mercoledì 10 febbraio 2021

[Anime] Devilman Crybaby: il dolore di Akira Fudo in una versione rivisitata del manga di Go Nagai



Siamo ormai giunti ai titoli di coda per quanto riguarda l'analisi di Devilman di Go Nagai. Dopo un percorso durato quasi due anni possiamo dire (momentaneamente) fine alla meravigliosa scoperta del mondo del maestro fumetto giapponese. Il passo conclusivo riguarda l'ultima opera animata, cioè il discusso Devilman Crybaby.

Si tratta di un Ona (Original Net Anime) distribuito nel gennaio del 2018 dalla piattaforma Netflix come serie originale. La direzione di questo anime, lungo 10 episodi, fu affidata a Masaaki Yuasa ed è un adattamento molto alternativo e contemporaneo del manga originale. Infatti, Crybaby ripercorre buona parte della trama del cartaceo anni '70 ma l'ambientazione è totalmente diversa, per non parlare delle caratteristiche fisiche e caratteriali dei personaggi. La cosa però interessante è che finalmente abbiamo lo scontro tra Devilman e Satana (che a dirla tutta avevamo ammirato nel terrificante action movie del 2004). 


La trama

In sostanza, Devilman Crybaby riprende in buona parte la trama originale del manga: quindi vediamo Ryo preoccupato dal ritorno dei demoni, la fusione tra Akira e Amon, lo scontro con Sirene e altri mostri, la caccia alle streghe, la tragedia della famiglia Makimura, il tradimento di Ryo, il ritorno di Satana e tutto il resto. 

Tuttavia, molti filoni narrativi subiscono delle variazioni non indifferenti, per non parlare del fatto che vengono aggiunti personaggi nuovi, ognuno con la propria storia, ovviamente non canonica con il cartaceo. 



L'ambientazione e le atmosfere

Il manga del 1972 era ambientato in un Giappone figlio della sua epoca, quindi in un periodo compreso tra gli anni 60 e gli anni 70, dove per vivere bisognava avere un approccio diretto e fisico con il prossimo, mentre l'informazione quotidiana era basata tutta sui giornali, la tv e la radio. Devilman CryBaby è ambientato negli anni 2000, infatti notiamo tecnologie e mode del tutto lontane dalla vecchia tradizione di Go Nagai: ci sono i cellulari smartphone, internet, i computer portatali, i social network e tante innovazioni che ora appaiono del tutto normali per i nostri personaggi. 

Gli adolescenti di questo anime sono investiti dalla cultura hip-pop, dal rap, dal funky. Sono artisti di strada, vestono indumenti larghi, portano acconciature particolari e in perfetta sintonia con il nuovo millennio: sono praticamente i figli di sé stessi nati molti anni dopo. 



La caratterizzazione dei personaggi

Epoca nuova, personaggi nuovi. Yuasa non ha potuto far altro che cogliere la palla al balzo per mostrarci una veste nuova dei protagonisti di Devilman e questo lo notiamo proprio a partire dalle tre figure cardini dell'opera: Akira Fudo, Ryo Asuka e Miki Makimura. A questo aggiungiamoci anche personaggi nuovi, allargando così una banda di adolescenti che metto in risalto due cose: la difficoltà di vivere in un mondo invaso da forze soprannaturali; i problemi derivati dall'adolescenza (quest'ultimo elemento tutto sommato evidente anche nel manga).

Akira nel manga prima del sabba 

Akira nel manga dopo la fusione con Amon

Akira ad esempio ha subito delle variazioni incredibili. Nel manga, dopo l'unione con Amon, notiamo il suo cambiamento solo dallo sguardo, con le sopracciglia e le linee degli occhi molto più accentuate... diaboliche se vogliamo essere sintetici. In Crybaby invece l'Akira post sabba sembra essere leggermente invecchiato, più adulto. È diverso in tutto e per tutto da quel ragazzo innocente visto nel primo episodio: cambia lo sguardo, cambia la corporatura, cambiano i capelli. Sembrano due persone totalmente differenti. 

I nuovi Akira di Crybaby

Ciò che colpisce sono gli approfondimenti del lato caratteriale del protagonista. Akira è sensibilissimo. Piange e si commuove per tante cose ma non in maniera scontata perché riesce a trovare un significato profondo ad ogni azione che riceve. Nelle cose più piccole questo Akira vede sempre un lato buono oppure le conseguenze nefaste (ma non in chiave pessimistica). È come se avesse un dono particolare che viene notato da chi gli sta intorno. 

