Il finale della terza stagione di Gomorra ha emesso una delle sentenze più inaspettate di sempre: la morte di Ciro Di Marzio, detto l'Immortale. Eppure, l'Immortale non poteva restare tale per sempre e alla fine è stato proprio lui la vittima illustre delle conseguenze nefaste di una trama fatta di tradimenti, colpi di scena e azioni incontrollate, così come previsto dalla tradizione gangster movie/fiction e dalla vita reale della criminalità organizzata.
La serie diretta dai registi Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini, Claudio Giovannesi sarà così sprovvista di uno dei suoi personaggi principali, probabilmente colui che meglio di chiunque altro ha saputo muovere a suo piacimento il sistema che vige in una Secondigliano che nessuna si aspetta, pure sentendone parlare così tanto dai media. Ciro Di Marzio è stato il primo maestro di Gennaro Savastano, ha riorganizzato il progetto degli Stati Uniti di Scampia e Secondigliano, è stato alleato e boia del temibile Salvatore Conte, ha ucciso il boss Pietro Savastano e ha piegato con il suo ingegno i padroni della malavita di Napoli centro. Tuttavia, la terza stagione di Gomorra dice di più, molto di più.
In seguito alla morte di sua figlia, Ciro torna a Napoli dopo una breve parentesi in Bulgaria in veste di scagnozzo del capo della mafia di Sofia. Con le sue capacità, Ciro ha eliminato i membri del clan, ha liberato una giovane prostituta che ha poi rispedito a casa e ha conosciuto Enzo Sangue Blu di Forcella, il quale, diventerà per lui un nuovo trampolino di lancio, soprattutto quando riceverà da Genny una richiesta di aiuto per liberare la sua famiglia da una prigionia forzata. Sarà proprio quest'ultimo particolare a mostrarci un Ciro diverso, come in cerca di un castigo eterno, quasi ossessionato da una eterea possibilità di redenzione. Non per nulla, lui sa di essere l'unico responsabile della fine della sua famiglia.
Il punto è proprio questo: non è solo Genny ad avere bisogno di Ciro, ma è anche l'Immortale ad aver bisogno dell'amico/nemico per superare il trauma della perdita di sua moglie e di sua figlia. Salvare Azzurra e il piccolo Pietro significa colmare la propria incapacità nel difendere le amate Deborah (uccisa con le sue stesse mani) e Maria Rita (vittima della follia omicida di Pietro Savastano).
Ciro decide dunque di allacciare i rapporti con i ragazzi di Forcella e usarli insieme a Gennaro per dichiarare guerra a Giuseppe Avitabile (suocero di Genny) e ai Confederati che controllano le piazze del centro. Sembra andare tutto per il verso giusto ma proprio quando Genny riesce a riprendersi tutto ciò che gli apparteneva, ecco che Enzo Sangue Blu scopre che dietro all'omicidio di sua sorella Carmela non si nascondono i Confederati, bensì lo stesso Gennaro che aveva bisogno di un pretesto per sfruttare i giovani alleati e far sì che i "vecchi" subissero i loro attacchi su tutti i fronti.
Con la morte di Avitabile, di Scianel e dei boss Ruggero O' Stregon e di Edoardo O' Sciarmant Arenella, il sistema viene acquisito dalla nuova generazione di camorristi ed Enzo Sangue Blu mette con le spalle al muro Gennaro chiedendogli, durante una festa in barca, di ammettere di essere stato lui il vero mandante dell'omicidio di sua sorella maggiore, tenendo in disparte l'innocente amico fraterno Ciro. In quei secondi concitati, ricchi di suspance e angoscia, nel cuore del tormentato Ciro scatta qualcosa che lo indurrà a prendere una decisione estrema: salvare Gennaro per non mandare all'aria quanto fatto fin a quel momento e lasciarsi abbracciare dalla morte per trovare la pace eterna, soprattutto per rincontrare sua moglie e sua figlia nell'aldilà. Ciro dichiara a Sangue Blue di avergli sempre mentito e di essere il vero responsabile dell'omicidio di Carmela, ammettendo di averlo fatto affinché il giovane capo facesse parte del lor piano. Incredulo e rammaricato dalla scoperta, Enzo ordina a Genny di uccidere Ciro.
Di nuovo faccia a faccia, come è accaduto tante altre volte nelle stagioni precedenti di Gomorra, ma questa volta non c'è odio tra Gennaro e Ciro, non c'è risentimento per ciò che è stato il passato. Per Ciro è arrivato il momento di pagare un conto salato per i mille errori che l'hanno portato al declino, per Gennaro invece c'è solo tanta rabbia per aver commesso un altro errore, l'ennesimo di una lunga seria che ancora una volta ha sconvolto la vita di chi lo circonda. Ancora un Savastano dinanzi all'Immortale, seppur a parti invertite: a' fine do jurne sta tutta 'ca.
Si guardano, piangono insieme, ognuno vorrebbe dire qualcosa per manifestare i propri sentimenti ma le circostanze glielo impediscono. Si abbracciano e poi... boom. Per Ciro un colpo al centro del cuore e un tuffo per sprofondare in quel mare che ha tanto amato. Proprio lui, sopravvissuto più volte alla cattiveria di Salvatore Conte e di Pietro Savastano, dice addio al mondo come fanno tutti i criminali.
Ancora una volta però è la figura di Gennaro a uscirne ridimensionata. Dai primi fino agli ultimi episodi, non c'è stato un solo atteggiamento negativo del giovane criminale che non abbia fatto esplodere decine, se non centinaia, di mine vaganti. In origine, la presunzione di poter prendere il posto si suo padre (finito in carcere) e di poter scalzare la "vecchia guardia", hanno solo generato la morte di sua madre. Poi fa uccidere il suo stesso padre convinto che egli rappresentasse un ostacolo per i suoi affari. In seguito, convinto di poter abbattere il suocero Giuseppe Avitabile e poter appropriarsi di tutti i suoi beni, conduce alla morte i suoi amici e viene allontanato da Azzurra e dal piccolo Pietro dopo essere stato pestato a sangue e abbandonato alle porte del quartiere dove è nato e cresciuto. Infine, approfitta a tal punto della disponibilità di Ciro e dei suoi uomini senza pensare che la morte della sorella di Sangue Blu avrebbe potuto inficiare negativamente sull'esito finale del gioco delle alleanze. L'assassinio di Carmela, rivelato dai Capaccio, è stata l'ennesima mossa sbagliata che tuttavia gli ha permesso di salvarsi grazie al sacrificio di Ciro, secondo il quale, mai cattiva azione di Genny fu più sublime di quella: finalmente ha posto fine al dolore della perdita e ha scacciato i fantasmi che per oltre un anno l'hanno perseguitato senza dargli tregua.
La terza stagione di Gomorra non ha né vinti né vincitori e lascia ancora aperta una storia in cui il cerchio ha raggiunto l'ultimo stadio del suo restringimento, in attesa di una nuova faida tra le nuove leve della camorra napoletana.
No ho seguito la puntata perché non seguo la serie, di conseguenza non ho letto proprio tutto tutto il post.
RispondiEliminaPerò mi sembra strano che Ciro l'IMMORTALE sia morto. per me è una finzione tra lui e Genny.
Moz-
Perdonami Miki, solo ora sto facendo ordine e solo ora noto questo post. Ciro era denominato l'immortale perché è sopravvissuto alla morte un po' come Gatsu XD
RispondiEliminaTuttavia, in occasione dell'ultimo episodio, Genny l'ha dovuto sparare al cuore sotto agli occhi di Sangue Blu. Il suo cadavere, ormai, è sprofondato in mare