martedì 4 marzo 2025

Fumetti. Rat-Man: Il signore dei Ratti di Leo Ortolani


Fumetti. Rat-Man: Il signore dei Ratti di Leo Ortolani. In occasione della prossima uscita de "L'anello dei Ratti", diamo uno sguardo alla prima parodia basata su "Il Signore degli Anelli".

Il signore dei ratti: Rat-Man e Ortolani nella parodia de "Il signore degli anelli"

Leo Ortolani, creatore di Rat-Man, è famoso per essere un grande appassionato di cinema. Le sue parodie e le sue recensioni su "Cinemah" non hanno risparmiato nessuno sia in senso buono sia in senso negativo. Il signore degli Anelli, la celebre trilogia cinematografica di Peter Jackson tratta dal romanzo di J.R.R. Tolkien, ne è una delle prove più lampanti e infatti, nel 2004, il fumettista ha realizzato "Il signore dei ratti" per un motivo per nulla banale. Ortolani è un grande fan dell'opera in tutte le sue versioni e ha voluto creare un fumetto di poche pagine per affrontare un argomento importante: quanto l'evoluzione tecnologica di oggi abbia declassato la bellezza della magia e della fantasia. Recupero quindi quest'altra perla della produzione di Ortolani soprattutto per l'appropinquarsi de "L'anello dei Ratti", serie sequel che esordirà in edicola a partire da aprile in sei spillati mensili. 


La prima pubblicazione de "Il signore dei ratti" risale a novembre 2004 per mano di Panini Comics e negli anni a seguire è stato ristampato in altre quattro edizioni dalla casa editrice di Modena: quella è mio possesso è la Deluxe a colori. 

La trama racconta la storia di Bolo, il signore dei ratti, intento a vestire i panni del più improbabile  Frodo Baggins: accompagnato dallo stregone Sedobren in Gocce (Gandalf), dal guerriero Granbrakko (Aragorn "Granpasso"), dall'elfa transessuale Annabello (Cinzia) e dal Nano (un riferimento a Piccettino) il nostro eroe dovrà distruggere l'anello del potere di Bulbo (chiara parodia all'occhio di Sauron) e dal suo servo Sofferenzo (un Gollum dotato di ragione e senso dell'umorismo). In poco più di 60 pagine, Ortolani riesce a parodizzare i punti salienti dei tre capitoli de "Il signore degli Anelli", facendo muovere i personaggi nella Terra di Qua tra creature bizzarre e situazioni dissacranti. 


Oltre a prendere i personaggi di Rat-Man, Ortolani ha (re)inserito anche altre due figure a noi molto note, cioè Aldo e Giuda di Venerdì 12, a cui l'autore è certamente legato in maniera profonda. Il modo di parlare di Bulbo e Sofferenzo infatti consente al lettore di riconoscere nell'immediato i due protagonisti della commedia horror di San Valentino più famosa del fumetto italiano, tenuti meravigliosamente in vita dopo una serializzazione durata dal 1996 al 2004.



Nella sua prima edizione, Il Signore dei Ratti comprendeva 64 pagine che Ortolani riuscì a produrre addirittura in meno di trenta giorni. Alcuni riferimenti al fumetto parodia sono presenti in altri lavori di Ortolani, come ad esempio nella storia "La Breccia" di Rat-Man, dove Valker si trova nel mondo della memoria e comincia a recuperare alcuni frammenti di storie dimenticate: qui è possibile leggere una sequenza inedita de "Il signore dei ratti" che nel contempo recupera anche uno dei classici espedienti dell'autore per riutilizzare battute e sequenze scartate negli anni precedenti. Nelle cinque vignette del Signore dei Ratti si vedono Sedobren, Bolo e Nano che riescono ad aprire il portone delle Miniere di Corchia con una parola magica (nell'albo completo lo trovano già aperto). Leggendola, Valker commenta: «Universi alternativi. Non ho ancora capito come siano arrivati fino qui...».

Il Signore dei Ratti fu distribuito in anteprima durante il Lucca Comics del 2004. In un solo giorno Panini Comics e Ortolani riuscirono a vendere tutte le 900 copie stampate, costringendo il curatore Andrea Plazzi a fare mea culpa per non aver valutato in maniera più ragionata i numeri della tiratura. Non per nulla, Il Signore dei Ratti fu tra i fumetti più attesi di quel periodo ed essendo il Lucca Comics la fiera maggiormente presa d'assalto in Italia alla fine la casa editrice modenese dovette fare i conti con una strategia non proprio eccellente. 