Nella sua versione demoniaca penso che abbiamo a che fare con una trasposizione fedele del Devilman visto nel manga ma con colorazioni che rimandano a quello dell'anime anni '70. Devilman di Crybaby mantiene il famoso verde/bluastro visto anche in altre versioni, mentre la parte bassa del corpo è ricoperto da un folto manto peloso nero. Tuttavia, è forse la versione più inquietante, spaventosa e mostruosa di sempre per via delle sue espressioni ben delineate (a differenza degli Oav dove il volto non si muoveva per nulla, restando quasi inespressivo). 

Questo Devilman per me è cazzuto!


Ryo ha subito una rielaborazione estetica importante. In Crybaby è un ragazzino biondo con i capelli a caschetto, vestito in maniera alternativa e casual, insomma tipica dei ragazzi che vivono la moda della nuova generazione. Tuttavia, qui notiamo altri aspetti importanti del personaggio: ad esempio scopriamo che lui e Akira si conoscono da piccoli, sono cresciuti insieme, è laureato e ha scoperto l'esistenza dei demoni non attraverso gli studi del padre (qui inesistente) ma del suo professore (morto per cause che conosciamo).

Ryo in Devilman Crybaby

Nella sua versione "Satana", veniamo a conoscenza della reincarnazione da demone a umano: quando era bambino (dopo che Dio abbatté i demoni sulla terra) fu trovato in Amazonia da alcuni indigeni che lo veneravano per via dei suoi poteri. Un giorno arrivò un esercito che uccise quegli indigeni e costrinsero il piccolo Satana a scappare: non consapevole della sua vera identità si trovò in Giappone, dove conobbe Akira. È la prima volta che ci viene raccontato il passato dell'antagonista di Devilman, cosa che prima non si era mai verificata (in Amon di Kinutani, conosciamo solo la storia dei demoni ma non la nascita di Ryo/Satana in quanto umano). 

Ryo nel manga

Questo Ryo è molto più intelligente, sicuro di sé, spietato e calcolatore. Manifesta una certa presa di posizione nei confronti del suo predecessore che alternava insicurezza e psicopatia in maniera violenta. Questa follia in Crybaby è più equilibrata su certi aspetti. Quando poi arriva il giorno della rinascita del capo di tutti i demoni sembra però mancare un elemento fondamentale della vecchia tradizione: sembra che Satana in questo caso voglia molto bene ad Akira ma non pare innamorato di lui come nel manga. Di sicuro però, egli si sente legato all'umano in maniera profonda perché fin da piccolo ha ricevuto un insegnamento importante: la pietà verso una creatura indifesa, quale appunto Akira che manifesta una sensibilità unica nel suo genere, tale da commuovere addirittura il re degli spiriti infernali. 

Ryo/Satana in Crybaby

Eccolo nella versione del manga 


A subire forse le metamorfosi più eclatanti è sicuramente la bella Miki Makimura. Qui ha un ruolo molto più dettagliato, diventa una delle figure più presenti e fondamentali ai fini del senso di questa serie, dove si mettono in risalto anche le problematiche degli adolescenti. Nel manga, Miki è una ragazza vivace, buffa, spensierata, nonché la personificazione dell'innocenza e della purezza. Non è particolarmente celebre tra i suoi simili, appare come una caricatura che poi si fa figura cardine con il passare delle pagine e dei capitoli, mostrandosi coraggiosa e legata ad Akira

Resta comunque molto carina!

In Crybaby, Miki ha innanzitutto gli occhi verdi, capelli poco lunghi (senza fermacapelli) ed è una ragazza attivissima. È un'abile atleta, fisico scultoreo messo ancora più in mostra rispetto al fumetto. È una vera e propria celebrità essendo la più bella della scuola e la centometrista più veloce tra tutti (anche più di un maschio). Questa Miki è carismatica, forte, volenterosa e non si fa piegare da nessuno. Questo non vuol dire che quella del manga fosse il suo esatto contrario: semplicemente tanti aspetti non si vedevano perché non riportati. 

