Retrogaming - Duke Nukem: Time to Kill. Ripercorriamo un altro classico intramontabile dei videogames targati Sony PlayStation One.
Chi non ha amato "Duke Nukem: Time to Kill"?
Duke Nukem: Time to Kill è stato senza dubbio uno dei videogames più apprezzati su Sony PlayStation a fine anni '90. Ancora oggi si parla molto di questo titolo sviluppato da Gt Interactive e pubblicato per la prima volta, da 3D Realms, nel 1998. Come i più nostalgici ricorderanno, si tratta di uno sparatutto in terza persona, ambientato in un contesto fantascientifico e libero di permettere agli utenti di giocare in maniera singola o in modalità multigiocatore.
La trama vede il nostro eroe, Duke Nukem, farsi strada tra alieni di vario aspetto grazie all'utilizzo di una desert eagle (l'arma di base) ma anche affidandosi ad altre armi da fuoco. Lo scopo è impedire agli invasori di cambiare la storia del nostro mondo così come la conosciamo. Duke Nukem: Time to Kill porterà il giocatore a spostarsi nelle varie epoche temporali, con lo scopo di impedire alle forze aliene di cambiare il mondo. Proprio per questo, Duke non si affiderà soltanto al fucile a pompa, alla pistola, all'RPG o alla Gatling Gun ma anche a Balestre, asce, dinamite, coltelli, ecc.
La modalità di gioco, su diversi aspetti, ricorda Tomb Raider (infatti c'è un riferimento nel primo livello se si usa un telefono): il protagonista può nuotare, saltare, aggrapparsi e fare acrobazie. Tuttavia, rispetto alle mirabolanti avventure di Lara Croft, questo videogioco è più concentrato sull'azione e molto meno sull'esplorazione.
Nei vari livelli del gioco bisogna inoltre fare attenzione a zone buie o spruzzi di gas micidiali che richiederanno il recupero di occhiali a infrarossi e di maschere anti-gas. Inevitabili anche le zone segrete (che non sono poche) presenti in tutti i livelli, eccetto quelli delle boss fight, dove si potranno trovare armi, munizioni e power-ups a tempo limitato. Nella modalità multigiocatore, i due giocatori non dovranno fare altro che uccidersi a vicenda usando di tutto e di più.
Di livello in livello è possibile trovare molte influenze che fanno riferimento anche e soprattutto al mondo del cinema: Ritorno al futuro, Il buono il brutto e il cattivo, The Evil Dead, Monty Python e il Santo Graal e un bellissimo rimando alla canzone "I Got You (I Feel Good)" di James Brown.
La critica fu molto favorevole nei confronti di Duke Nukem Time to kill, anche se all'inizio non è stato facile scrollarsi di dosso il soprannome "Duke Raider" per via della somiglianza con Tomb Raider. Per fortuna, gli utenti impararono ad apprezzarlo passo dopo passo e oggi viene considerato come uno degli sparatutto migliori realizzati in favore di Sony PlayStation. In quanti avete apprezzato Duke Nukem?
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Quanto ho amato questo gioco. E vogliamo parlare dell'intro con la canzone degli Static-X?
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