[PlayStation] Il ritorno di Crash Bandicoot: la rinascita di un cult dei videogames tutto anni '90. Ripercorriamo tutta la storia e la pubblicazione dei remake.
Crash Bandicoot: la storia e il ritorno su Sony PlayStation
La nostalgia, si sa,
è una gran canaglia, specialmente se a trentadue anni ti ritrovi ad
avere di nuovo a che fare con i miti dell’infanzia, quando da
ragazzino smanettavi sul joypad della prima Play Station Sony per
dare vita e anima a colui che forse è stato l’eroe di una
generazione: Crash Bandicoot, tornato dopo vent’anni al suo massimo
splendore grazie al remake per PS4.
La nascita e l'evoluzione
Ideato e creato
dagli sviluppatori della Naughty Dog, Andy Gavin e Jason Rubin, con
il supporto del disegnatore Charles Zembillas nel 1994, Crash
Bandicoot fece la sua prima comparsa nel mondo videoludico il 31
agosto 1996 negli Stati Uniti, per poi giungere in Europa il 2
novembre e in Giappone il 3 dicembre dello stesso anno. Il prodotto
ottenne un successo tale da riuscire a vendere oltre 7 milioni di
unità in tutto il mondo e permettere ai suoi sviluppatori di ideare
un capitolo successivo, ovvero Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes
Back poi seguito da quello che è
tutt’ora considerato il migliore capitolo della trilogia,
Crash Bandicoot Warped.
Alla ricerca della mascotte mai avuta
Andiamo
però con ordine, visto che ci sono molte cose da dire sul nostro
amico Crash, personaggio più unico che raro e inimitabile per
caratterizzazione. Non è un caso che la sua nascita sia dovuta al
fatto che la Sony Play Station era l’unica piattaforma di gioco a
non avere ancora una mascotte personale da quando aveva mosso i primi
passi nelle case dei suoi estimatori. Mentre la Nintendo e la Sega
potevano vantare le figure lungimiranti e intramontabili di Mario
Bros e Sonic, la Play Station navigava ancora in alto mare per quanto
riguardava una propria figura iconica, nella quale i fans avrebbero
potuto rivedersi imitandone gesti, smorfie e parole.
Animali di un altro mondo
La
Naughty Dog, dopo diverse collaborazioni con Apple e Sega, pensò che
la cosa migliore fosse quella di seguire il modello di Sonic The
Hedgehog della stessa Sega e di Taz, il simpatico diavolo della
Tasmania ideato dalla Warner Bros e inserito nella serie a cartoni
animati dei Looney Tunes. Per questo motivo, Gavin e Rubin inviarono
una squadra in Australia per studiare da vicino tre razze di
marsupiali: i vombatide, i potoroo e i bandicoot.
La scelta cadde
inizialmente sui vombatide e il personaggio venne chiamato Willie the
Wombat, ma in realtà si trattò di una soluzione temporanea dato che
un personaggio simile era già presente nella serie Tazmania e
inoltre gli ideatori reputavano quel nome troppo imbranato e inadatto
al risultato finale da loro preventivato.
Il Bandicoot
Di conseguenza, si puntò
al bandicoot, da sempre prima scelta indiscussa della Naughty Dog, e
venne ingaggiato il disegnatore Charles Zembillas per definirne i
contorni e la colorazione da far combaciare con la tecnologia pixel e
con la grafica prevista insieme alla Sony. Il nome Crash Bandicoot
invece fu scelto da un lato per omaggiare il piccolo animale e
dall’altro per far riferimento al fatto che la sua caratteristica
peculiare sarebbe stata quella di distruggere le scatole presenti nel
gioco.
Crash
non è altro che un Perameles gunnii, cioè un bandicoot fasciato
orientale appartenente alla famiglia dei marsupiali residente nelle
aree dell’Australia meridionale e in Tasmania.