Miki nel manga


Nella serie Netflix l'amata di Akira è tutto ciò che ogni ragazza degli anni 2000 vorrebbe essere: bella, famosa, atletica e anche ingaggiata per servizi fotografici. Tutti questi particolari saranno di straordinaria importanza per mostrare il lato più oscuro del nuovo Devilman del 2018. Qualcosa di simile lo avevamo visto anche negli Oav, dove forse la protagonista al femminile dell'uomo diavolo si palesa come una via di mezzo tra il manga e (inconsapevolmente) l'anime di Yuasa

Akira ha sempre avuto la moto. Akira è un guerriero della strada


E i bulli? La banda di Dosuroku perde un po' quel carisma visto nel manga, anche se qui li vediamo ancora più attivi nel caso della terrificante strage a casa Makimura che stravolgerà totalmente il futuro della storia. 


In Crybaby sono dei ragazzini in stile "gangsta style" anche se in realtà lo stile di ognuno di loro varie in base all'apparenza del carattere. C'è chi veste come un rapper, chi invece come una specie di pescatore di strada, chi ha i rasta, i boccoli e poi occhiali da sole coloratissimi, camice e felpe larghe il doppio. Questo tende ad annullare completamente le vecchie divise scolastiche che i personaggi del manga erano abituati a portare perennemente. 


Dopo una l'assenza notata nei tre Oav, in Devilman Crybaby assistiamo al ritorno della famiglia Makimura. Rivediamo appunto il piccolo Tare e i genitori di Miki. Nel manga, i due adulti vengono catturati e uccisi all'interno della base antidemoni perché sospettati di essere posseduti. Tare invece segue la triste sorte della sorella finendo squartato tra le mura domestiche da una banda di umani esaltati. 

In questo anime invece, Mr. Makimura dovrà combattere contro un'amara verità: vedere il figlio piccolo posseduto da un demonio e costretto a divorare la propria madre pur di sopravvivere. Colto dall'incapacità di uccidere con le sue stesse mani quell'orrore, alla fine il povero capofamiglia viene trucidato dalla squadra speciale antidemoni, mentre Devilman scappa portando con sé il piccolo Tare che alla fine non sopravviverà. Parliamo di una delle scene più crude e toccanti dell'anime. 

I Makimura sembrano più giovanili rispetto al Manga


Finalmente vediamo in maniera più estesa il volto dei genitori di Akira Fudo. Questi si sono recati in Giappone per far visita al figlio e ai Makimura. Tuttavia, una nostra vecchia conoscenza si impossesserà del padre del giovane e assorbirà la madre per farla comparire sulla sua pancia (e non il guscio come una volta): avete capito bene, si tratta di Jinmen

Quel fetentone di Jinmen nel manga


Nel manga, i coniugi Fudo non si vedono mai. Fanno la loro apparizione nel primo Oav "La Genesi" e nel secondo "L'Arpia Siren" (anche se si vede solo la madre). In tali episodi essi restano comunque vittime del perfido demone tartaruga. Inoltre, il padre di Akira appare nel primo episodio della serie tv degli anni '70. Il protagonista dovrà accettare il dolore della perdita perché si ritroverà costretto a uccidere il nemico: comunque sarebbe andata, per la sua amata famiglia non c'era ormai più nulla da fare. 


Tra i personaggi nuovi notiamo Miko e Koda. La prima è una bellissima ragazza dai capelli rossi che soffre la sua inferiorità atletica e invidia la forza di Miki. Per superarla è disposta a tutto e senza rendersene conto, durante una festa, si fonde con un demone. Avendo lei il cuore puro come quello di Akira, Miko diventa così una devilman e si unirà all'amico per combattere le forze del male. 

Second me, una così ci voleva proprio


Koda invece è l'atleta più famoso della scuola ed è un devilman anche lui. Cerca di nascondere la sua omosessualità ma nel contempo soffre per la morte del suo fidanzato. Si mostra come l'anello debole del gruppo e alla fine tradisce Akira per unirsi ai demoni: inutile dirvi che Devilman gli farà fare una brutta fine. 



