mercoledì 9 novembre 2022

Dylan Dog 434 - Gli infernauti: la recensione (fumetti Bonelli)


Dylan Dog 434 - Gli infernauti: la recensione della nuova storia a fumetti edita da Bonelli. Questo albo si collega con il numero 408, "Scrutando nell'abisso".

Ecco il nuovo Dylan Dog con "Gli Infernauti"

Siamo alle solite! Ogni volta che mi convinco di fermare la mia collezione di Dylan Dog succede poi che la Bonelli riesce a tirare fuori una buona storia (o per lo meno qualcosa che a me è piaciuto). "Gli infernauti" è l'albo 434 dedicato alle avventure del nostro indagatore dell'incubo che, tra l'altro, fa da sequel e si collega al n. 408 "Scrutando nell'abisso": in quell'occasione, Dyd conobbe Joe Grady, un Worker Watcher appassionato di sincronicità junghiana. Questo personaggio non è semplicemente il classico anziano intento a fissare i cantieri, bensì si rivela come soldato appartenente a un esercito invisibile in lotta con creature terribili che sembrano essere uscite dalla fantasia di Lovecraft


Il compito di Joe e dei suoi compagni consiste infatti nel fissare senza sosta le vie di accesso al nostro mondo (che si possono trovare presso cantieri e profondi buchi nel terreno), impedendo così a questi mostri di emergere. In un certo senso, questo lavoro ricorda decisamente il gioco "un, due, tre, stella!". In "Scrutando nell'abisso", Joe e Dylan riuscirono a impedire un'invasione demoniaca. Adesso, in "Gli Infernauti" i due si rincontrano per fronteggiare di nuovo il male. Sceneggiatura e disegni sono di Gigi Simeoni.

La trama in breve (no spoiler)

Dopo la scoperta in un cantiere di una sinistra struttura lovecraftiana, Dylan Dog scende nell’abisso incappando ne “Gli infernauti”! Il tempo è prezioso perché molti Worker Watcher stanno morendo. L'inquilino di Craven Road affronterà questo nuovo incubo insieme a Groucho, Joe e la ricercatrice Sylvie


Recensione

"Gli infernauti" è un albo che mi ha colto decisamente di sorpresa. Una storia simile da un lato può piacere per i suoi contenuti e per il fatto di aver recuperato argomenti già trattati in passato ma, dall'altro lato, potrebbe essere vista come l'ennesimo sequel pescato giusto per continuare a portare avanti il progetto Dylan Dog. C'era bisogno di ripescare il personaggio di Joe Grady? Ai posteri l'ardua sentenza ma intanto questo capitolo dell'interminabile serie di Sclavi mi è piaciuto, anche più di quanto pensassi.

In sintesi, abbiamo a che fare con il classico thriller dell'incubo in cui casi di terrificanti omicidi combaciano con situazioni soprannaturali lungo le strade e le case di Londra. Le influenze della letteratura horror si fanno sempre più evidenti pagina dopo pagina, infatti, da Lovecraft si passa a qualcosa di più generale, dove il male assume le fantasie di chi l'ha scoperto e lo vive (nella seconda metà dell'albo spunta un personaggio ricorrente in quanto demoni, inferno e male). Ogni personaggio diventa protagonista e ognuno gioca bene il proprio ruolo all'interno di una trama che sembra avere una certa coerenza. 


Il male appare come qualcosa strettamente collegato alla nostra percezione, al nostro modo di approcciarci con il mondo. Un battito di ciglia può essere fatale, a tal punto da consentire il veloce avanzare di ciò che abbiamo visto solo nei film e nei fumetti: questo sintetizza ed esprime al massimo il sacrificio di Joe Grady affinché possa costantemente tenere ben in vista le porte che collegano il nostro mondo con altri mondi. 

Devo inoltre ammettere che c'è molto del vecchi stile di Dylan Dog, dove situazioni tragiche e misteriose si mescolano molto bene con scene comiche atte a sdrammatizzare le pagine più "tese" dell'albo. A farla da padrone è ovviamente Groucho che grazie a Simeoni recupera buona parte del suo splendore, riuscendo come sempre a infastidire i suoi compagni di viaggio. Anche le espressioni e i pochi istanti di quiete rendono la lettura piacevole e allo stesso tempo "riposante". Infine, a rendere sempre più terrificante questo albo c'ha pensato anche la fantasia splatter dell'autore, il quale ha cercato di non farsi mancare proprio nulla. I disegni poi sono molto belli e precisi: difficile scrutare una confusione o riscontrare difficoltà nel distinguere le diverse azioni del fumetto. 

Nel complesso "Gli infernauti" mi è piaciuto molto, tuttavia, lascio a voi l'ultima parola per vedere se il numero 434 sia davvero degno di una promozione. Vi ricordo che il nostro Dyd tornerà in edicola il 30 novembre con il numero 435 "Due minuti a mezzanotte": attenzione perché si tratta della prima parte di una trilogia che rappresenterà "l'inizio di un nuovo inizio". 

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