Super Mario Bros è senza dubbio uno dei videogiochi che abbiamo amato di più e il suo successo è stato tale che, nel tempo, ha convinto la Nintendo a riproporre nuovi capitoli (con conseguenti gadget, giocattoli e articoli di vario genere) disponibili ancora oggi sulle console dell'omonimo marchio di ultima generazione: Super Mario Bros, Super Mario Bros 2, Super Mario Bros 3, Super Mario Land, Super Mario World, Super Mario Land 2, Super Mario 64 e tanti altri ancora fino ad arrivare all'ultimo Super Mario Odyssey per Nintendo Switch. Dalle sale giochi alla Nintendo il passo è sempre stato breve e anche chi non è stato un amante estremo della nota azienda giapponese ha potuto passare un po' del proprio tempo libero nel meraviglioso mondo di Mario.
Nel 1993 i registi Rocky Morton, Annabel Jankel, Roland Joffé e Dean Semler decisero di girare un film su Super Mario Bros, realizzando una pellicola che però aveva ben poco in comune con la trama originale: dimenticate gli otto mondi, i funghi che danno poteri e vite, dimenticate le tartarughe e i Goomba (quelli veri), così come la principessa Peach e il vero Boswer.
La morte di Topolino: la leggenda del suicidio nell'episodioperduto. Ecco la tanto chiacchierata storia diffusa sul sito internet di Youtube.
Ecco l'episodio della morte di Topolino: realtà o leggenda?
Topolino è sicuramente uno dei personaggi più amati e rappresentativi del mondo dell'intrattenimento, infatti, a novant'anni esatti dalla sua nascita, continua a riempire le nostre vite con le sue interessanti storie grazie a un incalcolabile numero di cortometraggi, lungometraggi e vivaci fumetti ancora oggi acquistabili in edicola. Eppure, come in molti sapete, da un bel po' di tempo sul web gira un video del leggendario topoantropomorfo (nato dalla matita di WaltDisney nel 1928) protagonista di una situazione tanto macabra quanto raccapricciante ma che di certo lancia un'importante riflessione su alcune tematiche che tra poco vedremo.
Che il ripostiglio di casa mia fosse ancora pieno di meraviglie legate alla mia infanzia è un fatto risaputo, ma arrivare a credere che sia il Paese delle Meraviglie allora mi fa capire che a 32 anni una persona può essere ancora capace di stupirsi.
In un angolo di un armadio ho trovato una collezione che pensavo perduta, cioè i videogiochi in formato floppy disc del mio Amiga600, tutti contenuti all'interno di uno scatolo un tempo appartenuto a un joystick. Ebbene, la stragrande maggioranza di essi sono riusciti a sopravvivere alle intemperie del tempo e non hanno perso né colore né impatto visivo. Purtroppo, non ho avuto modo di provarli dato che dovrei mettere tutto sottosopra per montare il vecchio pchome e rituffarmi in lungo viaggio nel passato.
Ad ogni modo, convinto di non avere più questi piccoli reperti, tempo fa pubblicai un articolo,Commodore Amiga 600 i miei primi videogiochi (Parte I), dove provai a parlare dei videogiochi a cui più era legato cercando di sfruttare la memoria e le risorse del web. Adesso però posso continuare il mio piccolo lavoro e riprendere da dove ero rimasto.
Anno 1998, i mondiali di calcio in Francia sono ormai vicini e la nazionalebrasiliana è considerata come la favorita per la vittoria finale, oltre a essere catalogata come la squadra più forte in assoluto.
Ronaldo, Romario, Leonardo, Denilson, Rivaldo, Cafu, Roberto Carlos, Dunga, Aldair e tanti altri erano i giocatori che ogni ct avrebbe voluto avere a disposizione in quel periodo, specie se si tiene conto che quel Brasile era anche campione in carica e che di lì a poco avrebbe disputato tre finali consecutive. Erano gli uomini del momento, ognuno militante in un club importante, ognuno super titolato campione, ognuno desideroso di non fermarsi mai.
In quell'anno, proprio in occasione dei mondiali, la NikeFootball mise in piede uno spot straordinario intitolato "TheAirport", dove gli uomini di MarioZagallo diedero vita a un divertente siparietto che accese ulteriormente la già calda aria che si respirava in quei giorni ormai lontani e carichi di nostalgia.
Per circa due giorni ho pensato se valesse la pena dedicare un post al compianto StanLee. Certo, un blogger con la passione del fumetto non può non parlare di zioStan, sarebbe come chiedere alla buon'anima di GianniBrera di non raccontare il calcio.
Tantissimi sono stati gli articoli, gli omaggi e i pensieri al creatore di alcuni dei più grandi supereroi dell'universo Marvel, anche da parte di chi non lo conosceva per nulla, a tal punto da ricordarlo come il padre di Batman... Batman?Vabbè, è risaputo che ormai gli ignoranti e gli imbecilli avranno sempre parola in capitoli di libri che non hanno mai letto (ammesso che sappiano anche leggere).
