mercoledì 20 gennaio 2021

Anastatika 3 - L'arresto di Diabolik: l'esordio di Eva Kant, curiosità e il cambio di stile


Da ieri in tutte le edicole è arrivato il terzo numero di Diabolik Anastatika che recupera lo storico albo "L'arresto di Diabolik". Si tratta di un nuovo ciclo di ristampe legate alle raccolte de "La Gazzetta dello Sport" quotidiano sportivo che da sempre è affezionato alle avventure del re del terrore. 

Questo volume segue "Il Re Del Terrore" e "L'Inafferrabile Criminale" e la sua pubblicazione risale ormai al lontano 1 marzo 1963, con il soggetto sempre di proprietà delle sorelle Giussani ma con i disegni del grande Luigi Marchesi che dà un nuovo stile al fumetto e prende in questo caso il posto di Calissa Giacobini.  

Oltre a "L'arresto di Diabolik" è possibile usufruire anche di un fascicolo che riporta alcune informazioni sulla trama, i personaggi, l'ombra della ghigliottina, Gino Marchesi, le copertine, le ristampe, le differenze tra le varie versioni e un piccolo cenno al film dei fratelli Manetti in uscita per il 2021. 

Il fascicolo

La trama in breve

All'Hotel Excelsior arriva la bellissima Lady Eva Kant, vedova dell'ambasciatore del Sudafrica Anthony Kant, morto dopo essere stato sbranato da una pantera. Oltre ad aver ereditato le ricchezze del defunto marito, la donna possiede un gioiello che fa gola a Diabolik: il diamante rosa. Il re del terrore prenderà il posto del cameriere di servizio della bionda e affascinante Eva per avvicinarsi a lei e portarle via il suo tesoro, ma alla fine i due intrecciano la loro leggendaria storia d'amore che li porterà a unirsi da questo preciso momento in poi. 

Tuttavia, Diabolik viene tradito dalla sua fidanzata Elisabeth, la quale scopre la sua vera identità. Il ladro viene arrestato e condannato alla pena di morte (la ghigliottina) per i reati commessi. L'ispettore Ginko dovrà fare di tutto per far sì che il suo acerrimo nemico venga sottoposto alla giusta pena, ignorando che Eva è pronta a tutto pur di liberare il suo uomo, anche di affrontare mille insidie legate persino al suo passato.

Amore a prima vista

La scheda del volume

Il fascicolo uscito in allegato con "L'arresto di Diabolik" si legge in pochissimi minuti. Oltre a una breve introduzione alla trame, vediamo anche una pagina dedicata ai personaggi: Bob il cameriere, Elisabeth Gay, George Caron (segretario del Ministero di Giustizia che è disposto a minacciare Eva pur di sposarla) e Carl Hammer (il secondino del carcere dove è rinchiuso Diabolik). Oltre a questi contiamo anche Ginko e Gustavo Garian.

All'interno delle sue pagine è contenuto anche un mini poster che da un lato espone la copertina originale, dall'altro un ritratto della bellissima Eva Kant. Ovviamente ho già provveduto a metterlo appeso al muro.



Il cambio di fidanzata

Come giustamente spiegato nell'introduzione all'albo, Elisabeth non poteva duraee a lungo nella vita del nostro protagonista (spacciatosi per Walter Dorian). Troppo ingenua e anche scomoda per consentire a un fumetto come Diabolik di poter durare nei decenni e con una doppia identità. Le sorelle Giussani capirono già da "Il Re del Terrore" che non sarebbe stata una mossa saggia continuare a tenerla stretta alla storia, così si è preferito accelerare i tempi e presentarci una delle femme fatale più famose di sempre, cioè Eva Kant.

Bionda, occhi verdi, affascinante, elegante ma pericolosa proprio come la sua versione maschile Diabolik. Eva infatti non è proprio diversissima dal suo amato Diabolik dato che non ha mai disprezzato le avventure, pur avendo avuto a che fare con potenti organizzazioni criminali in passato, senza dimenticare anche un precedente lavoro come spia. Per ulteriori informazioni sul personaggio, basta leggere "Ricordo del passato" del 1969.



La possibile ambientazione di Diabolik e la ghigliottina

Secondo le fonti non è da escludere che Diabolik sia ambientato in una versione alternativa della Francia. La condanna a morte tramite ghigliottina infatti era ancora d'uso oltralpe fino al 1977, per poi essere eliminata definitivamente nell'81. Ovviamente, ricordiamo ai meno esperti che la maggior delle storie di Diabolik si svolgono nello stato fittizio di Clerville.



