lunedì 3 gennaio 2022

[Manga] Monster di Naoki Urasawa: quando la mente umana fa davvero paura. Analisi e recensione


Monster, il manga di Naoki Urasawa: quando la mente umana fa davvero paura. Un viaggio nella filosofia dell'autore e della sua visione della storia e del mondo attraverso un thriller a tinte noir e poliziesche. Ecco analisi e recensione

Monster: Urasawa racconta la paura umana nel suo manga

Da qualche mese Planet Manga ha lanciato sul mercato la versione deluxe di Monster e io ne ho approfittato per comprarlo finalmente in formato cartaceo, dopo averlo letto in Pdf (come tanti altri disgraziati) diversi anni fa. Non credo che questo manga, scritto e disegnato dal genio di Naoki Urasawa, abbia bisogno di presentazioni, specialmente per coloro che sono più ferrati sull'argomento. Tralasciando la bellezza estetica dei 9 volumi della Deluxe (non è la sede per approfondire), ammetto che riscoprire le tragiche avventure dei protagonisti di "Monster" è stato un viaggio formidabile, anche meglio della prima volta in cui lo lessi. 

Allora, consapevole di aver dato spazio a 20th Century Boys circa un anno fa, reputo giusto parlare di questo immenso capolavoro del mangaka di Fuchu che, tra l'altro, può essere visto non solo come un thriller psicologico da mozzare il fiato ma anche come un libro di storia e un saggio sui mostri che la mente umana è in grado di generare. C'è davvero di tutto in quest'opera a partire dai genere letterari ai rimandi storici che hanno caratterizzato la seconda metà del XX secolo: l'incubo del nazismo che non è mai sparito dall'Europa, le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, la divisione dello Stato Europeo della Cecoslovacchia e lo spauracchio dello spionaggio, il muro di Berlino, il Comunismo, gli esperimenti sugli esseri umani, la manipolazione del pensiero e della volontà. Insomma, è uno di questi casi in cui si può trovare tanta di quella filosofia morale da attirare le attenzioni anche degli accademici più scrupolosi. 

Il n.1 della prima edizione di Monster in Italia

La storia del manga

Monster fece il suo esordio in Giappone il 5 dicembre 1994 sulla rivista nipponica Big Comic Original e raggiunse il suo epilogo il 20 dicembre 2001. La cadenza era periodica e alla fine di una lunga attesa, la casa editrice Shōgakukan raccolse i 165 capitoli dell'opera e li incorporò in 18 volumi pubblicati dal 30 giugno 1995 al 28 febbraio 2002.

Qualcuno penserà che Urasawa abbia impiegato tanto tempo per concludere la sceneggiatura, eppure bisogna precisare che proprio in quegli anni decise di cominciare a scrivere i testi per 20th Century Boys (pubblicato prima la prima volta nel 1999). Visto il successo ottenuto nel terra del Sol Levante, Panini Comics-Planet Manga decise di acquisirne i diritti e portare dunque il manga in Italia: Monster entrò nelle nostre fumetterie nel 2003 per poi fermarsi due anni dopo. Ovviamente, la distribuzione cadde anche su scala mondiale e la storia del Dottor Kenzo Tenma fu conosciuta in tutta Europa e anche in America (Nord e Sud).

Urasawa e alcune tavole di Monster

L'anime

Visti i buoni risultati di Monster, Urasawa pensò che fosse il caso di realizzare una trasposizione animata del fumetto. Per questo motivo la Madhouse lanciò l'anime di 74 episodi andati in onda in Giappone dal 7 aprile 2004 al 28 settembre 2005 su Nippon Television e in seguito raccolta in cinque cofanetti DVD. La serie fu scritta e diretta da Tatsuhiko Urahata e Masayuki Kojima

La colonna sonora dell'anime è stata composta da Kuniaki Haishima. Oltre alle musiche originali, essa fa uso del brano strumentale Transiente del gruppo cileno Quilapayún. Il compositore britannico David Sylvian fu poi ingaggiato per scrivere la canzone di chiusura For the Love of Life insieme ad Haishima

