martedì 18 novembre 2025

Fumetti DC - Batman: Arkham Asylum di Grant Morrison e Dave McKean


Fumetti DC - Batman: Arkham Asylum di Grant Morrison e Dave McKean. Una delle storie in assoluto più belle dedicate al Cavaliere Oscuro e ai suoi nemici. 

Arkham Asylum: un labirinto di pazzia per Batman

Cosa fanno uno scozzese e un inglese quando si incontrano in un pub statunitense? Fanno a pugni? No! Si siedono e scrivono una delle storie più belle in assoluto dedicate a Batman: sto parlando naturalmente dello sceneggiatore Grant Morrison e del disegnatore Dave McKean, i quali nel 1989 si inventarono una delle storie più terrificanti e da "manicomio" per DC, cioè Arkham Asylum. Tanti anni fa lessi questa storia rimanendo quasi stregato e, a rileggerla oggi, mi viene quasi la pelle d'oca perché sono riuscito a cogliere elementi che magari da ragazzino non afferravo tanto. 

"Batman Arkham Asylum" ha fatto il suo esordio nel 1989 sotto il marchio della DC e in formato unico. Si tratta quindi di una graphic novel il cui titolo originale è "Arkham Asylum: A Serious House on Serious Earth". In Italia, il fumetto di Morrison e McKean è stato pubblicato per la prima volta a puntante sulla rivista antologica Corto Maltese nella seconda metà del 1991. Oggi, nel nostro Paese la ristampa dell'opera passa prettamente per le mani del colosso Panini Comics.


Alla fine degli anni '80, i fumettisti e gli autori britannici avevano letteralmente fatto impazzire gli amanti del fumetto con le loro storie. Alan Moore e Neil Gaiman avevano già lasciato il segno con i loro maggiori lavori, quindi a Morrison e a McKean spettava il compito di portare avanti una missione sicuramente non per conto della Regina e nemmeno per conto di Dio. Il 1989 fu già un anno di straordinarie novità per l'uomo pipistrello, infatti, il film "Batman" di Tim Burton aveva definitivamente rilanciato il personaggio e aiutato la DC a rimettersi in carreggiata sul piano editoriale, senza dimenticare tuttavia le grandi imprese compiute in precedenza da Frank Miller con il suo capolavoro "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro" e l'indimenticabile gestione di Dennis O'Neil e di Neal Adams in favore del Crociato Mascherato di Gotham City

Il desiderio di avvicinare il lettore a una specie di via di mezzo tra tutte le influenze sopra citate convinse la DC a ingaggiare nuovi autori per una storia raccapricciante, macabra, folle e introspettiva al massimo. Grant Morrison e McKean furono gli uomini giusti al momento giusto, specialmente per avviare un progetto che potesse seguire le orme di un altro colosso della Detective Comics, cioè "The Killing Joke" di Alan Moore e Brian Bolland


Per scrivere la sceneggiatura, Morrison partì prima di tutto dalla lettura dell'enciclopedico "Who's Who: The Definitive Directory of the DC Universe" di Len Wein, con lo scopo di approfondire la terribile storia di Amadeus Arkham, il fondatore del leggendario manicomio di Gotham City (un tempo dimora della sua famiglia). Amadeus ha avuto una vita difficile, specie dopo aver perso i genitori troppo prematuramente e aver trovato i cadaveri della moglie e della figlia fatti a pezzi da un suo ex paziente, Martin "Cane Pazzo" Hawkins. Morrison volle recuperare proprio questo punto della biografia del personaggio per descrivere la sua caduta psicologica (Wein invece attribuì la crisi mentale di Arkham al crollo della borsa del 1929). 