Naturalmente, Crash
è un animale antropomorfo dall’aspetto simpatico, buffo,
divertente e con un particolare che ai suoi fans non ha mai dato
fastidio: il mutismo. Secondo Gavin e Rubin, questo gli avrebbe
permesso di essere più apprezzato dai giocatori, i quali non
avrebbero dovuto aspettarsi nulla dal doppiaggio. Gli unici suoni che
Crash emette dalla bocca sono soltanto i versi di dolore che patisce quando viene
colpito e/o muore.
Il pelo è prevalentemente arancione e quindi
diverso rispetto a quello della sua specie di appartenenza, mentre il
petto tende verso il bianco e il giallo. Non ha collo, è leggermente
“gobbo” ed è stato vestito con un paio di jens a tre quarti,
scarpe da ginnastica e guanti. Per anni tutti noi ci siamo chiesti
che animale fosse effettivamente il nostro Crash: in molti avevamo
nutrito la convinzione che fosse una volpe, mentre qualcun altro non
aveva escluso l’ipotesi che si trattasse di un coyote o di un lupo.
Grazie allo sviluppo di internet e dei contenuti diffusi sul web
attraverso siti internet, blog e wikipedia è stato possibile
scoprire l’arcano, eppure, nessuno avrebbe mai giurato che si
trattasse di un bandicoot anche perché… chi cazzo l’aveva mai
visto un bandicoot? Ma soprattutto come si fa a rendere un animale, così vicino a un topo, più simile a un cane? Va bene, poco importa,
Crash resta sempre quel coglione tamarro che noi tutti ameremo per
sempre.
Crash Bandicoot: il primo capitolo
Riprendiamo
la narrazione trattando finalmente i tre videogiochi.
Il
primo capitolo, Crash Bandicoot, ci
spiega anche come sia nato il protagonista all’interno della trama.
Il perfido dottor
Neo Cortex, insieme al suo assistente Nistrus
Brio, ha ideato una macchina capace di trasformare gli animali in
creature antropomorfe, quindi simili agli esseri umani. Crash è
proprio uno degli esperimenti dei due scienziati e, nel
momento in cui Cortex cerca
di fargli il lavaggio del cervello con una macchina non ancora
perfettamente collaudata, riesce a scappare.
Tuttavia, i cattivi
riescono a bloccare la sua ragazza, Tawna Bandicoot, ragion per cui
il nostro eroe dovrà tornare indietro per salvarla, ma non prima di
aver affrontato 33 livelli, sconfitto 6 boss e aver attraversato tre
isole che rimandano direttamente alle atmosfere australiane. Ad
aiutarlo ci penserà il nobile stregone Aku Aku, ovvero una maschera
animata di sola energie spirituale il cui compito sarà quello di
proteggere Crash dai colpi dei nemici: se durante il gioco viene
assimilato per bene tre volte, Aku Aku permetterà al giocatore di
uccidere i nemici camminandoci sopra, rendendo così Crash
invulnerabile solo per qualche secondo.
Crash
è in grado di attaccare i nemici girando su stesso per generare un
vortice simile a quello di Taz o saltandogli sopra. Durante ogni
livello si possono raccogliere i frutti Wumpa: ogni cento frutti il
giocatore potrà ottenere una vita. Oltre ai frutti e ai nemici (che
ovviamente non possono mai mancare), Crash può imbattersi anche
nei bonus e in diversi tipologie di scatole:
- quelle di legno che contengono la frutta Wumpa;
- quelle metalliche;
- quelle contenenti Aku Aku;
- quelle riportanti un punto interrogativo e che contengono più frutta o una sorpresa;
- quelle con il punto esclamativo che servono ad attivare altre scatole;
- le casse tnt, ovvero quelle che esplodono dopo tre secondi dalla loro attivazione;
- la cassa freccia che funziona da trampolino e puoi essere distrutta;
- la cassa freccia metallica;
- la cassa elastica sulla quale si può saltare per ben dieci volte prima che si rimpa;
- la cassa di Crash, contente una vita extra;
- la cassa C che corrisponde al Checkpoint;
Nel
primo capitolo della saga, le scatole sono importanti perché servono
a raccogliere le gemme bianche e quelle colorate. Quest’ultime sono
fondamentali per poter accedere a livelli segreti che permetteranno
al giocatore di completare il gioco al cento per cento.