La scomparsa di StanLee mi ha un po' messo a disagio, forse per via del personaggio che era, per i tanti cameo all'interno dei film Marvel o perché era semplicemente uno di noi. Insomma, StanLee per arrivare dov'era arrivato è stato prima di tutto un ragazzo pieno di sogni e speranze, uno che certamente sapeva il fatto suo. Ha creato uomini eccezionali con super-poteri e super-problemi, ma ai nostri occhi Spiderman, Hulk, IronMan, Daredevil e gli X-Men (o meglio alcuni di loro) saranno sempre la materializzazione cartacea di tutto ciò che ogni ragazzino ha sempre desiderato essere.
Manga - Devilman di GoNagai (vol. 4): una nuova età oscura tra follia, guerre, razzismo e l'Apocalisse di Giovanni. Eccoci alla quarta della nostra analisi e recensione.
L'oscurità del mondo in Devilman: il manga di Go Nagai esprime delle idee
L'Armageddon è ormai vicino. Il mondo sta per conoscere l'invasione dei demoni e il genere umano sembra impreparato a fronteggiare una minaccia così grande, soprannaturale, sconosciuta ma soprattutto... demoniaca.
Nel quarto volume di Devilman, GoNagai non solo da il via alla propria visione dell'Apocalisse ma recupera anche quei riferimenti alla cultura del mondo occidentale che risulta tanto onnipresente nei primi due volumi quanto assente nel terzo: religionecristiana, demonologiacristiana e Medioevo europeo faranno nuovamente la loro comparsa lungo le tavole del mangaka grazie a una nuova epoca oscura (ricordarsi quella del XVI secolo) che introduce i versetti dell'Apocalisse di Giovanni.
È possibile consultare un'ampia introduzione al mondo dei demoni e l'analisi completa di tutta l'opera al seguente link:
E la triste orchestra del cupo maestro
fa il suo ingresso sul palco della vita
Le lacrime del sibilante violino
Il lamento dell'arrendevole contrabbasso
Il boato assordante dello strepitante tamburo
Il fulmineo battere dei sediziosi piatti
Il brontolio insistente del grasso trombone
L'urlo furioso del solitario oboe
La voce rassegnata del fioco violino
Le note afflitte dell'errante pianoforte
Su nel cielo, come l'ira di Dio
l'attempata mano del tetro maestro,
la bacchetta sui capi dei musicisti
come la falce di chi indossa l'abito nero
si strappan via le note
si buttan giù le teste
le anime van vagando,
inseguendo i fugaci suoni
di vite abbandonate al fato
e all'amore che fugge
e mai più torna nella casa del cuore
La triste colonna sonora della mia vita
è tutta qui
tra i fantasmi del passato
le cose perdute
e il mondo che fa solo da contorno
a milioni di visi pallidi
dalla morale assuefatta alla modernità del male
e dagli ostacoli dell'eterno giudizio divino
La melanconiche sinfonie dei ricordi
di quell'angelo dal viso di bambina
dei capelli che sanno di fiori di pesco
di quell'aurea celestiale
che fugge e si dissolve tra le mani
lasciando il buio sui palmi
e l'angoscia oltre le porte del cuore.
Mi butto nelle memorie del fuoco
che nella notte fredda
e nel crepuscolo del cuore
bruciano come le fiamme
che ardono l'Inferno
Il nulla sotto i piedi
Il buio davanti agli occhi
Il caos nella testa
I demoni nel cuore
Va tutto bene... vai avanti e oltrepassa la siepe
Il nero corvo osserva dall'alto
I topi si rifugiano
I gatti cacciano
I ratti osservano
I cani ringhiano
Il giaguaro sorveglia il suo frutteto
Le tenebre avvolgono il mondo
Silenzio assordante
Gli alberi muoiono
I rami ti indicano la via
Ma la luce non c'è
E la luna va via
L'uomo senza volto appare nel bosco
con l'abito da morte tende la bianca e scheletrica mano
Il fanciullo lo fissa e attende ignaro Azrael
che passa e tutto porta via
La follia distrugge i popoli
E intanto il diavolo balla sul mondo
Mentre gli uomini aspettano gli angeli
L' amore che strugge
La donna che fugge
Gli amici che vanno
Il padre che invecchia
La madre che muore
Il fratello che lotta
La vita sorride ai bugiardi
Chi ride inganna chi piange
Chi piange deride sé stesso.”
Cosa sarà mai un sentiero spinato
Quando il cuore sovrasta la ragione?
I dolori dell'anima
Le ferite dello spirito
Nulla fa più male di un cuore che piange
Saranno le stelle a dare risposte
Saranno quelle spente a riaccendere la speranza
Alzati e cammina
La vita riparte proprio ora
La vita comincia proprio qui.
Cari amici e lettori,
per la seconda volta in una settimana Facebook mi impedisce di interagire con i gruppi e le pagine, per questo motivo il blog sarà fermo fino a lunedì 12 novembre con nuovi post e nuove interazioni. Approfitterò di questo periodo per lavorare sul miglioramento del blog e per conoscere quanta più gente possibile per estendere i miei orizzonti. Per qualsiasi cosa potete aggiungermi su Facebook (mi trovate sempre come Pakos D. Early), su Instagram e Twitter, oltre a mettere like alla pagine de "La Puteca di Pakos" e aggiungervi all'omonimo gruppo.