"Batman Arkham Asylum" è quindi una vera e propria esplorazione nel mondo e nella vita di Amadeus, spiegando anche come tutto confluisca nell'istituto psichiatrico da lui voluto fin da ragazzino. Morrison volle assolutamente creare una storia oscura, sperimentale ma soprattutto carica di onirismo, un elemento non proprio comune all'interno dei fumetti dedicati ai supereroi. Per questo motivo, l'autore scozzese partì innanzitutto da un titolo a effetto inserendo come sottotitolo della graphic novel l'ultima strofa di Church Going (Andare in chiesa), opera del 1954 nata dalla mente di Philip Larkin: la dicitura "è una casa seria su terra seria" sarebbe servito per consentire ai lettori di percepire una prospettiva monolitica e misteriosamente austera del tanto temuto Arkham Asylum


Per la sua diffusione sul mercato editoriale, la DC non badò a spese e puntò a importanti campagne pubblicitarie. "Batman Arkahm Asylum" era probabilmente il progetto più ambizioso di quel periodo in casa DC, perciò l'opera fu pubblicata in un volume pregiato, cartonato e venduto al prezzo di venticinque dollari. La speranza della casa editrice risiedeva non solo nell'angosciante sceneggiatura di Morrison ma anche nelle inquietanti tavole di Dave McKean, partendo naturalmente da un incontro tra Batman e la sua nemesi Joker a inizio della storia: il lettore non potrà sottrarsi a un racconto tanto fantastico quanto folle. 

Il successo di questo libro a fumetti fu immenso, a dir poco straordinario se si tiene conto che i due autori ricevettero un assegno di molti zeri per le loro rispettive royalties. "Batman Arkham Asylum" è entrato nella storia come uno dei migliori pezzi mai realizzati e negli anni è stato più volte ristampato in formati di ogni tipo. In occasione del quindicesimo anniversario dell'opera, Morrison decise di inserire anche le fonti e i temi fondamentali della graphic novel: la letteratura di Lewis Carroll, gli studi di Jung, l'esoterismo di Crowley, lo stile visivo del surrealismo, il materiale disturbante dell'Europa dell'Est, Cocteau, Artaud, Svankmajer, i fratelli Quay e tanti altri. 

La trama vede il commissario Gordon convocare d'urgenza il Cavaliere Oscuro. La notizia che i criminali più pericolosi di Gotham abbiano invaso e conquistato la loro prigione, l'Arkham Asylum, non promette nulla di buono per il nostro eroe ma il dovere inesorabilmente chiama. Una volta giunto a destinazione, uno dei Joker più deformi e impressionati di sempre invita Batman a fare un gioco malsano e pericoloso: partecipare a un sinistro nascondino e cercare la via di fuga dalla struttura entro un'ora, prima che i suoi nemici vadano a cercarlo. Il pipistrello dovrà fare i conti con una realtà maligna contagiosa, quasi capace di entrare fin dentro le ossa anche per via delle mostruose caratterizzazioni che Morrison e McKean attribuiscono a nemici storici come Joker, TwoFace, Clayface, il Cappellaio Matto, Dottor Destiny, Maxie Zeus e Killer Croc (davvero inquietante quest'ultimo). Il tutto avviene con una decisiva alternanza di immagini tra il presente e il passato, quest'ultimo estrapolato dai racconti di Amadeus Arkham nel suo diario. .


La struttura di "Batman Arkham Asylum" è tuttavia semplice da comprendere, infatti, non ci vuole tanto per capire che le fondamenta della casa rappresentano il passato, mentre le vicende di Amadeus e alcuni passaggi segreti servono a collegare le differenti idee all'interno del libro. La lettura di questo fumetto induce il lettore a camminare quasi per davvero all'interno di un manicomio, insieme a una banda di psicopatici senza scrupoli, tra un buio persistente (metafora anche dei dolori dell'anima) e una serie di elementi simbolici che ricorrono alla luna, all'ombra, allo specchio, alla torre e al figlio senza madre. Inevitabile quindi essere coinvolti nei fatti senza risentire qualcosa sia sul piano emotivo sia sul piano intellettuale. Il Batman scritto, disegnato e buttato nella mischia rappresenta una riflessione sui modi in cui il personaggio sia stato interpretato in quegli anni. Ad ogni modo, per quanto la sceneggiatura di Morrison spacchi i continenti, la differenza la fanno soprattutto i disegni, anzi i dipinti di Dave McKean, così esteticamente coinvolgenti e così dannatamente decisivi per rendere uno scritto di quarantotto pagine in una graphic novel di centoventi. Facile a questo punto pensare che l'artista abbia avuto piena libertà di movimento per dare vita al mondo pensato da Grant Morrison con scene raccapriccianti, spaventose, impressionanti e intenti a scavare nelle zone più cupe dell'animo umano. 

