Anche questa volta, con un giorno di anticipo, rinnoviamo l'appuntamento con la collana "Diabolik Anastatika" con l'albo numero 5 "Il Genio del Delitto". La prima stampa di questa storica narrazione del re del terrore risale al 5 maggio 1963, con conseguenti ristampe realizzate nel 1978, nel 1994 e quest'anno (2021) con la speciale raccolta de "La Gazzetta dello Sport".
Il soggetto e la sceneggiatura sono naturalmente delle sorelle Giussani, mentre le matite e le chine sono affidate al trio Gino Marchesi, Virgilio Muzzi e Angelo Raimondi. Immancabile anche il fascicolo di approfondimento che parla della vita sentimentale di Ginko, dell'introduzione della sua auto in contrapposizione a quella di Diabolik, la predilezione del criminale per le armi bianchi, le differenze tra le varie versioni di copertine e disegni.
La trama in breve
Nella cittadina di Mont Vert si verificano due misteriosi omicidi collegati al pittore Carlo Radié, il quale viene considerato come maggior indiziato nonostante sia stato dichiarato morto. Ginko sospetta che sia ancora vivo e che sia pronto a colpire ancora. Tuttavia, le sue indagini verranno messe in discussione quando conoscerà la sorella del sospettato, Esmeralda, che porterà avanti fino alla fine la convinzione che il fratello sia innocente. Le cose prenderanno una piega strana quando il detective scoprirà il coinvolgimento di Diabolik dietro a un traffico d'oppio.
I personaggi
- Matilde Langrage: Baronessa di mezza età, uccisa con un pesane candelabro;
- Carlo Radié: Pittore accusato della morte della Baronessa;
- Esmeralda Radié: Sorella di Carlo. Difenderà il fratello fino alla fine, intrecciando un rapporto molto intimo con Ginko;
- Felt: commissario di Polizia di Mont Vert, indaga sulla morte del pittore e della baronessa;
Altri personaggi:
- Diabolik;
- Ginko;
- Gustavo;
Ginko ed Esmeralda: un'impossibile storia d'amore
Le Giussani crearono la figura del poliziotto Ginko come contrapposizione al criminale Diabolik. I due sono la rappresentazione del bene e del male, su certi aspetti le due autrici infatti cercarono di renderli tanto diversi quanto simili. Anche in amore ad esempio: Diabolik ormai ha intrecciato una relazione viscerale con Eva Kant, mentre a Ginko viene accosta la figura della bella Esmeralda.
Tra i due nasce qualcosa che va oltre l'amicizia. La ragazza infatti si mostra legata al detective per aver lottato fino in fondo per i fatti di cronaca che vedono coinvolto il fratello. Eppure, questo sogno d'amore viene spazzato via quando Diabolik irrompe puntualmente nelle loro vite. Questo non lo vediamo nel seguente albo, ma nel numero 8 "Sepolto Vivo!", dove Esmeralda verrà rapita da Eva Kant e poi usata come pedina di scambio per riavere Diabolik.
I lettori storici sanno che Ginko comprenderà che per lui è impossibile coinvolgere una donna nella sua movimentata vita, sa che Esmeralda potrebbe rischiare ogni giorno la vita per via del suo lavoro e della rivalità con il re del terrore. Secondo gli appunti riportati nel fascicolo, le Giussani pensavano che Esmeralda sarebbe stata un personaggio scomodo ai fini della trama e non solo. Troppo giovane e ingenua per un tipo carismatico come Ginko.
La droga
"Il Genio del Delitto" è l'unica parentesi di Diabolik in cui vediamo il coinvolgimento di quest'ultimo con la droga, per la precisione il contrabbando di oppio. Le Giussani si resero conto che non fu una trovata proprio geniale per un fuorilegge elegante come la loro creatura, quindi non si ripeterà mai più una situazione disdicevole come questa. Infatti, nei successivi capitoli vedremo il protagonista fare riferimento a erbe e sieri ma non a stupefacenti.
L'auto di Ginko: Citroen Ds "Squalo"
Essendo anche Ginko un'icona di Diabolik e del fumetto italiano, le Giussani non potevano non dare anche a lui un'auto elegante. La sua Citroen Ds, legata alla linea soprannominata "squalo" è una un'autentica contrapposizione della Jaguar nera del re del terrore. Le autrici la scelsero per le sue capacità innovative nelle tecniche che però la porteranno a un certo punto a uscire di scena vista la sua componente troppo d'epoca rispetto al veicolo di Diabolik. In alcuni albi però la vedremo rispuntare fuori, conservata alla perfezione e nei minimi particolari dal poliziotto.
Il pugnale di Diabolik
In "Il Genio del Delitto" forse si nota con maggiore attenzione il profondo rapporto tra Diabolik e la sua arma preferita: il pugnale. In questo episodio ne impugna uno malese e si conferma la predilezione del re del terrore per le armi bianche, di gran lunga preferite alle armi da fuoco.
Non per nulla, Diabolik agisce nel buio e in silenzio. Silenziosa deve essere dunque anche la sua arma che nel tempo imparerà a usare anche negli attacchi dalla lunga distanza. Nella biografia del personaggio pubblicata da Mondadori nel 2010, il criminale infatti spiega il suo rapporto con il pugnale, "un compagno flessibile e poliedrico, efficace nel corpo a corpo e micidiale da lontano [...] Quando ne lancio uno è impossibile individuate il punto esatto da cui l'ho scagliato: se usassi armi da fuoco, il fragore e il bagliore della fiammata rivelerebbero immediatamente la mia posizione".
Le versioni della copertina e dei disegni
Nel 1975 fu realizzata una versione alternativa della copertina de "Il Genio Del Crimine". Notiamo infatti che la testa di Diabolik è stata decisamente ridotta e le porzioni sono molto più visibili. Inoltre, in questa ristampa il titolo viene spostato sopra al disegno dello specchio (nel '63 era di lato).
La retrocopertina vede un primo piano della bellissima Esmeralda, anch'essa sottoposta a particolari modifiche specialmente nella colorazione. Nelle ristampe del '75, nella R e nelle Swiisss la testa è stata gradualmente ingrandita. Nel '75 è stato variato anche il colore dello sfondo del riquadro contenente il nome: da azzurro si passa al giallo. Nelle altre versioni però mantiene l'azzurro. Diverso è anche lo sfondo alle spalle della testa di Esmeralda che alla fine passa dall'arancione e giallo ocra al giallo vivo.
Nel 1963, le Giussani commisero un piccolo errore di concezione a tavola 35 e tavola 95: il commissario Felt riconosce le impronte del possibile responsabile degli omicidi, Carlo Radié, ma è impossibile arrivare a una conclusione del genere con un semplice colpo d'occhio. Tale pecca viene rivista nella ristampa Swiisss del 1994, dove le Giussani recuperano la scena delle impronte digitali e vi applicano una cicatrice sul dito medio.
Per ora è tutto: appuntamento alla settima prossima con "Diabolik Anastatika 6 - L'assassino Fantasma".
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Cazz non mi ha pubblicato il commento.
RispondiEliminaDicevo: episodio che meriterebbe un remake, proprio perché ingenuo (l'assenza di Eva sopra ogni altra cosa, e succederà ancora).
Esmeralda anni dopo la faranno tornare, ma in modo secondo me sprecatissimo...
I remake rendono giustizia a Dk, ad esempio a luglio esce quello degli albi 8 e 9^^
Moz-
Sì Eva non c'è. Chissà, può darsi che un remake possa andare bene. Peccato per il povero Ginko
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