mercoledì 8 settembre 2021

Spider-Man Integrale di DeMatteis 8: "Il bambino dentro - Ferite". Recensione


Catapultatevi tutti in edicola perché è uscito l'ottavo numero di Spider-Man Integrale firmato DeMatteis con tre nuove straordinarie storie che fanno da sequel a "L'Ultima Caccia di Kraven" (che potete leggere nei primi due volume della collezione). I tre albi contenuti all'interno sono: "L'Anima del Cacciatore" (The Amazing Spider-Man del 1992); "Il Bambino dentro capitolo 1: dal profondo" (Spectacular Spider-Man 178 del 1991); "Il Bambino dentro capitolo 2: ferite" (Spectacular Spider-Man 179 dell'agosto 1991). Le matite e le chine di questi tre capitoli furono realizzati da Sal Buscema, Mike Zeck e Bob McLeod.
L'anima del cacciatore

Peter Parker è costretto a combattere contro un incubo del passato, cioè il terrificante scontro con Kraven che per poco non lo portò alla pazzia. In quella saga, Spidey fu sotterrato in una bara per due settimane e alla fine ha dovuto fare anche i conti con il suicidio del Cacciatore, la cui anima lo perseguita con lo scopo di cercare un po' di pace.


Tessiragnatele avvierà dunque una lotta con sé stesso e contro le visioni di Kraven per cercare di lasciarsi alle spalle un'esperienza che continua a incidere sul suo vissuto, anche nel rapporto con la moglie Mary Jane che si rivela figura preziosa per la sua sanità mentale. La cosa che colpisce il lettore è il fatto che Spider-Man nutre un forte senso di colpa per la morte di tutte le persone che nel bene o nel male hanno fatto parte della sua vita: Zio Ben, Gwen, i suoi genitori e addirittura lo stesso Kraven. 


I sentimenti di odio sembrano mutare in rispetto, a tal punto da convincere il nostro eroe a combattere per l'ultima volta contro lo zombie del suo ex persecutore per poi abbracciarne lo spirito: è il momento di redenzione e purificazione per ambo i personaggi. Tuttavia, la cosa non finisce qui perché ci troviamo davanti a un volume molto psicologico, il cui scopo e investigare nella parte più profonda e recondita del sub conscio del protagonista.


Il bambino dentro capitolo 1: dal profondo

A questo punto ricompare Vermin, una delle figure principali dello Spider-Man di DeMatteis che ha avuto un ruolo fondamentale in "L'Ultima Caccia di Kraven". Vermin è scappato da un centro psichiatrico dove la dottoressa Ashley Kafka stava provando a prendersi cura di lui affinché il suo lato umano potesse riemergere. 


Vermin è molto diverso dai primi due volumi dell'Integrale e in effetti ha pietà per un bambino. Egli sta cercando di non dimenticare l'affetto e gli insegnamenti della dottoressa: quindi sviluppa un forte desiderio di amore ma ha problemi nell'accettare sé stesso e tutto ciò che l'ha portato a diventare il mostro terrificante che è. 


Il bambino dentro capitolo 2: Ferite

È collegato con la storia precedente ed è qui che la trama raggiunge il suo climax di maggior spessore. Vermin sta combattendo contro sé stesso, così come anche Spider-Man che da un lato vorrebbe ucciderlo ma dall'altro sa che forse c'è una speranza di salvarlo.

I problemi di Vermin si rispecchiano anche nella vita quotidiana di Peter Parker: dopo aver superato il trauma di Kraven, adesso deve chiudere i conti con l'ultima pagina di un libro che lo collega ancora al Cacciatore. Vermin è la testimonianza vivente che l'umanità dell'arrampicamuri non è svanita. Tuttavia, quest'ultimo rappresenta una pericolosa costante per il padrone dei ratti. 


I capitoli del bambino perduto danno spazio a un'importante riflessione sulla filosofia morale inclusa nella sceneggiatura. Si può recuperare un personaggio decisamente corrotto come Vermin? Cosa è rimasto dell'infanzia tormentata di Edward (questo il suo vero nome) e delle torture subite per mano del Barone Zemo? Questo va a collegarsi con un altro bambino, quello che dimora dentro Harry Osborn, il quale è tornato sulle pagine dell'Uomo Ragno in qualità di padre e marito tormentato dalle influenze negative dello spirito paterno, Norman Osborn. 


Spider-Man Integrale di DeMatteis
torna il 30 settembre con il numero 9 e uno straordinario ritorno.

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2 commenti:

  1. Insieme a L'ultima caccia di Kraven è il mio story arc preferito di De Matteis.
    Non a caso sono gli unici speciali del ragno che all'epoca non mi sono venduto.

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    1. E hai fatto bene. Le storie di DeMatteis collegate a Kraven e Vermin sono capolavori. Inoltre sono albi più ragionati e più incentrati sulla psicologia dei personaggi. Belli davvero. Per questo motivo, questo mese, ho preferito leggere prima questo e poi il Superman di Byrne.

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