lunedì 7 febbraio 2022

Eroi della classe operaia del calcio: l'esplosivo portiere Fabrizio Lorieri


Eroi della classe operaia del calcio: l'esplosivo portiere Fabrizio Lorieri. Il suo nome è legato soprattutto a Roma, Lecce e Ascoli. È stato il protagonista della copertina dell'album Calciatori Panini 1992/93.

Fabrizio Lorieri: uno degli eroi della classe operai dal calcio

In queste settimane, nella mia rubrica "eroi della classe operaia del calcio", abbiamo fatto nomi illustri come quelli di Dario Hubner, Igor Protti ma anche di ex calciatori più "fortunati" come Pietro Vierchowod e Attilio Lombardi. Adesso però è la volta buona per parlare di un portiere e la mia prima scelta è ricaduta su Fabrizio Lorieri, il quale ha militato in tutte le categorie professionistiche vestendo le maglie di tantissimi club. Tuttavia, a renderlo immortale nella memoria dei più nostalgici non è stata solo la sua esplosività come portiere ma anche la sua immagine sull'album dei Calciatori Panini nella stagione 1992/93. 


Lorieri
è nato a Massa l'11 febbraio 1964 e da giovanissimo entrò a far parte delle giovanili dell'Inter. Il suo esordio tra i professionisti però risale nel 1981/82 in serie C2 tra le file della Sangiovannese, dove militò in prestito. Nonostante la giovanissima età, Lorieri disputò 33 partite e l'anno dopo passò in comproprietà al Prato, sempre in Serie C2. Nel 1983/84 tornò finalmente a casa sua, l'Inter dove coprì il ruolo di secondo portiere in favore del più esperto Walter Zenga: quell'anno il nostro eroe non scese mai in campo durante tutto il campionato e questo lo convinse a passare la stagione successiva in prestito con la maglia del Piacenza.


Con gli emiliani, Lorieri giocò titolare e sfiorò la promozione in Serie B dopo aver perso gli spareggi con il Vicenza. Il ritorno in nerazzurro però fu nuovamente triste per Fabrizio che non collezionò nemmeno una sola presenza in tutto l'arco dell'annata 1985/86. Vista ormai la presenza consolidata di Zenga, l'Inter decise di cedere il secondo portiere a titolo definitivo al Torino, dove rimase per tre stagioni.

Lorieri in granata ebbe finalmente l'occasione di respirare l'aria dei campi di Serie A. Tuttavia, nonostante una stagione da titolare e tante altre presenze collezionate, per lui non fu facile gestire la rivalità con i compagni Luca Marchegiani e Renato Copparoni, quindi alla fine della stagione 1988/89, in occasione della retrocessione del Torino in B e dell'ulteriore rottura di rapporti con la società, Lorieri fu ceduto all'Ascoli.

Con l'Ascoli, Lorieri disputò 4 campionati da titolare (due in Serie A e due in B), ottenendo risultati straordinari. La Roma decise di offrirgli un'occasione e lo acquistò per 4 miliardi di lire. Nella sua prima stagione collezionò 20 presenze, poi l'emergere di Cervone lo costrinse a sedersi nuovamente in panchina e fare da secondo. Infatti, durante il secondo anno in giallorosso, collezionò solo 2 presenze in Serie A.

Conclusasi molto precocemente anche l'avventura sotto all'ombra del Colosseo, Lorieri si trasferì in quel di Lecce, ritrovandosi in Serie C1. Con i pugliesi risalì la china, fino a conquistare la Serie A nel 1997/98 e ritornare in B per il 1998/97: per fortuna proprio in questo campionato cadetto i leccesi ottennero una nuova promozione in Serie A ma questo non bastò per trattenere il portiere che alla fine cambiò l'ennesima maglia.


Lorieri rimase in Serie B a difendere i pali della Salernitana nel 1999/2000 timbrando 29 presenze. I due anni successivi invece li passò con il Genoa (sempre in Serie B) per poi passare allo Spezia e concludere definitivamente la sua carriera nel 2004 in Serie C2 con il Cuoiopelli Cappiano. Dopo il ritiro, Lorieri è stato vice allenatore e allenatore dei portieri presso Catanzaro, Empoli e Parma. È stato preparatore dei portieri anche nel Lecce e nel Sassuolo. Oggi ricopre il medesimo ruolo con la SampdoriaNella sua lunga carriera ha vestito anche 4 volte la maglia da titolare della nazionale italiana Under-21, su un totale di 15 convocazioni

Senza dubbio, Fabrizio Lorieri è stato uno dei portieri più amati della sua generazione. È riuscito a tagliarsi un posto speciale nel mondo della nostalgia legato allo sport più bello del mondo. Il suo carisma è stato fondamentale per renderlo un personaggio virale e volto della Panini: nessun eroe della classe operaia del calcio era stato protagonista come lui per le figurine dei Calciatori. In precedenza c'erano stati Mancini e Vialli, altri due campionissimi della Sampdoria di Boskov, eppure Fabrizio fu notato per qualcosa che l'ha reso diverso dagli altri: il suo famoso volo è forse una delle immagini più iconiche del pallone all'italiana e che i più giovanni dovrebbero inevitabilmente conoscere.

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2 commenti:

  1. Un buon portiere, ma con una carriera troppo altalenante, e con troppe maglie indossate.

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    1. però era davvero forte. Proprio ieri ho visto una carrellata di parate eccezionali. Non capisco perché abbia fatto quella carriera anche se un'idea me la sono fatta: a voltefaceva anche cose senza senso, tipo in un 2 a 2 con il Milan di Sacchi

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