Tornando
alla trama, Crash riesce a sconfiggere tutti i boss (Papu Papu,
Ripper Roo, Koala Kong,
Pinstripe, N. Brio) e si ritrova dunque faccia a faccia con
Cortex, ingaggiando uno scontro straordinario a bordo di un
dirigibile. Crash riesce a battere l’avversario e a farlo
precipitare nel vuoto, infine, riuscirà finalmente a riabbracciare
la fidanza Tawna. Il gioco finisce con loro due che si allontanano a
bordo dello stesso dirigibile di Cortex. Ancora
oggi, Crash Bandicoot, è
considerato l’episodio più difficile di tutti.
Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
Nel
secondo capitolo, Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
del 1997,
sono cambiate un po’ di cose: Crash è stato dotato anche di scivolata
e schiacciata che gli permettono così di completare il suo bagaglio di
attacchi, ma Twana non c’è più. Stando alle fonti più
attendibili, la procace e sensuale compagna di Bandicoot sarebbe
stata rimossa per via del suo sex appeal e quindi sostituita da
un’altra figura femminile, cioè Coco Bandicoot, sorella minore di
Crash.
Alcuni fans accaniti della saga hanno diffuso la notizia che
Twana sia scappata con uno dei nemici di Crash, Pinstripe, voce poi
smentita per via di altre piccole apparizioni della bella marsupiale
antropomorfa nei capitoli successivi. Da quanto possiamo saperne,
è probabile che Crash e Twana stiano ancora insieme. Dal canto suo,
la piccola Coco invece si mostra come l’esatto opposto della
“cognata”: magrolina, decisamente meno prosperosa, bionda allo
stesso modo, carina ma più semplice ed estremamente intelligente. Passiamo
alla trama.
Dopo
la disfatta del primo capitolo, Cortex riesce a sopravvivere e
insieme a un nuovo alleato, il dottor N.Gin, scopre che al mondo
esistono 26 cristalli rosa il cui poter potrà permettergli di
attivare il nuovo Cortex Vortex, insieme a una stazione spaziale, per
poter sottomettere tutta l’umanità al suo volere. Cortex però è
in possesso di un solo cristallo e per trovare gli altri 25 decide di
rivolgersi proprio a Crash, visto che non può più avvalersi di
N.Brio che gli ha voltato le spalle.
Cortex convince Crash di essere
diventato una persona buona e che i cristalli servano per salvare la
Terra dall’allineamento dei mondi che minaccia di distruggere la
razza umana. Il marsupiale accetta dunque di affrontare una nuova
avventura lunga 25 livelli, esattamente come i cristalli. I livelli
sono divisi in cinque Warp Room che, a sua volta, contiene cinque
livelli. Ogni cinque livelli il giocatore dovrà affrontare un boss.
I livelli non sono più tipicamente “australiani” e “spiaggeschi”
perché Crash imparerà a muoversi anche tra giungle piene di insidie
e mondi ghiacciati, i cui nemici sono opossum, tartarughe, trichechi
e pinguini.
Nella
lista dei boss ci sono state altrettante novità poiché
solo il folle canguro Ripper Roo è stato confermato, mentre i Komodo
Bros, Tiny Tiger ed N.Gin hanno preso il posto dei cattivi che
avevano calcato le scene del primo capitolo. Il ruolo di Coco,
consiste nel redarguire il fratello dalle parole dell’inaffidabile
Cortex, mettendolo ripetutamente in guardia dai suoi bei discorsi e
dalla sua improvvisa redenzione dai peccati del passato.
Guarda
caso, Coco dimostrerà di aver ragione quando durante la trama
rispunta una nostra vecchia conoscenza: il dottor N. Brio che
rivela a Crash le vere intenzioni di Cortex. Per salvare il mondo e
contrastare il potere dei cristalli. Il giocatore può muoversi in
due modi: o terminare il gioco raccogliendo prima i cristalli (tanto
il lieto fine c’è sempre) e raccogliere tutte le gemme in un
secondo momento, oppure cercare ambo le cose e muoversi di pari
passo.