Per tutto il resto, grazie a tutti voi che mi state dando un aiuto prezioso affinché il mio blog possa crescere sempre di più.
A presto
Pakos D.Early
In queste settimane, mentre ero intento a fare un po' di pulizia all'interno del mio ricchissimo ripostiglio, mi è capitato di imbattermi in uno dei tanti bei ricordi della mia infanzia. Un giocattolo, anzi due giocattoli, contenuti in un unico scatolone che ho custodito così gelosamente fino a scordarmelo completamente: Dragonzord più GreenRanger della fortunata serietv anni '90 dei PowerRangers.
Ottocalciatori di livello internazionale, una spiaggia, un pallone e BossaNova di QuincyJones: si tratta di TheBeach, il secondo leggendario e nostalgico spot della Nike Football girato nel 1997. Dopo il grande successo ottenuto due anni prima da Cantona, Maldini e compagni grazie a GoodvsEvil, questa volta ci troviamo in una caldissima spiaggia di Tenerife, in Spagna, in una partita di beachsoccer che vede coinvolti alcuni di quei calciatori considerati come i talenti più promettenti del calcio di fine anni '90 e inizio 2000.
Una squadra è composta da Ronaldo (il fenomeno), BoboVieri, LuisEnrique e ArielOrtega mentre dall'altra parte troviamo RobertoCarlos, HernanCrespo, IbrahimBa e NwankwoKanu. I nostri otto campioni si sfidano per un'intera giornata (racchiusa in circa un minuto) a suon di giocate, mezze sforbiciate, colpi di testa, cannonate imprendibili e qualche siparietto divertente.
Si conclude la Death In Music anni '70 dedicata alle morti più tragiche, tristi, maledette e inaspettate del panorama musicale di quel periodo. Fino ad ora abbiamo parlato delle premature scomparse di numerosi artisti legati soprattutto al mondo del rock e del soul come i leggendari JimMorrison, JimiHendrix, JanisJoplin, RoryStorm e alcuni membri dei Byrds.
In questa mia personale rubrica vediamo gli anni 70' volgere al termine con una lunga serie di eventi nefasti che cambiarono per sempre la storia della musica, facendo quasi da preludio a una sorta di maledizione che vedrà sempre più volti noti della musica passare a miglior vita. Il decennio in questione, riprendendo la storia dal 1974 fino al 1979, vedrà l'addio del re del rockElvisPresley, la tragica scomparsa di alcuni membri dei Lynyrd Skynyrd e l'addio precoce di un talento sterminato come quello di SidVicious.
Tutte figure iconiche che hanno segnato profondamente almeno due generazioni e che oggi rientrano di diritto nella leggenda. Oltre a loro, vanno menzionate anche le dipartite di Cass Elliot, Dave Alexander, Tim Buckley, Keith Relf, Tommy Bolin e Keith Moon.
Il cinema è da sempre la materializzazione dei nostri sogni grazie al fatto che è l'unico strumento di intrattenimento (a parte la tv) capace di dare a una storia tutto quello che serve: sonorità, dinamicità ma soprattutto realtà.
In quanti spesso abbiamo pensato a una proiezionefilmica del nostro fumetto o manga preferito, di un libro che ci ha tanto affascinati oppure di una cartone animato o anime che ci è piaciuto così tanto da diventare un'ossessione? Ebbene, a volte è meglio non desiderare cose simili, soprattutto se l'opera è tanto complessa quanto lunga da poter essere racchiusa in una singola pellicola cinematografica.
Il problema tuttavia non è da ricondurre solo ai tempi di produzione cinematografica ma in particolar modo al budget che una major può avere a disposizione, concretizzando spesso la scellerata idea di realizzare adattamenti scadenti e lontani anni luce dalla trama originale di un prodotto, così lontani da stravolgere ogni particolare di quell'opera e tirare fuori qualcosa che si trova a metà strada tra il basfemo e la violenza psicologica.
Uno degli esempi più eclatanti riguarda Hokuto No Ken, cioè il mitico Ken Il Guerriero, probabilmente l'anime che ha lasciato maggiormente il segno negli anni '80 per le tematiche profonde che gli hanno permesso di essere più volte recuperato nel tempo con nuovi manga e nuovi adattamenti animati. Un vero e proprio cult, un mito intramontabile che nel 1995 fu lanciato nel mercato home video dal regista TonyRandel (Hellraiser II) con il titoloFistOfTheNorthStar(in italiano Il Ritorno di Kenshiro).
La saga dei Mishima continua con nuovi interessanti risvolti, spettacolari colpi di scena e ritorni straordinari. Tekken4 si è concluso con la vittoria canonica di HeihachiMihima, il quale ha tuttavia fallito nel piano di catturare Kazuya e Jin per i suoi esperimenti sul gene del diavolo. Nonostante l'ennesimo raggiro di suo nonno che gli ha impedito di poter completare la sua partecipazione al torneo, Jin incontra per la prima volta suo padre, ingaggiando uno scontro che lo vedrà vincitore su entrambi i parenti.
Qui si ferma la trama del quarto capitolo e proprio da qui comincia quella del quinto, dove la Namco introduce il "primo" Mishima, nonché vero fondatore della Zaibatsu: Jinpachi, padre di Heihachi, scomparso misteriosamente quaranta anni prima e tornato in vita per mano di un'entità misteriosa probabilmente riconducibile al gene del diavolo.