Sentimenti e volti deformi

Se c'è una cosa che mi è piaciuta di Devilman Crybaby è che ha recuperato il concetto del "disegnare i sentimenti" deformando i volti dei personaggi. Nel Manga infatti, quando Akira/Devilman perde la ragione e diventava furioso, il suo volto assume delle forme strane in ogni singolo punto. Questo era il modo che Go Nagai aveva per spaventare il lettore e far comprendere lo stato del personaggio. Anche gli altri individui appaiono distorti negli occhi e nella bocca quando apprendono una notizia sconvolgente o vedono qualcosa di terrificante. Ebbene, in Devilman Crybaby c'è una scena che più di tutte mostra questo bellissimo recupero: la scena in cui Devilman vede Miki e i suoi amici fatti a pezzi. Il resto è mera storia.



Ci troviamo dunque dinanzi alla scena più straziante di Devilman a partire dal manga, passando per i tre Oav e fino a giungere a questo nuova serie. Akira in versione trasformata accusa un momento di profonda disperazione, piange e si porta le mani alla testa ma poi sembra reprimere tutto ciò per concentrare il suo odio verso gli umani in un solo e singolo istante: "andate all'inferno, voi umani". Il protagonista crea così una profonda ferita nel suo cuore e decide di mandare all'aria il suo piano di protezione degli esseri umani. Per quale motivo ora dovrebbe difendere la Terra se gli stessi abitanti si danno la caccia a vicenda? Perché questa nuova caccia alle streghe? Akira capisce che non avrebbe dovuto difendere le persone a lui care solo dai demoni, ma specialmente dalla follia psicotica dei mortali. Alla fine, sterminare gli assassini della povera Miki, uccidendo per la prima volta degli uomini.



Nel manga queste parole vengono anticipate nella scena in cui Devilman si reca alla base anti demoni per tentare di salvare i Makimura. Ormai ridotto a un colabrodo, l'uomo diavolo perde le staffe e uccide gli umani. Tuttavia questo non basta per porre fine al suo desiderio di combattere per il mondo che conosceva: accadrà poco dopo, una volta appresa la tragica fine di Miki e Tare. È per questo motivo che gli autori di Crybaby hanno deciso di sintetizzare il tutto e creare il momento più sconfortante della vita dell'adolescente, questo Peter Parker demoniaco che alla fine manderà a quel paese la convinzione che da grandi poteri derivano grandi responsabilità: tutto ciò non ha senso se non c'è partecipazione da parte dei difesi. 


I demoni

Nel fumetto originale i demoni hanno la possibilità di comparire con il loro corpo senza necessariamente unirsi con gli esseri umani (facendo ovviamente qualche eccezione per quelli di rango inferiore). Infatti Sirene, Agwell e Kaim appaiono come corpi materiali e non come spiriti privi della carne. In Crybaby invece i demoni sono immateriali e devono appoggiarsi a un corpo ospite per portare a termine la loro trasformazione che viene poi gestita a loro piacimento. La stessa Sirene e il fedele Kaim ne sono l'esempio. 

L'inedita versione umana di Sirene


Il sesso

Abbiamo detto che Crybaby è una versione rivisitata del manga di Go Nagai per epoca, atmosfere e caratteristiche dei personaggi. Ebbene, in questo caso esplode la tematica del sesso in una tutta la sua potenza, cosa che nell'opera del 1972/73 non accade: c'è stata solo una forte fascinazione del corpo femminile e in qualche caso maschile. Nel manga vediamo Miki nuda, le forme sinuose di Sirene e i demoni donna che possiedono gigantesche fauci all'altezza della zona vaginale. 



Nell'anime Netflix il sesso si scatena come non mai. Il lato demoniaco induce Akira ad essere in molti casi eccitato, fa strani sogni erotici e una mattina si risveglia nudo con la camera sporca di liquido seminale un po' ovunque. Il cattivi pensieri per un istante lo pervadono, lo costringono anche a pensare di sedurre Miki ma questo non avviene. La furia sessuale del personaggio esplode durante il combattimento con Sirene, dove addirittura inscena una sorta di stupro "aereo" durante il combattimento, lasciando Kaim scioccato mentre segue il tutto. 

La stessa Sirene si presenta come una versione estrema di Lilith, figura della demonologia cristiana simbolo di lussuria. L'arpia è continuamente vogliosa di carne, i cattivi pensieri non la lasciano mai e il suo desiderio più grande è quello di riunirsi ad Amon, finito nel corpo di Fudo. In virtù dei desideri repressi del ragazzo, lo attira in un centro massaggi e alla fine scoppia la lotta cruenta che conosciamo (pur se con connotazioni differenti). Non è un caso che la scena dello "stupro volante" abbia lasciati interdetti i più grandi fan della saga, anche io rimase un po' perplesso da quella scena che mai mi sarei aspettato vista anche l'aurea romantica e poetica che Sirene mostrerà alla fine del combattimento nelle precedenti versioni. Ricordiamo tra l'altro che nella versione originale lo scontro ebbe inizio a casa Makimura.