Come nel primo
videogioco, esistono le gemme bianche e quelle colorate utili per
sbloccare una sesta Warp Room. Una
volta scoperto il doppio gioco di Cortex, Crash lo affronterà di
nuovo e lo sconfiggerà durante un lungo inseguimento spaziale per
poi usare le gemme insieme a N.Brio e disintegrare il Cortex Vortex
con un laser.
Crash
Bandicoot 2 superò negli incassi il primo e mise d’accordo tutti
in quanti migliore dal punto di vista della grafica, della
giocabilità ma soprattutto della difficoltà.
Crash Bandicoot 3: Wuarped
Ed
eccoci finalmente al 1998, anno di uscita di Crash
Bandicoot 3, più noto come
Warped, considerato da tutti
come il miglior risultato di sempre da parte della Naughty Dog in
merito alle avventure del folle ma simpatico bandicoot.
In questo
capitolo, l’ultimo dell’era PS1, il giocatore non si limita solo
a far correre e saltare Crash, ma può anche guidarlo a bordo di
una moto, cavalcare un dinosauro (in Crash 2
a dire il vero andava in groppa agli orsetti polari), andare nelle
profondità marine e dare anche spazio alla sorella Coco, giocabile
in alcuni livelli che la vedono protagonista insieme a un cucciolo di
tigre lungo la muraglia cinese o impegnata
a guidare una moto d’acqua in mezzo al mare tra pirati e squali. Il
vero colpo di genio però è stato potenziare ulteriormente i poteri
del protagonista: ogni cinque livelli e un boss, Crash ottiene un potere nuovo capace di spingerlo oltre i suoi limiti.
Andiamo
con ordine. Dopo un’altra bruciante sconfitta, Cortex precipita
sulla terra distruggendo una statua che imprigionava il potente Uka
Uka, stregone cattivo e fratello di Aku Aku. Insieme al dottor
Nefarious Tropy, il cui potere è quello di padroneggiare il tempo, i
due antagonisti escogitano un piano per la conquista della terra
facendo riferimento al “Tornando del Tempo”, un meccanismo
azionabile soltanto con i 25 cristalli. Aku Aku comprende che il
ritorno del fratello rappresenti una minaccia incalcolabile per
tutti, perciò convoca Crash e Coco per incamminarsi verso una nuova
e avvincente avventura.
Crash
e Coco dovranno muoversi tra cinque mondi raffiguranti dieci
epoche diverse: Europa Medievale, Atlantide, Muraglia Cinese del XVII
secolo, Preistoria, Oceano Pacifico, Paesi Arabi, gli Stati Uniti
degli anni ‘50, gli Stati
Uniti del futuro, l’antico Egitto, la Prima Guerra Mondiale (dove
Crash e Coco potranno pilotare un aereo).
Per
quanto riguarda i boss, ci sono state più conferme e pochi cambi ma
la possibilità di ottenere un premio speciale una volta averli
sconfitti:
- Tiny Tiger: sconfiggerlo vale la Superschiacciata o Superpanciata;
- Dingoldile: doppio salto;
- N. Tropy: sconfiggerlo permette di allungare i tempi del tornado;
- N.Gin: un bazooka;
- Neo Cortex: super velocità.
Per
ottenere tutti questi poteri è necessario terminare il gioco
raccogliendo per intero solo i cristalli, ma dopo questo passaggio il
divertimento aumenta perché il giocatore viene messo in condizione
di raccogliere le gemme, sbloccare nuovi livelli e ottenere reliquie
del tempo usufruendo proprio di questi nuovi vantaggi che gli
permetteranno di ottenere un finale alternativo.
La
trama la potete immaginare da soli e lo sconto finale vedrà
coinvolti anche Aku Aku e Uka Uka.
