mercoledì 15 settembre 2021

Asterix e i Normanni (vol. 9): come si impara ad avere paura?


Oggi è la volta del nono volume delle avventure di Asterix e Obelix: ho appena letto "Asterix e i Normanni" storia scritta e disegnata dal duo Goscinny/Uderzo negli anni '60. Questa storia infatti fece la sua prima comparsa a puntata sulla rivista francese Pilote dal 28 aprile 1966 al 22 settembre 1966. Il primo volume unico cartonato fu pubblicato nello stesso anno e come al solito dalla casa editrice Dargaud

In Italia il percorso di "Asterix e i Normanni" è stato lo stesso dei suoi predecessori: nel 1970 la Mondadori avviò la prima stampa, per poi riprenderlo e rifarlo in diversi formati negli anni a seguire (anche tascabile). Immancabile la sua apparizione su "Il Giornalino" a partire dal 1976 (poi pubblicato in formato unico e allegato all'uscita della rivista). Possiamo adesso passare alla storia. 

La trama in breve (no spoiler)

I Normanni sono guerrieri fortissimi e pieni di coraggio. Non sanno cosa sia la paura e vorrebbero imparare a nutrire questo sentimento. Perciò motivo si recano in Gallia per poter apprendere l'arte di "volare per la paura". Intanto, ad Armorica, i nostri irriducibili Galli accolgono Menabotte: questi è il nipote del capo Abraracourcix. Il compito di Asterix e Obelix sarà quello di rendere coraggioso e impavido un ragazzino gracile, senza mole e con cattive abitudini. Attenzione però perché i Normanni stanno per arrivare.


Recensione

"Asterix e i Normanni" è una delle storie più brillanti di Goscinny e Uderzo. L'ironia forse qui raggiunge i livelli più alti visto che si tende a prendere in giro un grande popolo di guerrieri come i Normanni. La tematica di fondo è interessante: come si impara ad avere paura? Nella vita reale sappiamo che la paura è una cosa che abbiamo tutti, ma qui gli autori hanno voluto spingersi oltre. Dopo aver parodiato il mondo dei romani e dei Britanni, in qualche modo c'era da mettere un accento anche sui Normanni.


Questi individui però sono duri e ignoranti a tal punto da non spaventarsi nemmeno dopo la prima rissa con i Galli. Per questo motivo si convincono che solo un fifone può insegnare loro questa nuova cosa. Tuttavia, questo albo ci mostra anche un'inaspettata soluzione del problema: le paure che spesso nutre un gruppo, possono essere le stesse di un altro gruppo. Come? Basta leggere l'albo.

I tratti dei Normanni fanno riferimento alla caratteristiche dei moderni abitanti della Normandia. Inoltre, c'è un riferimento all'invasione dei pirati Vichinghi in Gallia: essa è avvenuta molto dopo al periodo di ambientazione del fumetto e infatti Asterix intima i nemici ad abbandonare il territorio e di tornare qualche secolo dopo. Evidenti anche i collegamenti della cucina normanna a quella moderna del nord-ovest della Francia: le pietanze vengono condite con la crema e viene utilizzata una bevanda magica che rinvigorisce (si tratta però di un semplice distillato). 


Nello sbarcare in Gallia i Normanni cantano "Je veux revoir ma Normandie", un riferimento alla celebre canzone Ma Normandie di Frédéric Bérat che recita "j'irai revoir ma Normandie". Menabotte è il classico figlio della vita borghese: è un luteziano che odia i provinciali, ama la bella vita e gira con una biga sportiva fabbricata a Mediolanum (Milano). Quando il giovane gallo suona un pezzo con la lira, canta una canzone intitolata "Il Monkix", cioè un chiaro riferimento degli autori alla band The Monkees

Le avventure di Asterix torneranno nei prossimi giorni con il decimo volume "Asterix Legionaro". 

LEGGI ANCHE:

Nessun commento:

Posta un commento