Cinema - Ladyhawke (1985): Sempre insieme, eternamente divisi… Uno sguardo a uno dei film di avventura più amati della sua generazione.
Ladyhawke: sotto Natale non guasta mai!
Qualche giorno fa ho beccato in tv Ladyhawke, uno dei film che ho maggiormente amato da piccolo e che ogni anno, sotto le feste di Natale, viene trasmesso su canali come 9, Iris e via discorrendo. Si tratta di un cult del genere avventura, con immancabili tinte fantasy e un velo di drammaticità legata a una storia d'amore difficile, cioè quello tra Etienne Navarre (interpretato da Rutger Hauer) e Isabeau D'Anjou (Michelle Pfeiffer). Come dice la battuta più famosa della pellicola, i due protagonisti sono "sempre insieme ma eternamente divisi" a causa di una maledizione che costringe il primo a trasformarsi in lupo di notte e la seconda in un bellissimo falco di giorno: questo comporta l'impossibilità di stare insieme nelle loro vesti umane contemporaneamente.
Ladyhawke fu diretto da Richard Donner e proiettato nei cinema degli Stati Uniti d'America nel 1985, mente in Italia arrivò poco dopo sotto la distribuzione della 20th Century Fox. Oltre a Rutger Hauer e alla bellissima Michelle Pfeiffer, nel film vediamo anche un giovane Matthew Broderick alle prese con il tuo terzo lavoro cinematografico,dopo aver preso parte a progetti come "Per fortuna c'è un ladro in famiglia" (1983) e Wargames (1983). Broderick fu ingaggiato per interpretare il ruolo di Philippe Gaston, un ladruncolo riuscito nella leggendaria impresa di scappare dalle prigioni della fortezza di Aguillon e poi ritrovatosi a fare da scudiero a Navarre, nobile cavaliere in groppa al suo fiero destriero Goliath e accompagnato costantemente da un bellissimo falco.
Quando Philippe scopre la verità sullo strano rapporto tra Navarre, il lupo nero, Isabeau e il falco decide di accompagnare il guerriero ad Aguillon per portare a compimento la missione di uccisione del vescovo locale (John Wood), il quale, vedendo il suo amore non corrisposto in passato da Isabea, decise di fare un patto col demonio per maledire la coppia e rendere il loro amore impossibile. Tuttavia, a dare una svolta all'epilogo ci penseranno anche gli studi del monaco Imperius (LeoMcKern).
Ladyhawke è un fantasy medievale tipico degli anni '80: è ricco d'azione, con una trama precisa e originale. Le scene di combattimento mostrano una dose di violenza che all'epoca poteva andare anche bene a un pubblico meno adulto (come è successo a noi negli anni '90, insomma dipende da un po' di punti di vista). Rutger Hauer ha più volte vestito i panni del guerriero senza macchia e senza paura in sella a un cavallo ma ha dimostrato di cavarsela bene anche nelle scene corpo a corpo (basti ricordarlo in L'Amore e il Sangue e Furia Cieca). Inoltre, l'attore olandese riuscì a calarsi perfettamente nella parte del guerriero solitario in attesa della sua agognata vendetta, accontentandosi di aver con sé Isabeau anche nelle sole sembianze di uccello. Michelle Pfeiffer doveva rappresentare una donna bellissima e lei, in quanto tale, ha superato la prova aggiungendo anche una grande recitazione e un certo livello di erotismo in scene apparentemente innocenti: il suo viso e il suo corpo vengono mostrati quanto basta per suscitare maggiore attenzione da parte del pubblico maschile. Broderick ha poi pensato al resto con la sua ironia singolare, un umorismo anni '80 riadattato a un contesto medioevale che in alcune circostanze lascia ben poche speranze a una risata.
L'obiettivo di Donner fu però offrire un film fantasy drammatico ma anche divertente, un ottimo strumento di intrattenimento che potesse lasciare pochi attimi di distrazione agli utenti. È infatti interessante evidenziare il fatto che Ladyhawke alterni azione e ricostruzioni storiche dei fatti con una certa velocità ma senza sforare più di tanto il ritmo della trama. Guardando poi il finale, l'opera può tranquillamente essere vista anche come una fiaba che insegna tante cose, come ad esempio la forza indistruttibile dell'amore, il male che alla fine viene sempre sconfitto (non rompete con lo spoiler), l'importanza dell'amicizia, il senso del sacrificio e la redenzione dai proprie peccati (lo stesso Philippe e il monaco Imperius ci insegnano che a noi comuni mortali viene data sempre una seconda possibilità).