Ecco un estratto dell'anime

Il successo

Monster ebbe un grande successo sia nelle vendite sia nella critica. È considerato forse il più grande manga realizzato da Urasawa e molte riviste mondiali hanno speso fiumi di elogi nei confronti dello stesso autore. Diversi sono stati anche i premi conquistati ma la cosa più clamorosa è che, ancora oggi, le maggiori figure del cinema di Hollywood sarebbero intenzionate a realizzare un film o una serie tv sul soggetto. In principio, infatti, la New Line Cinema sembrava intenzionata a realizzare un live action nel 2009, tuttavia la cosa non andò in porto. Pochi anni dopo (2014), Guillermo del Toro aveva trovato l'accordo con HBO per la produzione di una serie tv ma anche in questa circostanza non se ne fece nulla perché l'emittente non sembrava convinta del possibile successo dell'operazione. Stando alle fonti però pare che il regista messicano non sia per nulla intenzionato ad arrendersi. Chissà come andrà a finire!

Provaci ancora Guillé!

Analisi e recensione

Adesso viene la parte più difficile: analizzare e recensire Monster non è una cosa semplice a partire dalla lettura e dalla suddivisione degli argomenti. Il manga richiede un alto livello di attenzione ed è per questo che la lettura risulta lenta ma piacevole, decisamente scorrevole. Ogni capitolo e ogni volume obbligano il lettore a fermarsi e a riflettere su quanto visto lungo le tavole perché ogni particolare è fondamentale, smarrire qualcosa per strada potrebbe dunque essere fatale ai fini della comprensione.

Urasawa crea una filone narrativo principale e ne mette dentro altri, creando una serie di sottotrame e personaggi secondari che in realtà giocano un ruolo tutt'altro che marginale. Ogni elemento è perfettamente collegato e ognuno dei protagonisti ha un preciso profilo che viene poco alla volta sempre meglio esplicato. Emergono i pregi, i difetti, i dolori, le gioie ma soprattutto i lati oscuri di tutti, anche di coloro che sembrano non essere mossi da alcuna forma di male. Il dottor Tenma infatti è l'incarnazione di come un animo gentile possa addossarsi tutte le responsabilità del mondo e mantenere la propria umanità pur imparando a maneggiare una pistola. L'unico neo della sua esistenza è stata quella di aver salvato dalla morte un bambino che poi si rivelerà essere il mostro (o uno dei tanti mostri) abili a maneggiare ogni filo della storia. 


La trama infatti verte tutta intorno a questo particolare ed è ambientata in Germania e in Repubblica Ceca (solo per alcuni capitoli). Si parte dal 1986, nella città tedesca di Düsseldorf, dove il brillante chirurgo Kenzo Tenma è in grado di fare veri e proprio miracoli con il bisturi. Lavora in una clinica locale (l'Eisler Memorial Hospital) altamente specializzata ed è fidanzato con  Eva Heinemann, la figlia del direttore. Tenma è giapponese ed ha fatto carriera in Europa. Tuttavia, alcuni accadimenti cambieranno la sua vita ma il momento cruciale è quando in sala operatoria si presenta un bambino con un colpo di pistola alla testa. L'uomo riesce a salvarlo ma a caro prezzo perché qualche anno dopo scopre che quel bambino è diventato un soggetto socialmente pericoloso non solo per la Germania ma per il mondo intero. A peggiore il tutto ci pensa anche il fatto che quel ragazzino, Johan, ha una sorella gemella dalla quale alla fine si separa: Nina/Anna.