Altri videogiochi della saga
Dopo
il successo mondiale del Crash Bandicoot Warped, seguito dalla
simpatica versione automobilistica di Crash Team
Racing, accadde però
qualcosa di inaspettato. Con l’uscita della PS2, la Naughty Dog
cedette il format alla
Eurocom, la quale elaborò
nuovi capitoli della saga che però non ottennero la stessa
considerazione e lo stesso successo dei primi tre.
L’aspetto
dei personaggi mutò in maniera considerevole e le capacità di Crash
diventarono più limitate per non parlare della giocabilità che
aveva raggiunto livelli a dir poco deludenti e anche fastidiosi.
Esempi lampanti sono stati Crash Bandicoot: L’Ira di Cortex e il
disastroso Crash Twinsanity. Tutto il resto fu invece un contorno
fatto da videogiochi organizzati a tornei come Crash Bash, Crash Tag
Team Racing ecc.
Un
mito, una leggenda, un eroe e un amico sembravano dunque essere
spariti del tutto. Dei pomeriggi passati e far volare quel bandicoot, che tanto bandicoot sembrava non essere, non era rimasto nulla, nemmeno la
polvere. La Play Station 3 aveva fatto intanto il suo ingresso sul
mercato, ma la Eurocom non produsse nuovi episodi giocabili del
marsupiale e dei suoi amici. La Naughty Dog intanto continuava a
dedicarsi a Jak prima e ad Uncharted dopo.
Il Remake: Brash Bandicoot N.Sane Trilogy
All’improvviso,
dopo l’ingresso della Play Station 4 ecco che Crash
Bandicoot fa la sua comparsa in Uncharted 4, dove si intravedono i
livelli dei primi tre videogiochi. Qualcosa scosse il mondo dei
nostalgici, convinti che Crash stesse per tornare e infatti, nel 2017
è stato annunciando la remaster di Crash Bandicoot in un’unica
trilogia da giocare tutta d’un fiato.
Il
30 giugno 2017, Crash Bandicoot: N.Sane Trilogy ha fatto la sua comparsa
esercitando un impatto straordinario su milioni di videgiocatori,
anche in chi è troppo piccolo per poter ricordare le gesta della
prima versione. In pratica, è stato possibile rivivere le prime
avventure con un grafica aggiornata, più recente e con non poche
differenze ma fondamentali in relazione alle possibili esigenze degli
utenti e ai tempi che sono certamente diversi rispetto agli anni ‘90.
In sei mesi, il remake ha venduto oltre tre milioni di copie e
risulta essere la remaster di maggior successo della PS4, a tal
punto da indurre i suoi creatori a rilasciarlo anche per Nintendo,
Xbox e per la prima volta su piattaforme Microsoft.
Quando
si dice che certi miti non moriranno mai.
Io amo il primo e terzo capitolo.
RispondiEliminaMa ti dirò, ancora di più amo Crash Team Racing, che avevo comprato anche sul Playstation Store XD
E niente, cito questo titolo per ricollegarmi alle mascotte: con Crash ci stavano riuscendo a fare un Mario, vedi anche Team Racing /Mario Kart. Ma lo hanno abbandonato per anni, ora ripreso solo con questa trilogia...
Moz-
I capitoli successivi per ps2 non sono stati realizzati dalla Naughty Dog e il risultato della Eurocom è stato a dir poco scadente. Delusioni a non finire
RispondiEliminaÈ un articolo ben descritto e ben spiegato. Hai chiarito alcuni dubbi che avevo e nutrito diverse curiosità; non immaginavo affatto che Gavino e Rubin si fossero ispirti ai cartoni animati della Warner Brothers
RispondiEliminaMi era sfuggito il commento. Comunque sì, soprattutto Tazmania è stato fondamentale per gli sviluppatori di Crash. Loro avevano da sempre nutrito l'idea di puntare sul bandicoot ma inizialmente avevano voluto sperimentare il wombat per capire se la loro scelta potesse essere effettivamente buona: il wombat come animale è troppo corpulento e un personaggio simile era già presente in Tazmania. Il resto venne da sé
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