I disegni di Marchesi

Luigi Marchesi, detto Gino, fu ingaggiato dalla sorelle Giussani che erano intenzionato a dare una svolta allo stile dei disegni della loro creatura. Marchesi infatti vantava già un'interessante esperienza con Alboromanzo-Vamp e "Dick il Giustiziere". Fu proprio il fumettista di Brembio a dare a Diabolik un aspetto orientale per quanto riguarda il suo sguardo. La sua collaborazione con le Giussani però non durò a lungo, infatti, rimase con loro fino al numero 9 "Il Treno della Morte" pubblicato nel 1963, per poi creare una nuova versione del primo albo "Il Re te Terrore" un anno dopo. Nel 1965, Marchesi lasciò il fumetto per dedicarsi alla grafica e alla pittura. Purtroppo, ci ha lasciati nel 1993, dopo essere stato colto da un infarto a Milano


Le copertine e i disegni

Scopriamo che anche la copertina e i disegni de "L'arresto di Diabolik" hanno una storia. La prima versione infatti rimase la medesima per molti anni, fino a quando non c'è stata una nuova veste grafica nella ristampa del 1974 che nelle serie R e Swiisss appare ridimensionata. Diversa anche la colorazione di un ritratto di Eva Kant, i cui capelli sono più gialli ma differenze si notano anche negli occhi e nella pelle. 

La Copertina del 1974

Errori e modifiche nelle vignette delle varie versioni

Nelle varie ristampe e versioni di questa storia di Diabolik notiamo degli errori piuttosto grossolani nelle vignette. Nella prima edizione c'è la tavola 9 che presenta una lampada a olio spenta, mentre nella ristampa del '74 è accesa: una svista incredibile se si tiene conto che poco dopo il nostro ladro per passione l'accenderà nella tavola successiva. 

Errore invece nel volume del 1963 dove vediamo Diabolik abbracciare Eva con tre mani: questo errore è stato poi corretto nel 1974 ma farà di nuovo ritorno negli anni 2000. Un altro particolare interessante è presente nella tavola 46 della prima versione (ma anche nella seconda ristampa): qui vediamo Eva con una sottoveste che le copre le gambe fino al ginocchio, mentre nella versione successiva viene messa in bella mostra la bella coscia destra della bella bionda. 


Infine, nella tavola numero 122 della prima e seconda versione notiamo la firma di Marchesi infondo a una vignetta, particolare che sparirà nel 1974 per essere sostituito dalla scritta "C by Astorina-Milano (Italy). 


Controversie

Stando alle fonti proprio "L'arresto di Diabolik" ai tempi della sua pubblicazione fu al centro di diverse controversie che portò a delle cause giudiziarie. Una delle sorelle Giussani, Angela, ebbe l'idea di promuovere questo volume con una distribuzione gratis di alcune copie ai ragazzi delle scuole medie: per l'opinione pubblica questo gesto fu visto negativamente, come un tentativo di plagiare i giovani in favore del re del terrore. 

Le sorelle Angela e Luciana Giussani

Angela Giussani finì in Tribunale e fu processata il 6 luglio 1964. L'autrice fu assolta dal reato di incitamento alla corruzione anche perché, si legge nella motivazione della sentenza, nella copertina il personaggio compariva con le manette ai polsi e sullo sfondo di una lugubre ghigliottina, la qual cosa induceva a pensare che il criminale avrebbe pagato per le sue colpe.


Sequel e remake

"L'arresto di Diabolik" ha avuto anche un sequel e un remake: si tratta del quarto albo "Atroce vendetta" e de "L'Ombra del Giustiziere" (pubblicato nel 2004 nella serie Il Grande Diabolik). Per le trame vi do appuntamento nei prossimi articoli. 

4 commenti:

  1. L'errore delle tre mani è troppo divertente, comunque :D Io questi errori li lascerei sempre, anche nelle ristampe successive..diventano parte del mito!

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    1. In effetti anche gli errori possono essere reperti storici. Ad ogni modo va bene così, infatti, in questa ristampa di Anastatika c'è proprio quell'errore della terza mano: merviglioso

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  2. Clerville viene introdotta, precisamente, solo dopo l'albo 22: prima si intendeva proprio la Francia e il mondo reale, ma era troppo limitante. Hanno fatto meglio come hanno fatto...^^

    Moz-

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    1. Infatti è stato doveroso specificare che la maggior parte sono ambientate lì perché nei primi volumi (letti ne Le Origini del Mito di qualche anno fa con Gazzetta) avevo notato questo particolare

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