Ecco come tutto ha avuto inizio! Un pericoloso serial killer comincia a uccidere coppie di mezza età e Tenma scopre che quelle famiglie avevano adottato (separatamente) proprio quei due gemellini che hanno cambiato nome (solo Anna) e cognome (entrambi). Scoprire la verità induce il protagonista a nutrire un senso di colpa devastante ma i tentativi di impedire ogni volta il peggio lo portano a essere il primo indagato su quei casi di omicidio. Ecco che parte anche la lunga trafila di personaggi che entrano con potenza nella trama, giocando un ruolo fondamentale. Sono severi, sono consapevoli, sono spietati, ma c'è anche chi ha buon cuore; fanno riflettere, fanno arrabbiare, fanno commuovere, creano nostalgia e ripensamenti. 

L'ispettore del Bka Heinrich Lunge, Eva Heinemann, Wolfgang Grimmer, il terribile Roberto, Helmut Wolf, Rudy Gillen, Julius Reichwein, Fritz Wardemann, Franz Bonaparta/Klaus Poppe e anche il piccolo trovatello Dieter sono i pezzi di un puzzle complicatissimo ed elaboratissimo, come la trama del manga che supera di gran lunga i paradossi di 20th Century Boys (che è tutt'altro genere). Monster appare come un'opera che tende a sottolineare la permanenza degli incubi generati dalla storia del '900 soprattutto dopo i disastri combinati dal nazismo e non solo. Quell'estrema destra che oggi in Germania tutti disconoscono, vibra nella pagine di Urasawa come un trapano gigante. È forse la manifestazione del timore che qualcuno, anche a distanza di anni, possa pensare di creare un nuovo Reich e un nuovo Hitler, gettando le basi per la creazione di una razza ariana dominante. 

Tenma contro Johan: una scena cult

Dietro alla figura di Johan, il cui intelletto supera ogni immaginazione, ci sono organizzazioni criminali, banche, gruppi di studio, sette e chi più ne ha più ne metta. Egli rappresenta l'inizio di una nuova epoca per molti uomini privi di scrupoli che in passato hanno fatto del modello ariano come una vero e proprio esperimento sugli esseri umani. Storie e leggende sugli scienziati del nazionalsocialismo prendono quindi forza attraverso gli occhi di figure inquietanti e martoriate dalla cattiveria umana. La cosa incredibile è che le strade di Tenma e Johan tendono a incontrarsi con personaggi di qualsiasi tipologia: ricchi imprenditori, banchieri, scrittori, studenti universitari, professionisti. È come se il mondo fosse sorretto dalla stessa mortifera mano, un dio che decide cosa fare della vita altrui. 

Johan quindi deve essere il nuovo Hitler, anche se il suo desiderio è la cancellazione della memoria e dei ricordi, quindi far vivere a  Tenma una vita di solitudine e crisi di identità proprio com'è successo a lui. Eppure, dietro a ogni mostro però c'è una genesi e Tenma scoprirà i lati più cupi e nascosti del mondo, dove vivono esseri umani dotati di una mente perversa, nefasta, intenta a giocare con la vita e la mentre altrui. Monster è un ritratto della follia umana che semina e dissemina il panico a suo piacimento. Urasawa prende questo pezzo della storia tedesca (citando anche il periodo del muro di Berlino) e lo incastra in mezzo alla questione del comunismo della Cecoslovacchia: lo spionaggio, l'ex polizia cecoslovacca, la Primavera di Praga, la questione slovacca e soprattutto l'inizio di ogni cosa. Nina e Johan sono uniti da un legame indissolubile perché entrambi hanno dovuto patire la separazione dalla madre biologica ed essere divisi dopo una prima adozione da bambini. Le loro memorie a un certo punto si incrociano, i loro ricordi diventano un tutt'uno e mostrano la cattiveria di chi non ha rispetto della vita altrui, di chi è convinto di poter creare esseri umani a proprio piacimento, di chi è convinto che questa storia del nazismo possa ancora stare in piedi!

