sabato 21 aprile 2018

Commodore Amiga 600: il mio primo computer home


Oggi voglio parlarvi di un prodotto informatico di vecchia generazione che ha avviato la mia passione smisurata per il mondo della tecnologia applicata all'ambito dei videogiochi e dell'intrattenimento domestico: il Commodore Amiga 600. 

Per i nostalgici si tratta di uno dei prodotti più in voga degli anni '90 non solo per la componente hardware e software, ma anche per la bassa fascia di prezzo che lo rese uno dei maggiori protagonisti nel mercato "low consumer" di quel periodo. Dotato di un case incorporato alla tastiera, di una porta per floppy disk, un mouse e un cavo da collegare a un comune televisore, l'Amiga 600 è entrato nell'immaginario collettivo di fine XX secolo proponendosi come degno erede dell'Amiga 500 e dell'Amiga 500 Plus, prima di lasciare spazio al più potente (e costoso) Amiga 1200.


Ciò che vedete nella foto qui in alto e ciò che rimane di questo mio vecchio amico d'infanzia, ancora inscatolato e ben conservato nel mio affollatissimo ripostiglio invaso da oggetti di vario tipo. Non so se è ancora funzionante e di certo sarebbe stata ardua impresa per me estrarlo da quel cumulo di scatoloni solo per preparare una mera dimostrazione teorica e pratica. 

Ad ogni modo, chi ha avuto a che fare con me e con questo pc, sa benissimo di cosa stiamo parlando. Ovviamente, nonostante l'impossibilità di recuperare l'Amiga 600 e liberarlo da una prigionia ventennale fatta di polvere e inattività, in me non poteva non emergere quel senso di nostalgia che sento di dover condividere con voi, in memoria dei tempi che furono, passati a spaccare le molle dei vecchi joystick e a fronteggiare le prime imprecazioni videoludiche (non che io non le avessi già affrontate nelle ormai compiante sale giochi).


L'Amiga 600 fu presentato nel marzo 1992 e fece la sua prima comparsa sul mercato internazionale un mese dopo, attraverso due versioni che soddisfacessero sia le esigenze dei paesi raggiunti dallo standard televisivo PAL sia quelle delle nazioni con standard televisivo NTSC

Il pc consisteva in un case incluso all'interno di una tastiera larga 35 cm e profonda 24 cm, con floppy disk drive da 3,5 pollici inclusi, una porta per un mouse (anch'esso incluso), un'altra per un joystick, un alimentatore esterno, uno slot PCMCIA e un'interfaccia IDE che permetteva all'utente di poter collegare un hard disk esterno da 2,5 pollici all'Amiga 600.

Il processore contenuto al suo interno non era altro che un Motorola 6800 la cui frequenza oscillava tra i 7,09 Mhz e i 7,17 Mhz, in base alla tipologia di standard televisivo raggiunto da un paese. La Ram era caratterizzata da 1 MB che era possibile stendere fino a 2 MB ma era tuttavia possibile aggiungerne altri 4 tramite lo slot PCMCIA senza effettuare modifiche alla scheda madre.

Per quanto riguarda la veste grafica, tramite il supporto della modalità "Hold and Modify", l'Amiga 600 era in grado di usare oltre 4 mila colori contemporanei. L'audio, invece, aveva un sistema di filtraggi, modulazioni ad anello e altri effetti partendo da quattro canali sonori con risoluzione 8 bit.

(io avevo il primo a destra, rosso e nero)

L'Amiga 600 presentava inoltre un percorso software molto complesso che fu sistemato da sui realizzatori un po' alla volta, infatti, al sistema operativo AmigaOS comprendente il Workbench 2.05 fu applicata una ROM prima munita di Kickstart 37.299, seguita dal 37.300 e infine dal 37.350 (quest'ultimo permise il completamento dell'opera in termini di estensione tramite hard disk fino a 4 GB.

Il successo dell'Amiga 600 fu comunque considerevole visto che l'azienda (di proprietà della Commodore) decise di preparare dei pacchetti speciali all'interno dei quali vennero inclusi quelli che oggi posso considerarsi dei cult assoluti, come ad esempio il mitico Zool, Lemmings, Bart Simpson vs The Space Mutans, Pinball Dreams e tanti altri. 

Tuttavia, per quanto i riscontri non siano stati proprio negativi, l'Amiga 600 fu ritirato dal mercato circa un anno dopo la sua presentazione, cioè nel 1993 ma per molto tempo i floppy disk contenenti videogiochi continuarono a circolare tra i rivenditori, le edicole e i venditori ambulanti.


E' inutile dirvi quanto sia lunga la lista dei videogiochi per Amiga 600 a cui ho giocato per tanti anni, ma questo lo tratteremo nei prossimi articoli così da poter tornare più volte sul discorso e fare una panoramica ben estesa di questa particolare piattaforma di gioco. 

Una cosa che ricordo è che molti giochi erano davvero difficili ma era comunque possibile aggirare le insidie e rendersi la vita più facile grazie ad alcuni trucchi, nel fattispecie combinazioni tasti, che permettevano all'utente di ottenere vite infinite e poteri che non erano previsti nemmeno dalla trama, come nel caso di "Letal Weeapon", dove Mel Gibson e Danny Glover erano addirittura in grado di volare! 

Non starò ora a raccontarvi anche i "pacchi" che io e mio fratello siamo stati costretti a sorbirci per via di molti rivenditori che vendevano giochi non funzionanti o che, a un certo punto, tendevano a guastarci la festa con errori di sistema e cose varie. Ma come vi dicevo, questa è un'altra storia e nei prossimi articoli avrò modo di raccontarvi le mie avventure videoludiche al cospetto dell'Amiga 600.


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