Dite la verità, siete invidiosi!


Koda pure è altrettanto schiavo del sesso, forse anche colto dai sensi di colpa per la fine del suo fidanzato. Miko invece si concede a un criminale che la obbliga a un rapporto sessuale, ma in realtà sarà quest'ultimo a cadere nella sua trappola e a finire ucciso dalla giovane (già unitasi con un demone). 


Considerazioni

Devilman Crybaby è una serie che ha avuto molto successo ma che ha diviso la critica e soprattutto gli appassionati delle storie dell'uomo diavolo. Per molti fan accaniti di Go Nagai è quasi accostabile a un mero atto di blasfemia verso quel manga considerato un po' come il padre di tutti gli shonen. Per altri invece è stato un prodotto godibile, interessante forse anche necessario visto che è l'unica opera completa legata al titolo in questione. 

Avete letto bene. Questo anime è senza dubbio l'unica vera trasposizione completa e definitiva di Devilman non solo perché il progetto degli Oav è finito male ma anche perché Crybaby ha un significato particolare: mettere in primo piano tutto il dolore, la sofferenza e la dannazione del suo protagonista. In questa versione vediamo i dolori del giovane Fudo come non mai. Le violenze fisiche e psicologiche a cui è sottoposto sono di intensità maggiore a differenza degli schemi precedenti. Lo vediamo addirittura in un formato "Gesù Cristo" quando si rivolge ai mortali per fargli capire chi sono gli uomini diavolo e cosa possono dare al mondo: sono fatti di carne demoniaca ma hanno il cuore immenso come quello di un essere umano (se, vabbe!).



I suoi tentativi di bontà e altruismo vengono sempre vanificati dal cinismo di Ryo e dalla cattiveria dei demoni. Memorabile è non solo il combattimento contro Sirene e Jinmen, ma anche quello con Xenon: una serie di botte da orbi inedita, mai vista prima se non nella serie degli anni '70 (quando Xenon era Zenon, il generale dei demoni). Questa serie tv è concentrata sul tema dei sentimenti e delle conseguenze nefaste che essi possono sviluppare quando tutto va male. Per questo motivo Crybaby si può considerare come un ottimo prodotto e il miglior adattamento al vero Devilman di Go Nagai. Dimenticate gli Oav (che pur se fatti bene sono inespressivi e meno avvincenti), dimenticate Amon di Kinutani e non fatevi venire in mente di sostenere che Grimoire sia meglio del suo archetipo: Devilman Crybaby è il ritratto del male e della sofferenza secondo Nagai ma con una visione più estrema, essendo cambiati anche i tempi.

Una delle scene più inquietanti dell'anime


Del resto negli anni '70 certi contenuti avevano un impatto diverso. Oggi per noi L'Esorcista (per fare un esempio) è come bere un bicchiere d'acqua. È stato questo il motivo per cui Yuasa ha lavorato su qualcosa di diverso senza però allontanarsi più di tanto dall'incipit principale del fumetto. La pazienza di Akira viene messa continuamente alla prova, fino a quando non manda tutti a quel paese e si dedica al sentimento di vendetta contro Satana.

Finalmente, dopo anni di attesa, dopo quella immensa porcata del film datato 2004, abbiamo il nostro meritato scontro tra Devilman e Satana. Tutti sappiano come andrà a finire ma almeno abbiamo visto il nostro eroe mollare qualche mazzata ben assestata a quella faccia bionda che sintetizza la malignità di un essere meschino, scorretto e che continua a professarsi come un angelo, come un dio. Devilman lo combatte con una furia smisurata, nettamente superiore rispetto a quanto visto in precedenza. Eh sì perché ci sono delle differenze anche in questo.

Ecco il mostro vero e proprio!