Nina, anzi... Anna

"Ho visto il mostro": questo tanta gente continua a dire nel manga. Johan coinvolge anche serial killer a uccidere innocenti, trasforma persone normali in terribili assassini, convince i bambini a suicidarsi per scoprire mondi nuovi che solo la psicopatia può vedere. Eppure, qualcuno ha giocato con lui. Chi è il vero mostro? Il vero mostro è ciò che ognuno di noi porta dentro e non è in grado di reggere. Tenma è intenzionato ad uccidere Johan e riparare all'errore di avergli salvato la vita: questo però non basta a insegnargli a uccidere, riesce a mantenere la sua umanità e a tenere in vita anche chi vuole ucciderlo, chi vuole arrestarlo e soprattutto con chi ha giocato con la sua vita. Nina e Dieter sono le anime pie che lo tengono in piedi e che gli fanno capire che la cosa giusta va fatta nel modo giusto. 

Proprio Tenma è la punta di diamante delle tematiche presenti nel manga. Un giapponese che si trova in Germania a fare carriera e deve dar conto a tante cose, tra cui l'estrema destra. È come se in qualche modo Urasawa avesse voluto sottolineare che il razzismo sia una macchia difficile da cancellare anche per un popolo orgoglioso come il Giappone, pentito di aver fatto la scelta sbagliata negli anni della Triplice Alleanza. Inoltre, è presente anche il tema dell'infanzia, del gioco e della fiaba: il personaggio di Franz Bonaparta e dei suoi mille pseudonimi letterari sono forse il rompicapo più difficile da risolvere perché è dietro le sue fiabe che si nasconde una parte del passato dei gemelli e di tutte le vittime di quel maledetto 511 Kinderheim, l'infernale orfanotrofio dove i bambini subivano abusi ed esperimenti sui propri comportamenti. Johan è il capolavoro perfetto del 511 Kinderheim (pur mostrando squilibri già da piccolo). Grimmer invece è ciò che un adulto (cresciuto da piccolo di quell'orfanotrofio) non vuole essere, è la dimostrazione che gli esperimenti dei loro carnefici possono fallire, seppure nel tempo e a un prezzo molto caro. Penso che sia questo aspetto a rendere Grimmer forse il personaggio secondario migliore del manga perché mentre Johan è puro istinto calcolatore abituato a ragione, Grimmer è pura riflessione umana (e non sa di riuscire in questo). 

Quanto ho voluto bene a Grimmer

In Monster ogni personaggio potrebbe tradire o morire da un momento all'altro, ogni luogo nasconde un significato e un passato. Ognuno dei personaggi lascia qualcosa lungo la strada e per quanto il mondo sia invaso dai mostri, una speranza di bontà e amore è sempre viva. Basti vedere la parte finale che, a dirla tutta, resta anche alquanto emblematico. Monster è dunque una storia di follia ma anche una sintesi del drammatico spaccato storico che ha caratterizzato il centro Europa dalla fine della seconda Guerra Mondiale fino agli anni '90. 

I disegni sono eccellenti, bellissimi e lo stile di Urasawa è inconfondibile. L'autore ricrea alla perfezione luoghi e architetture della Germania e della Repubblica Ceca. Tutto appare molto realistico, specie nelle fisionomie dei personaggi che sono in grado di manifestare qualsiasi tipologia di reazione e sentimento. Le donne di Urasawa sono sensuali e dolci in alcuni casi, brutte e volgari in altri, affascinanti e letali quando serve. Nina ed Eva sono i due volti della stessa medaglia: la prima è la rappresentazione della bontà d'animo e di una vita ligia al dovere; l'altra è l'emblema dei peccato, della presunzione, dei vizi e altro ancora. Eppure, c'è una speranza di redenzione per tutti? Forse sì ma solo per alcuni! Del resto, come disse Goya in suo ritratto: "il sonno della ragione genera mostri"!

2 commenti:

  1. Questo è uno di quei manga che mi sono persa... un giorno mi piacerebbe recuperarlo.

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    1. E allora muoviti perché lo stanno ristampando in formato Deluxe. So che 14 euro a volume so soldi però tieni conto che Urasawa l'hanno ristampato dopo anni di bestemmie da parte dei lettori nei confronti della Panini XD

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