"Batman Arkham Asylum" è un meraviglioso thriller horror a sfondo psicologico che immerge le sue fondamenta nei temi dell'esoterismo, della magia e del satanismo (non in senso letterale eh), per non parlare della componente religiosa emersa nei racconti di Amadeus quando questi si riferisce all'Apocalisse di Giovanni durante i racconti delle sue visioni deliranti. L'opera si presenta come una riscrittura della degenerazione mentale dei nemici più pericolosi di Batman: Harvey Dent, alias TwoFace, viene sottoposto a un trattamento tale da impossibilitarlo a fare anche le scelte più semplici senza la sua amata moneta; Maxie Zeus è una figura elettrificata affetta da deliri di onnipotenza e ormai compromessa dagli elettro shock subiti; Clayface invece appare come una figura ossessionata dalle sue fobie. 


I tre supercriminali che lasciano il segno sono però Killer Croc, il Cappellaio Matto e naturalmente Joker. Il primo viene disegnato da McKean come un rettile antropomorfo di grandi dimensioni che ingaggia un violento scontro fisico contro Batman. Il secondo, invece, manifesta la sua ossessione per Alice nel Paese delle Meraviglie fino a mostrare chiari segni di pedofilia. Joker poi è, come sempre, la ciliegina sulla torta: la sua follia è la follia di tutti e nel contempo è qualcosa che solo lui è in grado di gestire, manipolare, trasformare a suo piacimento come qualcosa di normale per gli studiosi di psichiatria. Si muove lungo le pagine di McKean come Nosferatu di  Friedrich Wilhelm Murnau. Anche quando si separano, lui e Batman sembrano camminare fianco a fianco nei meandri del buio di Arkham Asylum, seppur con qualche timore da parte del pipistrello che sa di trovarsi dinanzi un avversario sanguinario, perverso, quasi incontrollabile e con tendenze omosessuali: a proposito di questo, è interessante notare che lo stesso Clown del Crimine faccia qualche battutina sulle presunte accuse di omosessualità verso Cavaliere Oscuro mosse in quegli anni in merito soprattutto al suo rapporto con Robin. Ricordante cosa accadde negli anni '80? Uno dei motivi per cui Batman fu nuovamente "isolato" dalla DC stette anche nel fatto che lui e Robin furono visti come simbolo delle comunità gay, come se in qualche modo ci fosse qualcosa di diverso in loro oltre le pagine a colori delle loro avventure. Tornando ai nemici, vediamo apparire in maniera marginale anche Roman Sionis (Maschera Nera) e lo Spaventapasseri, il quale gira nei corridoi di Arkham armato di forcone e in stato catatonico. Il tutto avviene come se stessimo rivedendo le sequenze di un altro film capolavoro del cinema muto, "Il Gabinetto del Dottor Caligari" di Robert Wiene.

Batman finisce in una dimensione oscura in cui la pazzia dei suoi nemici storici rischia di contagiarlo. Il supereroe scappa, combatte, uccide, si ferisce e alla fine riesce addirittura a restituirci il vecchio Due Facce come siamo abituati a conoscerlo. Memorabile il violento combattimento contro Croc che viene continuamente alternato con i racconti di Amadeus Arkham in merito alla sua relazione con il drago, quindi con il demonio. Indicativa una delle battute più celebri del Joker all'interno di questo fumetto, atta quasi a volere aprire una polemica sulla vera natura della pazzia e a quale mondo essa appartenga davvero: è legata ai manicomi o i veri manicomi sono là fuori, dove il caos della civiltà umana viene chiamata quotidianità? Il finale, ancora una volta, ci fa capire che non esistono supercriminali senza Batman ma, nel contempo, il Cavaliere Oscuro non può vivere senza di loro, quindi le porte di Arkham saranno sempre aperte anche per lui, specie se il mondo dovesse cominciare a essergli avverso come è successo in passato a loro. 

"Batman Arkham Asylum" è un dannato capolavoro che merita di essere nella vostra libreria (che vi piaccia oppure no!).

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