore romano quasi un secolo dopo l'epoca in cui si svolge la vicenda narrata.

Mac Keron, il coprotagonista pitto dell'albo, è dichiaratamente modellato sulle fattezze di Oumpah-Pah, eroe dell'omonima serie creata proprio da Goscinny e Uderzo precedentemente ad Asterix: si tratta perciò di un omaggio del disegnatore Conrad ai suoi due illustri predecessori. L'antagonista Mac Arogna, dal canto suo, ha invece il volto (pesantemente caricaturato) dell'attore Vincent Cassel

Nella storia sono presenti poi diversi riferimenti musicali: gli incomprensibili "borgorigmi" di Mac Keron in preda ad afasia sono tutte citazioni di canzoni famose, da Ob-la-di, Ob-la-da dei Beatles a Stayin' Alive dei Bee Gees; inoltre, il bardo del villaggio caledone (visto nella Tavola 26) ha, in originale, il nome di "Mac Keul" e sempre nell'originale francese, dopo essere stato malmenato da Obelix, dice la frase "Quoi? Qu'est-ce qu'il a Mac Keul?", riferimento alla canzone Ma Gueule di Johnny Hallyday (in italiano il riferimento, di difficile comprensione e traduzione, è stato eliminato). 

Sul piano dei riferimenti interni ai precedenti albi della serie, lo sceneggiatore Ferri ha esplicitamente dichiarato di aver voluto rendere "omaggio alle prime edizioni dell'eterno Asterix, e l'albo vede in effetti la riproposizione di personaggi e situazioni tipiche degli albi di Asterix ed ormai "tormentoni" irrinunciabili della serie, dalle liti fra il fabbro Automatix e il pescivendolo Ordinalfabetix ai perenni screzi del capo Abraracourcix con i portatori del suo scudo, dai Pirati fino al banchetto finale che chiude la storia, con il bardo Assurancetourix legato e imbavagliato.

LEGGI ANCHE:

Nessun commento:

Posta un commento