giovedì 20 gennaio 2022

Fumetti - Diabolik R 726 e 727: "Un'isola maledetta" e "Fuga dall'isola". La recensione delle ristampe

Fumetti - Diabolik R 726 e 727: "Un'isola maledetta" e "Fuga dall'isola". La recensione delle ristampe. Due albi per un'unica storia. 

Doppio Diabolik R: Un'isola maledetta e Fuga dall'isola per un'unica storia

Diabolik R torna in edicola ma questo mese ecco una doppia recensione sulle ristampe delle avventure del re del terrore. Lo scorso dicembre è stato riproposto l'albo "Un'isola maledetta" mentre questo gennaio è arrivato "Fuga dall'isola": si tratta di due volumi collegati perché in realtà rappresentano un'unica storia divisa in due parti (anche all'epoca della loro prima pubblicazione). 

I due fumetti risalgono rispettivamente all'Agosto e al Settembre 2007 (Anno XLVI). Essi non sono caratterizzati da autori diversi quindi c'è stata continuità nella sceneggiatura scritta da Tito Faraci e i disegni realizzati da Sergio e Paolo Zaniboni (che sono anche i realizzatori delle bellissime copertina). Il tutto nacque nel 2007 da un'idea di Lorenzo Esposito. Lan-Tah e lo stesso Diabolik sono i protagonisti sia delle retrocopertine sia delle copertine.



La trama in breve dei due albi (no spoiler)

Una multinazionale invade la bellissima isola di Bo-Tang e semina il panico tra gli indigeni. Diabolik ed Eva Kant si trovano in vacanza su quell'isola, rendendosi conto che ben presto dovranno far i conti con la crudeltà di chi vive solo sotto l'influenza del dio denaro. Tuttavia, l'inafferrabile criminale sembra essere legato a quell'isola da un rapporto profondo, come se qualcosa del suo passato lo legasse a quella gente. 

Recensione

I due albi mettono insieme una storia fatta di misteri, attentati, morti terrificanti e storie di fantasmi. I due protagonisti ancora una volta mostreranno motivazioni differenti nella difesa dell'isola: Eva vuole proteggere i deboli e la natura; Diabolik invece sembra celare qualcosa di molto personale. La cosa che alla fine conta è il fatto che i due compieranno l'ennesima impresa stando ancora una volta uniti, tra l'altro tirando fuori il loro lato più spietato e oscuro. 

Si rivedono quindi Diabolik ed Eva in versione killer. Tuttavia, i responsabili della multinazionale sono degli ossi duri e per questo sarà necessario inscenare messe in scene capaci di andare oltre il macabro e il grottesco. Rivediamo anche le solite ingegnose invenzioni del re del terrore. La storia si pone come una specie di thriller/horror in cui nessuno riesce veramente a trovare una risposta agli strani accadimenti dell'isola: sarà una maledizione? una vendetta per aver fatto del male agli indigeni? 


Diabolik dovrà risalire fino ai piani alti della compagnia per poter trovare una soluzione e obbligare gli operai ad andare via. Intanto, Eva è incuriosita dagli strani atteggiamenti del compagno e dal rapporto che lo lega a Lan-Tah. Qualcosa improvvisamente emerge dal tetro passato di Diabolik e ci viene svelato un dettaglio molto importante (se non proprio fondamentale) del suo modus operandi. 

Secondo me, i due albi compongono una delle storie più belle di casa Astorina. La sceneggiatura tiene il lettore incollato alle tavole, i disegni invece rendono il tutto ancora più scorrevole e piacevole. Niente furti o denaro: c'è in ballo qualcosa di importante per le varie parti in causa.

La versione R di Diabolik torna in edicola il 10 febbraio con il numero 728 "La cassaforte del morto". 

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2 commenti:

  1. Le trame un po' esotiche le trovo sempre molto avvincenti perché escono dal solito cliché del furto di gioielli, diademi, soldi, ecc... custoditi in un castello, in una banca, o che devono essere trasportati con un furgone blindato... Questa storia in tal senso centra benissimo l'obiettivo di proporre qualcosa di diciamo insolito, legandosi a filo doppio con il passato di Diabolik; un tassello non indifferente che viene svelato ai lettori.
    La lunghezza della storia offre infine il giusto respiro all'intera vicenda.

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    1. Queste storie di Diabolik sono la conferma dell'immenso piacere che provo nell'aver recuperato questo fumetto. Infatti per anni lo avevo interrotto ma non lo avevo mai dimenticato!

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