Le fakenews sono alcuni dei maggiori pericoli che ognuno di noi può incontrare quotidianamente in internet, specialmente sui socialnetwork. Alcune di esse, a volte, appaiono come notizie perfette e apparentemente fondate per via di una serie di fattori legati all'esposizione, alla tematica e alle descrizioni che spesso possono trarre il lettore in inganno: solo grazie al contributo di attenti esperti della comunicazione è possibile risalire a ciò che si nasconde realmente dietro a questi articoli.
In altri casi, invece, circolano notizie e meme che scatenano la fantasia o peggio ancora l'ignoranza dei più stolti, coloro che nella maggior parte dei casi vengono catalogati come "analfabeti funzionali", cioè quella categoria di "nuovi mostri" che da tempo dominano la rete spaventando il mondo con affermazioni campate in aria, aberranti qualunquismi, frasi scontate sgrammaticate all'ennesima potenza e una saccenteria tale da indurre anche un premioNobel a stracciare i propri titoli accademici per poi andare a lavorare presso qualche miniera di carbone sperduta in chissà quale angolo della Terra.
Voglio assolutamente parlarvi di uno dei videogiochi più belli a cui io abbia mai giocato e che ho avuto modo di recuperare nel di recente, durante il tempo libero: Rayman 2 - The Great Escape. Come tutti sicuramente sapete o avrete intuito, si tratta del sequel di Rayman, un platform2D di successo pubblicato nel 1995 per console AtariJaguar, PlayStation, SegaSaturn e nel 1996 per PC.
Manga - Devilman vol. III: vecchie e nuove guerre, al via l'era del terrore firmata da GoNagai. Analisi e recensione sulla terza parte dell'opera.
Go Nagai parla della sua visione del terrore nel terzo volume del manga di Devilman
Eccoci a un nuovo appuntamento con il mondo di Devilman e del maestro GoNagai. La nostra attenzione oggi sarà tutta incentrata sul volumeIII del manga che si mostrerà abbastanza diverso per tematiche e contenuti culturali rispetto alle prime due stampe. Siamo dunque giunti alla terza parte della nostra analisi e recensione su questo intramontabile capolavoro.
All'inizio di questo percorso abbiamo potuto scrutare profondi influenze della culturaoccidentale in Nagai, specialmente per i continui rimandi alla DivinaCommedia di Dante, alla religione e demonologiacristiana, per non parlare anche dei riti e dei culti che ottenebrarono il Medioevo europeo, senza dimenticare le contaminazioni di artisti come GustaveDorè e FranciscoGoya nella realizzazione dei disegni dei suoi mostri.
Chi è nato negli anniottanta e (come me) ha vissuto gran parte della propria preadolescenza negli anni 90' non può essere che un nostalgico, uno di quelli che vive per ricordare i momenti belli di un periodo storico che mai più tornerà. Quando la voglia di rivivere il passato prende il sopravvento, allora non puoi fare altro che ripescare la tua vecchia PlayStation e recuperare uno dei giochi più originali che abbia mai visto in tutta la tua vita.
Nel mio caso, qualche giorno fa mi è capitato di rivivere la folle avventura di Tombi, un ragazzino selvaggio dai capelli rosa la cui missione è liberare le terre in cui è nato e cresciuto dall'invasione di un esercito di maialicattivi.
Scusate l'attesa ma finalmente, dopo un periodo di impegni improrogabili, ecco che riprende la nostra rubrica dedicata alla ricostruzione della saga di Tekken e della famiglia Mishima, protagonista di una lotta all'ultimo sangue che ancora lascia molti punti interrogativi sull'esito finale.
Oggi dedicheremo spazio al quarto capitolo della saga che rimetterà il giovane Jin (vincitore del terzo torneo) faccia a faccia non solo con suo nonno Heihachi ma anche con il suo passato e le sue origini sia umane sia demoniache. Inutile girarci intorno: dopo 22 anni lontano dalle scene, KazuyaMishima sconvolge i fans di Tekken tornando più cattivo e spietato che mai, mosso dall'obiettivo di assorbire il lato oscuro del figlio Jin ed eliminare l'odiato padre una volta per tutte.
Torna la rubrica Death In Music, alla scoperta delle anime più tormentate e sfortunate della storia della musica mondiale. La scorsa volta abbiamo parlato della maledizione del soul e del Club27, toccando argomenti delicati come i decessi di Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison.
In questo nuovo articolo ci soffermeremo sul molti artisti che ai più possono sembrare sconosciuti, ma in realtà hanno avuto un ruolo importante negli anni 70', specialmente per i cambiamenti in vista che avrebbero visto un totale distacco dalla vecchia tradizione anni '60. Gli eccessi e l'ironia della sorte fanno da padroni a coloro che hanno dovuto dire addio troppo preso ai loro cari e ai loro fans tra il 1972 e il 1973.
