domenica 8 gennaio 2023

[Cinema] Diabolik - Ginko all'attacco!: la recensione del film


[Cinema] Diabolik - Ginko all'attacco!: La recensione del secondo film diretto dai dai Manetti Bros. Ecco uno sguardo all'adattamento del sedicesimo albo delle sorelle Giussani

Diabolik - Ginko all'attacco!: a voi è piaciuto?

Lo so, sono in netto ritardo rispetto agli altri ma dato che gli impegni sono stati parecchi e non ho mai avuto interesse a rivaleggiare con gli altri, ecco che oggi mi sparo (e vi sparo) la recensione del film "Diabolik - Ginko all'attacco!" uscito nelle sale cinematografiche a partire dal 17 novembre 2022. Si tratta del sequel del primo film uscito nel 2021. La regia è sempre dei Manetti Bros. ma nel cast c'è stato un cambio di rotta per quanto riguarda proprio il personaggio del re del terrore: Luca Marinelli ha lasciato spazio a Giacomo Gianniotti. Tra le novità c'è Monica Bellucci nei panni di Altea di Vallenberg, mentre Valerio Mastandrea e Miriam Leon sono stati saldamente confermati nei ruoli di Ginko ed Eva Kant.

Come già anticipato, la trama segue i fatti narrati nell'omonimo e sedicesimo albo del 1964, con qualche piccola differenza soprattutto nel finale. In sintesi, Ginko riesce a pedinare Diabolik ed Eva Kant grazie a uno stratagemma che gli permette di rendere localizzabili i gioielli rubati alle ballerine del Balletto Smeraldo (legati tra l'altro alla collezione della corona di Armen, anch'essa rubata). In un attimo la coppia di criminali perde il proprio rifugio e le proprie risorse: come se la caveranno?


Fermiamoci qui e andiamo avanti con i particolari, come ad esempio le riprese, annunciate da 01 Distribution nell'aprile 2021 (insieme a un terzo film). Nel luglio 2022 è stato ufficializzato il nome della pellicola e le riprese sono cominciate nell'ottobre 2021 (secondo le fonti in contemporanea alle riprese del terzo film) e terminate del marzo 2022. Le scene sono state realizzate tra Bologna, Milano, Roma,Trieste e alcune località del Friuli Venezia Giulia: in questi luoghi è stata ricreata l'ambientazione di Ghenf. La colonna sonora è opera di Pivio e Aldo De Scalzi, i quali hanno tratto ispirazione dalle musiche dei Goblin per i film di Dario Argento. Inoltre, nei titoli di testa è presente Diodato, autore del tema principale "Se mi vuoi" che richiama temi bondiani.

Recensione

"Diabolik - Ginko all'attacco!" m'è piaciuto? Rispondo con un secco "no"! Se il primo film mi aveva entusiasmato e convinto parecchio, il secondo mi ha lasciato alquanto perplesso ma soprattutto non mi ha entusiasmato per nulla. Sicuramente la visione è fruibile e veloce, anzi il tempo passa e non te ne accorgi nemmeno, quindi una carica tensiva viene sicuramente sviluppata. In questo caso però cresce anche l'ansia nel cercare di capire come verranno fuori le altre scene. Sembra che alcune cose siano state fatte di fretta e furia, rendendo alcuni particolari poco privi di senso. È come se fosse venuta meno quell'accuratezza che i Manetti Bros. avevano applicato con cura in occasione della prima pellicola.


Per quanto riguarda gli attori, Giacomo Gianniotti non m'è piaciuto per nulla nei panni di Diabolik: troppo spesso ha mostrato quei ghigni un po' troppo espressivi e tra l'altro per nulla tipici del re del terrore. Il primo Diabolik non sorrideva praticamente mai, molto meglio quindi Marinelli che riuscì a capire perfettamente il personaggio (pur immedesimandosi forse un po' troppo nella parte, ma ci stava). Miriam Leone rimane sempre la cosa più bella del progetto ma, a differenza del primo lungometraggio, sembra che questa volta sia stata costruita più come modella d'assalto che come compagna dell'inafferrabile criminale. La "seconda" Eva Kant dei Manetti appare un po' priva di anima e di quel carisma che l'ha contraddistinta in passato.

Ginko (Valerio Mastandrea) dovrebbe essere il protagonista principale di questo capitolo e in effetti lo è, tuttavia, sembra che poco alla volta si perda e diventi troppo succube degli eventi, particolare che nell'albo 16 di Diabolik non notai. Monica Bellucci nei panni di Altea ha fatto la sua porca figura e reputo intelligente aver inserito l'accento tedesco (che in effetti è quello dovrebbe essere dato che è la duchessa di Vallenberg). Da ricordare che questo personaggio fece il suo esordio sul numero 22 "Il grande ricatto" del 10 ottobre 1964: inserirla ora è stata certamente una mossa azzeccata anche per dare maggior enfasi e romanticismo a una storia incentrata principalmente sull'ispettore Ginko


In finale poi ha subito una modifica a mio parere grave perché tende a umiliare e sminuire il lavoro straordinario che in realtà Ginko ha eseguito nella versione cartacea. La conclusione (allerta spoiler per i meno esperti) nel fumetto appare agrodolce e infatti Diabolik si arrabbia per aver completato a metà il proprio piano. Nella versione audiovisiva c'è il lieto fine per Diabolik ed Eva: questo non va bene a mio modesto parere perché le cose non sono andate esattamente così e soprattutto Ginko viene avvolto da un velo di sfiga immane, simbolo di una sconfitta annunciata e priva di riscatto. 


"Diabolik - Ginko all'attacco" non mi ha convinto per nulla e spero per i Manetti Bros. che il terzo film possa far recuperare punti al progetto cinematografico incentrato sulla creatura delle sorelle Giussani. A differenza del primo atto, la sensazione è che sia venuta meno la cura dei particolari e dei dettagli, per non parlare della recitazione degli attori. Anche la sceneggiatura sembra presentare qualche punto deboli a partire dai dialoghi, meno abbondanti del solito e troppo diretti. 

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4 commenti:

  1. A parte la cura per l'aspetto vintage e "fumettoso" dell'operazione, l'ho trovato mal recitato e zeppo di momenti talmente trash che ho faticato a non ammazzarmi dalle risate al cinema. La Bellucci è stata la ciliegina sulla torta e l'unico che si salva è il povero Mastandrea, penalizzato, come dici tu, da un personaggio troppo sfigato per non far tenerezza.

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    1. Monica Bellucci fa la sua porca figura per due semplici motivi: primo, appare poco; secondo, recita con l'accento tedesco e credimi ha recitato meglio stavolta rispetto ai momenti in cui recitava in italiano (in altri casi la doppiavano addirittura). Il personaggio di Ginko è stato totalmente ridimensionato a "coglione"

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  2. Anche io avrei preferito che Ginko vincesse un po', almeno... Comunque il film mi è piaciuto, stavolta hanno reso i primi anni 70 e di per sé forse sono meno ricercati rispetto al vintage dei Sessanta.

    Moz-

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    1. Non so Moz, a me non è piaciuto per nulla. Ho provato ad andare oltre ma niente da fare. Il film è l'ho trovato anche un po' troppo esagerato in alcuni momenti. Con questo non voglio dire che faccia schifo (un tale commento non mi compete) però per me, citando Mara Maionchi, è no!

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