Diabolik Inedito Anno LXI n.10 - Prossimi alla fine: ecco la recensione della seconda parte di una storia che si concluderà a novembre, a 60 anni esatti dalla nascita del re del terrore.
Prossimi alla fine: la seconda parte della fine di Diabolik
È in edicola e in fumetteria il decimo albo inedito di quest'anno di Diabolik: "Prossimi alla fine" è la seconda parte di un'intricata storia che avrà la sua conclusione il prossimo mese, a 60 anni esatti dalla prima uscita del fumetto più "diaboliko" della storia. La maestrale sceneggiatura porta naturalmente il nome di Tito Faraci, da un'idea di Alfredo Castelli. Riccardo Nunziati ha invece realizzato i bellissimi disegni di questo avvincente thriller diviso in tre parti.
La trama in breve (no spoiler)
Nell'albo di settembre, "L'inizio della fine", abbiamo visto Diabolik ed Eva Kant finiti in carcere nella Repubblica di Capomar, nonostante i loro crimini in quel territorio non abbiano alcun valore. La coppia era sparita da Clerville dopo aver fallito un colpo ai danni di Antonio Baumann e la loro presenza è finita (per colpa di qualcuno) a trascinarli in gioco mortale nel territorio straniero. Purtroppo, Diabolik troverà la morte dopo essere stato sgozzato in cella.
Nell'albo di ottobre, invece, Ginko decide di partire per la Repubblica di Capomar per fare chiarezza sulla fine del suo acerrimo nemico: dietro la morte di Diabolik c'è qualcosa che non torna e inoltre bisogna indagare anche sul destino di Eva Kant (quale sarà in questo numero?). Tuttavia, l'ispettore della polizia di Clerville dovrà stare attento e guardarsi le spalle.
Recensione
"Prossimi alla fine" è un albo scritto e disegnato per Ginko: in questa storia emerge il profondo legame che lo univa a Diabolik, nonostante siano stati sempre nemici. Ginko nutre rispetto e nel contempo amarezza nei confronti del re del terrore perché la sua fine rappresenta per il poliziotto l'inizio di una vita piatta e mediocre. In poche parole per lui combattere il crimine non sarà più come prima. Diabolik era un supercriminale che dava pepe alla carriera di Ginko, così come l'inafferrabile criminale era consapevole che egli stesso non poteva esistere senza la sua controparte buona. Ginko e Diabolik, il bianco e il nero, il bene e il male.
Inoltre, è chiaro che Ginko sia rammaricato non solo per non aver posto con le sue mani fine alle malefatte di Diabolik ma soprattutto per aver appreso della sua morte in quanto galeotto comune. Se Ginko dovrà vivere senza di lui allora tanto darsi da fare per scoprire la verità perché solo così potrà mettere veramente un punto sulla guerra mai conclusa contro Diabolik: i ricordi lo tormentano, gli inseguimenti del passato gli provocano nostalgia. Una volta Ginko avrebbe voluto vederlo marcire in carcere, non è nemmeno mai stato favorevole alla ghigliottina (pena di morte che a Clerville era stata abolita e lasciata "aperta" solo per Diabolik) ed è proprio per questo che il nemico trovò in lui un avversario da non uccidere, ma addirittura da salvare se necessario.
Nonostante il poliziotto sia l'assoluto protagonista di questo albo, Diabolik ed Eva Kant non sono del tutto assenti, anzi. Diabolik ha lasciato un potente ricordo nel mondo sia in maniera negativa sia in maniera (addirittura) positiva. Qualcuno lo accosta a Robin Hood, qualcun altro a uno spietato assassino privo di valori. Ginko continua a tormentarsi che un genio del genere sia andato all'altro mondo così all'improvviso, con una fine misera e indegna. Molti sono i quesiti che lo affliggono: ricostruzioni, confessioni, autopsie sono tutti elementi sui quali il detective può limitatamente visionare a causa di una presunta (ma possibile) cospirazione ai danni di Eva Kant e Diabolik. Qualcosa di corrotto e oscuro si nasconde dietro ai fili di una trama da capogiro, una trama che vede lo stesso Ginko coinvolto in un circolo vizioso che potrebbe indurlo alla pazzia ma anche a perdere qualcosa di molto importante.
Come se non bastasse anche la politica tende a metterci il suo, specialmente in virtù dei rapporti non idilliaci tra Clerville e la Repubblica di Capomar. Avvocati, giornalisti, secondini, il direttore del carcere e altre figure sono i demoni contro cui Ginko dovrà combattere non solo per la verità su Diabolik ma anche per dare un ultimo senso alla sua carriera da poliziotto.
I disegni sono belli ed esprimono per bene quel genere noir/giallo/poliziesco tipici del fumetto di casa Astorina. C'è molto realismo ma anche un pizzico di follia dietro al lavoro di Faraci e di Nunziati. Come andranno a finire le cose? Che n'è stato di Eva? Ginko riuscirà a risolvere un caso di scalpore mondiale? Ma soprattutto Diabolik può essere realmente morto? Al di là di ogni possibile risposta scontata, il prossimo mese verremo tutti a conoscenza della verità con il numero 11 del 2022, "Tutto ha una fine". Inoltre, con l'uscita del primo novembre, Astorina lascerà in regalo anche un albetto inedito di Diabolik, cioè "Colpo alla rinascete".
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