1972: Linda Jones, Leslie Harvey, Clyde McPhatter, Brian Cole, Rory Storm, Billy Murcia, Raymond Jackson, Berry Oakley, Danny Whitten
La prima artista, vittima di una morte tanto prematura quanto tragica, è la cantante soul Linda Jones che il 14marzo1972 entrò a far parte del Club27 in seguito al suo decesso dovuto da complicazioni legate ai suoi problemi di diabete. La Jones nacque il 14 dicembre 1944 a Newark, da una famiglia di cantanti gospel che formarono i Jonas Singer.
Il primo successo di questa brava interprete della musica anni 60' è sicuramente la ballad Hypnotized, da cui trasse anche il nome per il suo primo album datato 1967. Fu un successo straordinario che la rese celebre in tutto il mondo, occupando la posizione numero 4 della classifica R&B Billboard. Tra gli altri brani che hanno fortificato nel tempo la sua fama e il suo talento si ricordano ancheWhat've I Done, Give My Love A Try, I'll Be Sweeter Tomorrow, That's When I'll Stop Loving You, Stay With Me Forever, Not On The Outside, Your Precious Love. Morì a 27 anni mentre dormiva, probabilmente per motivi legati a problemi di diabete che non le diedero mai tregua.
Morire sul palco è sicuramente la fine che ogni musicista desidererebbe fare, tranne nel caso in cui si passa a miglior vita dopo essere stati folgorati dalle scariche rilasciate da un microfono bagnato. E' successo al giovane Leslie Harvey, chitarrista degli Stone The Crows deceduto il 3 maggio 1972. Indovinate un po' l'età? 27 anni!
Nato a Glasgow, in Scozia, il 13 settembre 1944 e fratello di Alex Harvery, Leslie legò la sua vita soprattutto alla rock band degliStone The Crows, ma prima di questo passaggio passò molto tempo tra un gruppo e l'altro: si ricordano la AlexHarveySoulBand, i BluesCouncil (sciolti nel 1965 in seguito alla morte di due componenti a causa di un incidente) e i Cartoone. Tra un'esperienza e l'altra, LeslieHarvey prese dunque parte a singoli comeBaby Do Not Look Down (Blues Council), Railroad (Cartoone).
Ebbe addirittura l'occasione di poter a entrar a far parte degli Animals, ma rifiutò. Il 13 settembre 1944, durante una giornata piovosa mentre era impegnato a fare delle prove per un concerto, il giovane chitarrista rimase fulminato dopo aver raccolto ingenuamente un microfono da una pozzanghera accumulatasi sulla base legnosa. Leslie riportò diverse ferite e nonostante svariati tentativi da parte dei medici non riuscì a scampare alla morte.
Per quanto faccia male ammetterlo, morire per un attacco di cuore a soli 39 anni è una cosa più che possibile e comune: questo è successo al povero Clyde McPhatter, abile cantante specializzato nei generi Rhythm and Blues, Soul e RockAndRoll, nonché membro del famoso quintetto Billy Wards & The Dominoes e cofondatore dei Drifters. Proprio con quest'ultimo gruppo ha raggiunto l'apice della sua carriera grazie a lavori comeMoney HoneyeSuch A Night.
Per questo motivo, nel 1956, decise di avviare la carriera da solista con la Atlantic Records, la quale, contribuì alla realizzazioni di canzoni come TrasureOfLove, Without Love e Come What May. Dal 1964 cominciò ad aver seri problemi con l'alcol che probabilmente contribuì alla sua morte avvenuta il 13 giugno 1972 per un attacco di cuore che lo stroncò sul nascere.
Brian Cole, bassista degli Association, morì il 2agosto1972 per overdose di eroina a 29 anni, lasciando così tre figli. Il secondogenito Chandler fa attualmente parte dell'ex band del padre occupando il ruolo di chitarrista e vocalist, mentre il più giovane Brant è il batterista dei BlackoutTrust.
Rory Storm è stato certamente uno dei talenti più sfortunati della musica inglese a cavallo tra gli anni 50' e gli anni 60'. E' stato fondatore e leader della rock band Rory Storm and The Hurricanes che si è esibita a Liverpool proprio negli anni in cui i Beatles avviarono la loro scalata verso il successo mondiale. RingoStarr, prima di passare dalla parte di JohnLennon e PaulMcCartney, fu il primo batterista a esibirsi con il gruppo di Rory.
Gli Hurricanes tuttavia non riuscirono mai ad avviare una vera e propria carriera discografica, particolare piuttosto grave se si tiene presente che all'epoca erano tra le realtà più promettenti del rock britannico. Purtroppo incisero pochissimi pezzi e nessuno di questi venne pubblicato, se non dopo la morte del loro leader, avvenuta il 28 settembre 1972 per suicidio o presunto tale.
Dopo la morte di suo padre, infatti, RoryStorm decise di tornare a vivere con sua madre ma nei mesi successivi contrasse un'infezione al torace che lo costrinse a prendere dei sonniferi per poter dormire: il giorno dopo venne ritrovato morto insieme a sua madre, probabilmente deceduta dopo aver scoperto la tragica fine del figlio.
Stando all'autopsia, Storm non avrebbe ingerito un numero di sonniferi tale da ucciderlo ma alla fine fu stabilito che la causa del decesso fosse riconducibile al suicidio. Aveva 34 anni. Vi propongo uno dei pochi pezzi venuti a nostra conoscenza: Somethin' Else.
