Nostalgia - Il mago pancione Etcì: un vecchio anime su un genio pasticcione. Quest'opera andò in onda in Italia a partire dagli anni '80.
Ve lo ricordate l'anime "Il mago pancione Etcì"?
I canali locali sono stati in passato una vera fonte inesauribile di anime e cartoni animati che le generazioni di oggi non possono nemmeno minimamente immaginare (nulla togliendo al presente ovviamente). Quando poi ci fu l'avvento di Junior tv le cose si fecero ancora più interessanti e tra i tanti anime giunti dal Giappone in Italia c'è anche "Il mago pancione Etcì", cioè le avventure di un genio pasticcione e del suo piccolo amico Kanchan.
Il 5 ottobre 1969 Hakushon Daimaō (tradotto letteralmente "Il Grande Demone Etcì") fece la sua prima apparizione sul piccolo schermo nipponico, occupando il tempo libero dei bambini fino al 27 settembre 1970. Questo anime fu partorito dalla mente di Tatsuo Yoshida, il quale i più esperti ricorderanno per Judo Boy, Le avventure dell'Ape Magà, Kyashan e altri capolavori intramontabili dell'animazione. La produzione fu affidata alla storica Tatsunoko Production che aiutò l'autore a creare una serie completa composta da 52 episodi, ognuno dei quali diviso in due parti con storie e situazioni sempre differenti. La trasmissione delle puntate fu eseguita sull'emittente televisiva Fuji Tv.
In Italia, "Il mago pancione Etcì" giunse molto più tardi, per la precisione nel 1983. Ad acquisirne i diritti furono in particolare le tv locali e poi Junior tv che portarono la serie nella case degli italiani fino alla fine degli anni '90, riproponendolo con una certa regolarità fino a quando non sparì come altri cartoni di vecchio stampo. La composizione della sigla fu affidata al bassista Mario Scotti e ai figli Andrea e Sabrina che la cantarono. Successivamente Flavio Carraresi produsse un 45 giri distribuito dalla RCA. Il direttore del doppiaggio fu invece l'immancabile Giovanni Brusatori che si avvalse delle vicu di Bruno Cattaneo e Gabriella Andreini per doppiare Etcium e Kanchan.
Kanchan è un ragazzo vispo ma anche molto sfortunato. Il ragazzino è follemente innamorato di una sua compagna di scuola, tuttavia ha grandi difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti. Un giorno si reca nella soffitta della propria abitazione e trova uno strano vaso: a causa della polvere Kanchan starnutisce e all'improvviso quel vaso si rivela come lampada magica. Ecco che sbuca il nostro Etcium (nell'anime in realtà è chiamato così nonostante la sigla pronunci un altro nome).
Etcium può essere dunque evocato solo tramite starnuti, mentre sua moglie con il singhiozzo e la figlia con uno sbadiglio (Sbadiglio tra l'altro è proprio il suo nome). Tra Etcium e Kanchan nasce una grande amicizia, quindi il genio gli promette il massimo aiuto durante la vita quotidiana. Il problema però è che Etcium, quando esaudisce i desideri e compie magie, finisce per combinare guai e a peggiore le cose sia per lui sia per il ragazzo. Dietro a ogni puntata però c'era un significato: nella vita si ottiene ciò che si desidera solo con il duro lavoro e non usando scorciatoie. Inoltre, emerge che il vero potere del protagonista consiste nella sua straordinaria capacità nel farsi volere bene da Kanchan.
Il personaggio poi si rivela molto goloso di polpette che infatti mangia a quantità industriali. Non a caso sua moglie è la cuoca ufficiale del regno della magia e quindi Etcium è abituato a trattarsi piuttosto bene in fatto di cibo. Piccola curiosità: la formula magica pronunciata dal mago pasticcione nell'edizione italiana è "Auli Aule Tulilem Blem Blu", chiaro riferimento a una canzone del 1961 di Adriano Celentano.
Non vanno però dimenticati anche due spin-off, cioè Akubi Girl e Genie Family 2020. La prima serie è dedicata a Sbadiglio che in questo caso viene chiamata con il suo nome originale (Akubi appunto) anche dell'edizione italiana. La seconda invece è più che altro un reboot realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario dell'anime. Se proprio vogliamo abbondare vi dico pure che "Il mago pancione Etcì" è presente all'interno dei videogiochi Tatsunoko vs. Capcom: Cross Generation of Heroes (selezionabile purtroppo solo nella versione giapponese) e in Tatsunoko vs. Capcom: Ultimate All Stars.
Tornando all'anime, concludo dicendovi che il finale è un po' triste ma preferisco non dire nulla perché oggi anche la Divina Commedia di Dante rischia di essere inserita nella lista dell'allerta spoiler. Quindi, se riuscite a recuperare questa serie, godetevela. Intanto vi lascio il video della sigla:
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Qualcosa raffiora, ma è di quando ero proprio piccolo, però boh..
RispondiEliminaIo lo ricordo perfettamente perché come tanti altri cartoni di quel periodo veniva trasmesso e recuperato a raffica.
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