Ci sono manga destinati a rimanere nella storia e uno di questi che è riuscito a ottenere un successo straordinario (a tal punto da restare nella storia per vendite e impatto sul mondo), è senza ombra di dubbio "20th Century Boys" di Naoki Urasawa.
Si tratta di un thriller le cui tematiche riguardano anche la teoria della cospirazione, il terrorismo, le sette, la fantascienza e la nostalgia per il passato. In esso sono presenti infatti elementi che riconducono alla cultura del periodo legato agli ultimi decenni del novecento, come la passione per la musica rock e i fumetti, per poi ritrovarsi in un'epoca evoluta dal punto di vista tecnologico destinata a cadere in una crisi apocalittica.
La storia si concentra nell'arco dell'intera vita dei protagonisti, da quando sono bambini fino ad essere adulti e con delle famiglie sulle spalle. Si parte dal 1969, per poi giungere al 1997, al 2001 e al 2014: il tutto all'interno di una storia fatta di continui flashback e viaggi tra passato, presente e futuro. L'opera di Urasawa ha ricevuto tanti consensi e premi in tutto il mondo, un successo stratosferico che portò poi alla realizzazione di una trilogia filmica, in action movie, realizzati tra il 2008 e il 2009. Ovviamente, chi ha letto il manga sa bene che si conclude con due volumi a parte, intitolati "21st Century Boys" proprio perché i fatti vengono raccontati anche oltre il ventesimo secolo.
In Giappone, "20 Century Boys" ha visto la luce del 1999 per poi concludersi nel 2006 con un totale di 22 volumi. La stessa strategia editoriale in volumi è stata seguita anche in Italia, dove però la pubblicazione è durata dal 2002 al 2007.
La trama
È davvero impresa difficile e lunga la descrizione della trama di "20th Century Boys" dato che parliamo di vicende che si sviluppano nell'arco di una cinquantina d'anni. La storia è avvincente, sofisticata e ricca di colpi di scena, per non parlare delle storie dei vari personaggi, dei loro problemi e dei continui sbalzi temporanei fatti di ricordi e tormenti. Inoltre, per quanto sia un'opera ormai nota e letta dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale, è giusto evitare possibili "spoiler" per le generazioni più giovani o per chi non ha avuto mai la possibilità di leggere il capolavoro di Urasawa: provvedete subito perché ne vale la pena.
Alla fine della prima parte, la protagonista principale diventerà la giocane Kanna Kendo, la nipote di cui Kenji si è preso cura da quando era piccola.
Il Manga
Inutile ripetere che il manga ha avuto un successo stratosferico in tutto il mondo. Non è un caso che nel nostro Paese, secondo il sito Anime.click, è stato l'ottavo fumetto del suoi genere più venduto negli anni 90. In Giappone mosse i primi passi sulla rivista "Big Comic Spirits" per diventare un fenomeno editoriale di caratura straordinaria.
"20th Century Boys" è stato poi premiato con il Kodansha nel 2001, poi ha ottenuto lo Shogakukan Manga Award nel 2003, ed il premio al miglior fumetto al Festival international de la bande dessinée d'Angoulême nel 2004 ed il Grand Prize del 37º Japan Cartoonist Award del 2008, nello stesso anno ha vinto anche il premio al miglior manga durante la 46ª "Convention Giapponese della Fantascienza". Nel mondo occidentale, invece, ha ricevuto L'Eisner Award al Comicon di San Diego, l'Eagle Award nel 2012.
L'anime
Per quanto faccia male dirlo e ammetterlo, non esiste una versione animata del manga. Non è dato sapere se sia stata realmente presa in considerazione l'idea di avviare un progetto che forse rappresentava un problema in termini di costi e di realizzazione.
La trilogia dei film
Tra il 2008 e il 2009 sono stati realizzati tre film di "20th Century Boys", diretti dal regista Yukihoko Tsutsumi. Ovviamente, la colonna sonora è quella del gruppo T-Rex che realizzò proprio l'omonimo singolo prima della realizzazione del manga. La trilogia, tuttavia, non è mai giunta in Italia.
Analisi e recensione
Perdonate la volgarità ed eventualmente passatemi il termine, ma "20th Century Boys" si può considerare un fottuto capolavoro del fumetto giapponese. La trama si rivela avvincente dal primo fino all'ultimo volume, contando ovviamente anche "21st Century Boys" che conclude l'arco narrativo. Quest'opera non è altro che un'analisi dell'infanzia dei personaggi, alcuni dei quali sono pronti a crescere e maturare per un mondo migliore, altri invece sono rimasti bloccati nei ricordi di tempi che furono e che mai sarebbero tornati. Sanità mentale e psicopatia si mescolano in maniera vincente, creando dei profili che mettono in risalto il concetto più psicologico del bene e del male, cosa è giusto è cosa è sbagliato.
La cosa che però commuove sono i legami tra le varie parti: così profonde e apparentemente immutate nel tempo. Ognuno poi è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, accettando le conseguenze delle proprie azioni, ad eccezione de "L'amico" che si mostra un personaggio dalle mille sfaccettature e dal carattere debole, nonostante il grande carisma che lo contraddistingue.
Peccato che oggi, nonostante la grande fama del manga, questa storia sia passata un po' in sordina. Sono sempre meno le persone che ne parlano e a livello editoriale sembra diventato molto complicato recuperare i volumi: nel nostro Paese infatti le ristampe vanno sempre più scemando e in molti invocano una nuova ristampa dell'opera, degna di riposare negli scaffali dei più accaniti lettori e sostenitori del fumetto nipponico.
Immancabile, un must!
RispondiEliminaAmico mio ma che te lo dico a fare? Io ancora oggi piango perché avrei voluto vedere Kenji quagliare con la tipa: almeno questo a quel povero disgraziato. Battute a parte un capolavoro della Madonna!
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