La droga e l'alcol, ma soprattutto la follia umana, possono essere bestie letali specialmente per chi brucia le tappe troppo in fretta. E' il caso di Billy Murcia, classe 1951, batterista dei New York Dolls scomparso il 6 novembre 1972 a soli 21 anni per un mix fatale di droga e alcol durante una festa.
Raymond Jackson è stato uno dei più importante interpreti e produttori del RhythmandBlues degli anni '60 e morì a 31 anni. Ha passato gran parte della sua vita a esibirsi come solista oppure insieme ad artisti del calibro di HomerBanks, Crutcher e CarlHampton. E' ricordato per successi come Who's MakingLove (scritta da lui ma cantata da JohnyyTaylor), (If Lonving You Is Wrong) I Don't Want To Be Right e If You're Ready. Passò a miglior vita il 10 novembre 1972 in un incendio.
La storia di Berry Oakley è una delle più commoventi e tristi. Fu tra i fondatori del gruppo americano The Allman Brothers Band, svolgendo il ruolo di bassista e voce. Oakley, oltre ad essere un grande amico dei fratelli Duane e GreggAllman, dimostro di essere uno degli elementi più preziosi specialmente nella realizzazione di hit comeIn Memory Of Elizabeth Reed eWhipping Post.
Oakley dimostrò in numerose occasioni che la band era tutto per lui, a tal punto che fece sempre di tutto per far sì che essa restasse sempre unita. Tuttavia, la morte dell'amico Duane, avvenuta il 29 ottobre 1971 per un incidente stradale, sconvolsero non poco il giovane Berry, il quale decise di riversare la propria frustrazione sull'alcol.
Manco a farlo apposta, morì l'11 novembre 1972 in seguito a un incidente in moto a Macon, proprio nelle zone in cui l'amico Duane perse la vita un anno prima. Dopo essersi schiantato contro un bus, il bassista si alzò dal suolo dichiarando di non essersi fatto nulla ma tre ore dopo si vide costretto a correre in ospedale, dove morì per emorragia cerebrale: stando ai medici, se Oakley si fosse presentato molto prima al pronto soccorso, non avrebbe comunque avuto modo di salvarsi vista la grave ferita riportata alla scatola cranica.
Il 18 novembre 1972, il gruppo musicale Crazy Horse e Neil Young dissero addio a un grande amico e collega: Danny Whitten. Whitten fu uno dei fondatori della banda e dimostrò di essere uno dei chitarristi più talentuosi della sua generazione, a tal punto la lasciare una grande eredità comeI Don't Want To Talk About Itche venne ripresa in più occasioni da cantanti del calibro di RodStewart e RitaCoolidge. Morì per un'overdose di alcol e valium a 29 anni esatti, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore e nella mente di chi aveva avuto modo di lavorare con lui e di essere suo grande amico.
1973: Charlie "Redman" Freeman, Ron "PigPen" McKernan, Clarence White, Jimmy Radcliffe, Paul Williams, Gram Parsons, Jim Croce, Maury Muehleisen, John Rostill, Bobby Darin
Il 1973 è stato sicuramente uno degli anni più neri e sfortunati del nuovo decennio. Molte figure importanti sono morte, indipendentemente dal ruolo che avevano avuto all'interno di un gruppo. ChuckBerry, infatti, subì un vero e proprio colpo al cuore quando il suo amico e chitarrista in sessionman Charlie Freeman, detto Redman, morì il 31 gennaio dopo essere affogato nel suo stesso vomito provocato da un mix devastante di droghe.
Ron "PigPen" McKernan, cantante e musicista americano legato ai Grateful Dead, morì alla maledetta età di 27 anni l'8 marzo del 1973 per un'emorragia gastrointestinale, a quanto pare legata alle conseguenze nefaste che l'alcol ebbe sul suo corpo.
Classe 1945, McKernan era un appassionato di blues e la sua musica fu influenzata da diversi stili e generi. Nella sua carriera, PigPen e i GratefulDead pubblicarono circa 9 album, poi vennero realizzati molti altri lavori e raccolte postume.
L'estate del 1973 fu particolarmente calda soprattutto per il gruppo inglese dei Byrds che videro morire prima il loro chitarrista 29enne Clarence White (deceduto il 14 luglio a Palmdale dopo essere stato investito da un camionista ubriaco poco dopo un concerto tenuto in California dal gruppo) e dall'ex pianista e chitarrista Gram Parsons (scomparso a 26 anni per overdose).
In mezzo alla scomparsa di White e Parsons troviamo la dipartita di Jimmy Radcliffe e Paul WIlliams. Radcliffe è stato uno dei personaggi più completi del panorama musicale americano degli anni 50' e 60'. Nato NewYorkCity il il 28 novembre 1936, è passato agli annali per titoli comeMy Ship Is Coming In e Long After Tonight Is All Over. Proprio quest'ultima, venne considerata un cult soltanto molti anni dopo la sua morte, avvenuta il 27 luglio 1973 per via dei problemi di peso che prima lo costrinsero alla rimozione di un rene, poi ne complicarono le condizioni cliniche portandolo in breve tempo ad abbandonare amici e parenti.