Nel febbraio 2007 l'albo fu ristampato in una nuova edizione (Special Events n.56) con copertina più resistente e il titolo stampato in oro a caldo. Al suo interno si contava qualche pagina in più (80) ed era possibile leggere nuove scene che in precedenza non erano state riportate. La stessa edizione fu poi rilanciata nell'ottobre 2010 in versione Platinum. Il dato più interessante è che in ambo i mesi dei due anni sopra citati, Il Signore dei Ratti fu il titolo più venduto di Panini Comics. Infine, nella seconda metà di agosto 2013 uscì un'ulteriore ristampa intitolata Il Signore dei Ratti Diamond Edition che presentava alcune pagine in più e in copertina il logo rosso metallizzato.


Il successo de "Il signore dei ratti" non è stato così scontato in termini di critica. Alcuni esperti del settore all'epoca definirono la parodia de "Il signore degli anelli" apatica e con un finale mediocre. La storia fu considerata non all'altezza della fama di Ortolani, così come il senso dell'umorismo e le gang. Tuttavia, Andrea Palazzi, storico curatore della testata, difese a spada tratta "Il signore dei ratti" definendolo un fumetto all'altezza de "Il signore degli Anelli" nella sua versione parodizzata. Plazzi non escluse che l'albo avrebbe potuto deludere le aspettative di qualche lettore ma si mostrò convinto della qualità della sceneggiatura, la quale incorporava tutti gli elementi importanti del soggetto originale. Inoltre, non va dimenticato il fatto che Ortolani si addossò una responsabilità pesante per un lavoro molto difficile, dato che fu basato su sole 60 pagine. Guarda caso, l'altra faccia della critica elogiò il fumettista proprio per aver costruito una storia di senso compiuto e personale in uno spazio grafico decisamente limitato. Il signore dei ratti ha una sua identità, risulta alla fine della lettura molto riconoscibile nel profilo del suo creatore, il quale non voleva scrivere e disegnare una parodia biblica ma lanciare un messaggio preciso alle generazioni più giovani: lasciate un po' perdere l'influenza della tecnologia e tornate a innamorarvi della storie fantasy piene di magia! 


Il finale de "Il signore dei ratti" lascia proprio intendere tale discorso nel rifacimento della scena clou di The Lord of the Rings, nel momento in cui ogni disgrazia sarebbe dovuta finire con la distruzione dell'anello, una scena sorprendentemente interrotta dal fastidioso squillo degli smartphone. Il progredire della sviluppo, rappresenta il fallimento dichiarato di Sedobren in Gocce, uno stregone tanto potente quanto impotente davanti alla nuova era: la tecnologia è più semplice da usare rispetto alla magia e questo annulla addirittura l'influenza negativa dell'anello di Bulbo sugli esseri umani. Tuttavia, Bulo crede ancora nei trucchi di prestigio e questo elemento permette a Sedobren di nutrire qualche tenue speranza per il futuro. 


Personalmente, non nego che "Il signore dei ratti" mi abbia lasciato un po' titubante durante la lettura. Guardando le dimensioni dell'albo e conoscendo l'operato del maestro, mi sono reso conto fin dall'inizio che mi sarei imbattuto in fumetto veloce, dinamico e riassuntivo. Del resto, una parodia non deve seguire per filo e per segno l'originale, bensì deve coglierne i punti salienti e tirare fuori il meglio (o il peggio) della storia. Far ridere la gente deve essere una cosa tanto semplice quanto immediata e quindi non può esserci spazio per inutili descrizioni tendenti alla prolissità. Il bello di Ortolani sta anche nella sua capacità di sintesi che abbiamo potuto ammirare nei primi volumi di Rat-Man e in altri lavori come Avarat, 299+1, Rango, RattoLa lunga notte dell'investigatore Merlo e nelle strisce delle recensioni di "Cinemah". Alla fine ho apprezzato "Il signore dei ratti" perché ci vedo immancabilmente lo stile del suo creatore, uno stile inconfondibile che non deve mai e poi mai risultare assente.

La cosa certa, visto l'amore di Ortolani per i grandi classici del cinema, la parodia del Signore degli Anelli non poteva mancare. Inoltre, se da aprile avrà inizio la serializzazione de "L'anello dei ratti" vuol dire che il primo capitolo avrà lasciato per forza un segno indelebile nei cuoi dei fans di Rat-Man (buono o cattivo che sia). Per questo motivo attenderò con ansia l'arrivo dell'ora X e come sempre vi saluto dandovi appuntamento alla prossima puntata.

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