La critica fu alquanto divisa su Ladyhawke. In molti puntarono il dito sulla debolezza dei dialoghi e sul fatto che il film fosse scontato in quanto a romanticismo e stregoneria. Altri invece invertirono la rotta, reputando la pellicola equilibrata. In effetti la seconda metà di Ladyhawke riesce a trasmettere diverse emozioni nell'animo dello spettatore più sensibile e ancora oggi viene considerato come uno dei lungometraggi d'amore più belli che il cinema statunitense abbia creato negli anni '80. Ovviamente, non va dimenticato che Ladyhawke è da considerarsi più come un colosso della nostalgia piuttosto che un capolavoro intramontabile del cinema, eppure, resta il fatto che nel mondo occidentale sia uno dei fantasy più recuperati e trasmessi in determinati periodi dell'anno, come ad esempio prima, durante e dopo le festività natalizie. Cosa strana se si tiene conto che il film incassò soltanto 18.432.000 dollari (costò ai produttore 20 milioni).
Eppure, nonostante la critica non unanime e l'insuccesso ai botteghini, Ladyhawke ottenne una nomination agli Oscar del 1986 per il miglior sonoro e il miglior montaggio. In seguito, vinse il Saturn Award dell'Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films per i Migliori costumi e come Migliore film fantasy. Sempre per il Saturn Award ricevette le candidature come Migliore musica e Migliore attrice. Vinse anche i Golden Reel Award della Motion Picture Sound Editors statunitense come Best Sound Editing - ADR e Best Sound Editing - Sound Effects.
A proposito di "Usa": pur essendo un film di produzione americana, Ladyhawke fu girato interamente in Italia. Aguillon, la sede principale degli accadimenti, è in realtà il capoluogo dell'Abruzzo, L'Aquila, il cui nome è stato modificato per cercare di dare un accento più francofono ai luoghi, senza dimenticare il fatto di volere evitare riferimenti diretti al territorio italiano.
Le riprese furono realizzate anche nelle province di Cremona, Parma, Piacenza e Massa Carrara; nei boschi del Pontremolese; nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; a Pereto (nella Marsica); a Campo Imperatore; al Passo Giau (in provincia di Belluno, tra la Valle d'Ampezzo e la Val Fiorentina); al piccolo lago d'Antorno; nelle vicinanze del lago di Misurina, Dolomiti. Il rifugio del monaco è la Rocca di Calascio, appositamente scenografata con l'aggiunta di corone alle torri (tra cui quella da cui precipita Michelle Pfeiffer), mentre i borghi medievali mostrati includono le località di castello di Torrechiara, Castell'Arquato, Soncino e Vigoleno. La veduta esterna in lontananza del borgo di Aguillon è di Castel del Monte. La chiesa al cui interno si svolge la scena finale (ricostruita a Cinecittà) è quella di San Pietro a Tuscania. Infine, molte altre scene sono state girate presso l'antico abitato di Monterano nel Comune di Canale Monterano, in provincia di Roma.
Bellissima anche la colonna sonora di Ladyhawke che fu opera di Andrew Powell, noto compositore e orchestratore famoso per avere lavorato con Alan Parsons e Eric Woolfson del gruppo The Alan Parsons Project. Nel 1996 fu poi diffusa la versione definitiva "Ladyhawke - Original Motion Picture Soundtrack", edita dalla GNP Crescendo Records che andò a sostituire la prima versione del 1985 presentando brani inediti e non rielaborati. Presenti anche due brani rielaborati da John Dowland: Scorrete mie lacrime (che fa riferimento alla scena in cui il vescovo osserva una danzatrice in giardino) e My Lady Hunsdons Allmande (quando Philippe entra nella stalla dove Isabeau si sta cambiando). La canzone sulla quale Philippe e Isabeau danzano è il Trotto, un brano composto da autore anonimo tra il XIV e il XV secolo.
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È tanto che lo voglio rivedere, poi io mi dichiaro fan di Donner! :--)
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