PaulWilliams, invece, era il cantante e il coreografo del complesso soul e pop The Temptations, con il quale ottenne le maggiori soddisfazioni della sua vita. Tuttavia, per colpa di numerosi problemi personali e complicazioni legate alla sua salute, nel 1973 fu costretto a lasciare il gruppo. Nessuno però avrebbe mai immaginato che il 17 agosto potesse verificarsi qualcosa di terrificante: Williams fu ritrovato morto suicida a bordo della sua auto, a quanto pare aveva deciso di farla finita sparandosi.
A 30 anni invece ci lasciò Jim Croce, uno dei massimi esponenti della musica folk rock di quegli anni. Croce conquistò le classifiche di tutto il mondo grazie a singoli come Bad, BadLeroyBrown e Time in a Bottle, ma non vanno dimenticati anche Operator e Photographs and Memoriescontenute nell'album You Don't Mess Around With Jim. Morì il 20 settembre in un incidente aereo.
Maury Muehleisen morì proprio sullo stesso volo di JimCroce, infatti, i due collaboravano da un po' di tempo in occasione dei concerti dello stesso Croce. Muehleisem aveva 24 anni e nella sua discografia troviamo l'album Gingerbreadd.
John Rostill è stato il bassista e uno dei compositori degli Shadows. Giocò un ruolo importante nella realizzazione di successi come "The Rise and Fall of Flingel Bunt",“Genie with the Light Brown Lamp", "I Could Easily Fall (In Love with You)", "Time Drags By". Ha scritto anche numerosi testi in favore di ElvisPresley. Morì il 26 novembre 1973 all'età di 31 anni per un'overdose di barbiturici.
Chiudiamo con Bobby Darin, attore e cantante statunitense abituato a muoversi tra le note del jazz, dello swing e del pop. Il successo mondiale arrivò con l'interpretazione di varie canzone, come ad esempio Beyond The SeaeMack The Knife. Morì 37enne dopo una lunga malattia al cuore che lo indusse a sottoporsi a numerosi interventi, fino a spegnersi il 20 dicembre 1973 a LosAngeles.
Dopo il secondo IronFistTournament la situazione in casa Mishima, almeno per quanto riguarda il controllo della Zaibatsu, è ormai chiara: Kazuya è morto ed Heihachi è tornato al potere. Sembra che a nulla sia valsa la vendetta del giovane guerriero nel primo capitolo della saga, dato che il conflitto interiore che l'ha messo in crisi per tutta la durata del secondo torneo l'ha portato ad una fine ingloriosa.
Tuttavia,Tekken 3, ambientato quasi 20 anni dopo Tekken2, lancerà nuove domande e darà alcune risposte in merito ad alcune novità emerse nelle trame precedenti, come nel caso della relazione amorosa tra Kazuya e JunKazama, la lotta tra Devil e Angel, il nuovo impero dello spietato Heihachi. Jin sarà il nuovo protagonista della fortunata serie di picchiaduro targata Namco e dimostrerà di essere un degno erede del clan Mishima ma anche un saggio precursore dei principi dello stile Kazama.
DevilmanVol. II: lo scontro con l'arpiaSilen tra demonologia, mitologia ed eros. Ecco la seconda parte della recensione e dell'analisi sul manga di GoNagai.
Devilman vs Silen: l'epico scontro tra demoni nel manga di Go Nagai
Nel primo articolo che ha avviato questa analisi approfondita del mangaDevilman di GoNagai, siamo rimasti con il fiato sospeso per via dei fatti accaduti durante il sabba che ha visto il nobile Akira trasformarmi in Devilman e il povero Ryo cadere sotto l'attacco dei demoni. Per loro e nostra fortuna, nel secondo volume, scopriamo che i due amici sono sopravvissuti al massacro: Akira ha dominato Amon ed è tornato alla vita quotidiana nell'attesa che le cose prendano una certa piega; Ryo è soltanto svenuto ed è stato portato in salvo dall'amico.
L' articolo di oggi affronta un argomento molto importante e complesso che ha attirato l’attenzione di molti studiosi di semiotica e non solo: il problema della comparazione tra letteratura e cinema. In questo campo, il lavoro comparativo non consiste solo nel confrontare un libro e la sua trasposizione cinematografica, ma parte innanzitutto, dal problema del concetto stesso di trasposizione o meglio ancora, di adattamento, che costringe un regista ad affrontare un lavoro duro e a volte lungo.
MartinScorsese sta proprio al centro di questa discussione insieme a uno dei suoi lungometraggi più famosi: Goodfellas!. Anche in questo caso, parliamo di un adattamento basato sulla storia raccontata (e realmente accaduta) dalla penna di NicholasPileggi, scrittore e giornalista statunitense. Il libro s'intitola Wiseguy (Il delitto paga bene in italiano) e ci presenta la storia del gangster italo-irlandeseHenryHill, associato della famiglia mafiosa dei Lucchese di NewYork, che dopo il suo arresto rivelò a Pileggi tutti i fatti, gli affari, gli omicidi e le rapine compiute da lui e dai suoi ex soci tra gli anni cinquanta e settanta, mandando gran parte della sua organizzazione in galera, in particolare la famiglia Vario a cui era legato fin da giovane.