Il Devilman di Yuasa è decisamente più terrificante delle altre versioni animati e resta giusto qualche gradino al di sotto di quello del manga. Le sue espressioni, le sue urla la sua disperazione sono il manifesto dei desideri dei fan, cioè tutto quello che avrebbero voluto vedere da parte del loro personaggio preferito. Ci sono alcune scene, come quella della prima trasformazione durante il sabba, che lasciano lo spettatore inchiodato allo schermo, affascinando e colpendolo con un brivido sulla schiena nello stesso istante. Emana "diabolicità" da tutti i pori, da ogni sorriso, da ogni colpo. Facendoci caso, per alcuni episodi il volto di Devilman nei primi episodi non ci viene mostrato con grandissima chiarezza, c'è come un senso di suspense nel rivelarlo ai fruitori della serie. In seguito ecco la materializzazione dei peggiori incubi dell'uomo perché ci sono stati dei momenti in cui il nostro Akira è stato più terrificante e spaventoso di un demone vero. 

Per questo non si può ignorare l'importanza che Devilman Crybaby abbia avuto in relazione alla filosofia del mastro Go Nagai

LEGGI ANCHE:

  • Devilman Vol.1: L'eredità di Paura. Il mesozoico, Dante e il sabba nella Genesi di Nagai;
  • Devilman Vol. II: lo scontro con l'arpia Silen tra demonologia, mitologia ed eros;
  • Devilman vol. III: vecchie e nuove guerre, al via l'era del terrore;
  • Devilman vol. IV: una nuova età oscura tra follia umana, guerre totali, razzismo e l'Apocalisse di Giovanni;
  • Devilman vol. V: l'idea del male di Nagai e il ciclo dei vinti;
  • Amon: il manga che racconta le origini di Devilman
  • Devilman Anime: la prima serie dedicata alle avventure dell'Uomo Diavolo
  • Devilman, la Genesi: l'inizio della storia nel primo Oav tratto dal manga di Go Nagai
  • Devilman - L'arpia Silen: trama e differenze tra il secondo Oav e il manga
  • Amon - The Apocalypse of Devilman: l'ultimo Oav che rompe gli schemi della trama
  • [Anime] Devilman Crybaby: il dolore di Akira Fudo in una versione rivisitata del manga di Go Nagai
  • 6 commenti:

    1. Splendida retrospettiva. Ho considerato questa serie altalenante, ma decisamente con più aspetti positivi che negativi. Il restyling di Akira l'ho trovato perfetto, con il netto cambiamento fisico. Mi piace anche la nuova Miki. Miko e Koda invece non mi sono piaciuti un granché. La scena della reazione di Devilman davanti ai corpi mutilati di Miki e company, nonché il combattimento finale sono perle dell'animazione giapponese moderna. Comunque è una serie da guardare tutta almeno una volta.

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      1. hai voglia! Io penso che Devilman Crybaby debba essere capito partendo dalle quinti, dalla sua realizzazione. Penso che abbia un significato molto più grande ed elevato rispetto a quello che vedono gli altri. La sua reazione alla morte di Miki, con il doppiaggio giapponese e gli effetti sonori modificati, è una delle scene più belle mai viste negli anime!!!

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    2. Non sono una esperta di Devilman ma ho potuto leggere il manga e ho visto questa serie che ho davvero apprezzato.
      Non solo ho trovato l'ambientazione moderna ben ricontestualizzata (quindi dimostra che il tema base nel tempo è sempre attuale) ma mi è molto piaciuto vedere quanto, nonostante tutto, sia rimasta fedele al manga portando addirittura qualcosa in più.

      Ovviamente non potrei mai mettermi a disquisire con esperti e fanatici che non l'hanno apprezzata perché io non sono così "esperta" ma cmq il mio parere è molto positivo.

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      1. io sono un fanatico di Devilman e devo dire che Crybaby m'è piaciuto abbastanza

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    3. Una delle migliori serie anime del 2018, ho trovato inverosimile e grottesca la reazione di molti vecchi fan (come me) che non hanno accettato questa versione. Per me DCB è semplicemente la migliore cosa che è accaduta a Debiruman dai tempi dei due OAV di Komatsubara. Credo che sia l'adattamento definitivo.

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      1. Da come avrai potuto capire lo penso anche io. Chi dice che questa serie è orrenda si vede che è troppo legato alla vecchia trama del manga. Tuttavia, mantenere la stessa ambientazione epocale sarebbe stato un rischio ai fini del successo della trama

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