TekkenTheAnimation: lo stravolgimento della trama originale del videogioco. Ecco la storia della famiglia Mishima secondo secondo KunihisaSugishima e MitsukiNakamura.
Devilmanvolume1: L'eredità di Paura. Il mesozoico, Dante e il sabba nella Genesi del manga di GoNagai. Ecco la prima parte sull'analisi e la recensione dell'opera
Devilman volume 1: analisi e recensione del manga
Con questo articolo possiamo dare inizio all'analisi dettagliata dei singoli volumi di Devilman, il più celebre e influente manga del maestroGoNagai. Si parte ovviamente dal primo volume, dove noteremo immediatamente le influenze che la cultura occidentale ha avuto sull'autore: dalla DivinaCommedia ai riti occulti dell'occidente e dell'Europa, anche se non manca la presenza della tradizione orientale.
È possibile consultare un'ampia introduzione al mondo dei demoni e l'analisi completa di tutta l'opera al seguente link:
Dopo la presentazione del mio primo pc, cioè il CommodoreAmiga600, posso passare finalmente a presentarvi alcune tra le mie prime esperienze videoludiche, spesso alternate alle immancabili tappe in sala giochi (ma questo è un altro discorso che affronteremo più là).
Quando ero piccolo non era difficile poter giocare con l'Amiga600: bastava aver un joystick digitale (cioè munito di levetta) e inserire un floppydisk contenente un videogioco. Il numero dei floppy variava in base alla grandezza del prodotto, in parole povere più lunghe e pesanti erano le proprietà del gioco e più aumentava il numero dei floppy.
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con il sondaggio che ha sancito la "Top 10 delle voci inimitabili della musica straniera", ecco una nuova classifica dedicata ai cantanti italiani. Come accaduto in precedenza, è stato preparato un sondaggio direttamente dalla pagina del blog, così da permettere ai cultori della musica leggera italiana di poter esprimere a massimo tre preferenze per arrivare poi a un vincitore.
Anche in questa circostanza non sono mancate le sorprese, come nel caso di Claudio Baglioni, finito fuori classifica in favore di artisti con un curriculum vitae certamente meno ricco del suo. In molti però non sanno che ClaudioBaglioni è, in un certo senso, il nostro FreddieMercury, infatti, è l'unico in Italia a eguagliare l'estensione vocale del frontman dei Queen sia in massima sia in minima: a dirlo sono stanti alcuni miei conoscenti che insegnano canto a livello accademico.
Tra i grandi esclusi ci sono anche Renato Zero, Mia Martini, Adriano Celentano e Zucchero, mentre per un soffio sono rimasti fuori dai giochi anche VascoRossi e Ligabue. Eppure, mai mi sarei aspetto di non dover parlare anche del mitico PieroPelù, la cui voce ha fatto parlare tanto di sé per le mille imitazioni fatte da numerosi comici italiani e per quei versi che hanno reso unico il rock dei Litfiba. Del resto, stiamo pur sempre parlando di voci "inimitabili" e a questo punto possiamo cominciare a presentare i dieci vincitori del nostro sondaggio.
Nel 1995 la Namco realizzò e pubblicò il secondo capitolo della saga di Tekken che avrebbe ben presto rivisto il conflitto tra Heihachi e Kazuya a parti invertite ma con interessanti risvolti all'interno della trama.
Per quanto riguarda il videogioco, gli sviluppatori riuscirono a realizzare dei notevoli miglioramenti nella grafica, allargando il numero di partecipanti a 25 e aggiungendo qualche piccola novità nella combinazione dei tasti per le varie combo e mosse speciali. I tratti dei personaggi sono stati ammorbiditi e i cubi restano visibili ma in maniera meno appariscenti rispetto al passato.
Al via la seconda e ultima parte della rubrica Death In Vegasche oggi chiude il ciclo degli artisti maledetti scomparsi tragicamente negli anni '60. E' stato un lavoro lungo ma posso anticiparvi che da questo articolo in poi comincerete a leggere nomi molto più familiari, come nel caso del nostro Luigi Tenco e di BrianJones, famoso chitarrista dei RollingStone morto per annegamento nel 1969. Eppure, oggi nella nostra DeathInVegas abbiamo un sopravvissuto, cioè NickSimper, uno dei padri dei DeepPurple...
Chi di voi ricorda il programma per bambini "Go-Cart" condotto da MariaMonsè e trasmesso su Rai2 negli anni '90? Per quanto mi riguarda, è stata una delle cose che ho maggiormente amato nel periodo della mia infanzia sia perché ero follemente innamorato di Maria sia perché ho sempre apprezzato l'intrattenimento della vecchia scuola televisiva (format che oggi non esistono più), che consisteva in giochi telefonici e soprattutto tanti cartoni firmati WarnerBros.
Ci tengo a precisare però che "Go-Cart" andava in onda negli orari pre-serali, dunque, non va assolutamente confuso con lo spin-off "Go-Cart Mattina" andato in onda dopo la chiusura del primo programma e trasmetto fino al 2005.
Oggi voglio parlarvi di un prodotto informatico di vecchia generazione che ha avviato la mia passione smisurata per il mondo della tecnologia applicata all'ambito dei videogiochi e dell'intrattenimento domestico: il Commodore Amiga 600.